Politik | Medio Oriente

"Pace mai così lontana"

Dialogo con Fabian Odeh, bolzanino di nascita, madre del quartiere Don Bosco e padre palestinese. "Sbagliato attaccare i civili, ma abbiamo il diritto di difenderci".
Fabian Odeh
Foto: F. O.
  • Stando a 3800 km di distanza, il primo sentimento che compare quando sullo schermo scorrono immagini drammatiche dal Medio Oriente è una forma di empatia per chiunque stia soffrendo in quella parte di mondo. Palestinesi o israeliani, non fa differenza. Ma per chi non è “tifoso” e per chi non si considera onnisciente (e di questi tempi, si tratta forse di una minoranza), un secondo dopo che il fotogramma tragico si è impresso sulla retina è impossibile non essere colti da un senso di inadeguatezza. Riuscire a razionalizzare è complicatissimo. 

    Se qualcuno prova ad evidenziare l’atteggiamento di Israele nei confronti della popolazione palestinese sia nel West bank (Cisgiordania) sia a Gaza, o parla delle centinaia di migliaia di coloni israeliani (oltre 500.000, pare) che occupano illegalmente i territori, o dell fatto che negli ultimi 13 anni, prima del sabato nero, tra i civili avevano perso la vita 5.603 palestinesi e 251 israeliani, viene subito tacciato di antisemitismo.  Chi ritiene comunque ingiustificabile da ogni punto di vista l’azione di Hamas, rischia a sua volta di essere accusato di sionismo e incapace di considerare gli infiniti torti commessi da Israele nell’indifferenza della comunità internazionale. 

    Qualche giorno fa David Grossman, scrittore e intellettuale israeliano solitamente critico con l’estrema destra che guida il suo Paese, da Fabio Fazio ha detto: “Certo, Israele ha commesso tanti errori negli anni. Ma questo è un male assolutamente unico, estremo, come non lo abbiamo mai conosciuto prima”. Come non ammutolire?

    Ebbene, a scanso di equivoci è bene precisare che quella che segue è un’intervista di parte. Fabian Odeh, 46 anni, padre palestinese di Nablus, madre tuttora residente nel quartiere Don Bosco, è nato a Bolzano ed è poi cresciuto tra Libano e Siria, mentre ora vive a Brescia. Fabian non dirà nulla di comprensivo nei confronti di Israele, anzi, ma il suo è un punto di vista che vale la pena di essere ascoltato perché è uno di quei palestinesi che non vuole semplicemente l’annientamento di Israele. Vorrebbe solo che Israele appoggiasse sinceramente la proposta “due popoli, due Stati” e che il suo, di popolo, non fosse costretto a vivere separato e in una prigione a cielo aperto come avviene a Gaza. Una soluzione, quella dei due Stati, che ai tempi degli accordi di Oslo tra Rabin e Arafat, nel 1993, sembrava perseguibile, mentre oggi è lontana anni luce. Dopo l’omicidio di Rabin da parte di un colono ebreo estremista, alla guida di Israele si sono susseguiti governi di destra o di estrema destra, mentre i palestinesi hanno virato su Hamas, e il dialogo si è fermato. 

    SALTO: Lei è appena rientrato in Italia dalla Palestina, si trovava a Gaza?

    No, non ero a Gaza, dovevo andarci, perché seguo dei progetti anche lì, ma ero a Ramallah. Come noto Gaza e la West Bank (Cisgiordania, ndr) sono separate. Non è che un palestinese della West Bank può andare facilmente a Gaza e viceversa, perché ci vogliono i permessi israeliani. Avevo un permesso per andare a Gaza ma poi per fortuna non ci sono andato perché sennò probabilmente sarei ancora lì. Torno da Ramallah, che è il posto in cui lavoro e Nablus, che è il paesino in cui vivo quando sono in Palestina. 

    Di cosa si occupa?

    Sono un ingegnere meccanico e seguo principalmente i progetti finanziati dalla Banca Mondiale. Quindi lavoro con i diversi ministeri palestinesi, ma principalmente con quello dell'Energia Palestinese.  

    Da qui è difficile farsi un’idea precisa. Le versioni dei fatti sono sempre diverse a seconda delle fonti. Lei come si è vissuto questo attacco senza precedenti di Hamas? Se lo aspettava? Non teme che abbia solo contribuito a peggiorare, forse per sempre, la situazione per il popolo palestinese?

     Nessuno si aspettava questo attacco nel sud di Israele. Si dice che nessuno ne fosse al corrente neppure nella dirigenza politica di Hamas che vive all’estero. Normalmente il confine di Gaza è super controllato. Qualcuno prova a superare il confine, ma nessuno ci riesce. Il fatto che i miliziani di Hamas siano riusciti in un gruppo così numeroso ad entrare in territorio israeliano con i pick up e con i deltaplani riuscendo a spingersi anche 15 km all’interno, occupando diversi kibbutz, era inimmaginabile fino al giorno prima. 

  • Viaggio in Oman: Fabian Odeh Foto: F. O.

    Ma nel corso dell’attacco, durato diverse ore, a Ramallah sapevate quello che stava accadendo?

    Era molto difficile capirci qualcosa. Le informazioni che arrivavano da canali differenti non combaciavano. Via Telegram arrivano le notizie dal Fronte, poi ci sono le informazioni palestinesi che però hanno scarsa affidabilità, e poi c’è la radio israeliana in lingua araba che di solito è più affidabile, anche se va un po’ filtrata. Quello che arrivava via Telegram era completamente differente da quello che diceva la radio israeliana. La radio israeliana parlava solo di un attacco missilistico, mentre sul canale Telegram si vedevano filmati dei pick up e perfino le mappe di quali kibbutz erano stati raggiunti. 

  • Nessuno capiva come mai le informazioni non corrispondessero, perché di solito la radio israeliana dà queste notizie. Quindi sembrava tutto inverosimile. Ci sono volute parecchie ore, almeno sei o sette, perché la radio israeliana dicesse quello che stava succedendo. Ma anche successivamente i canali israeliani non riuscivano a spiegare perché l’esercito israeliano non si fosse mosso. Quando anche nel West Bank si è realizzato che era tutto vero, la prima reazione è stata positiva. Non certo per i morti civili, ma perché sembrava caduto il mito dell’esercito e dell’intelligence israeliani considerati tra i più efficienti al mondo. Sembrava quasi che Hamas avesse liberato una parte dei territori del sud. Le prime sensazioni tra molti palestinesi erano che questo attacco avrebbe potuto riequilibrare il tutto, che tutto quello che non si era riusciti ad ottenere con risoluzioni Onu e processi di pace che non hanno portato a nulla, potesse essere finalmente ottenuto. Già dal giorno dopo si è capito che i palestinesi sarebbero stati come sempre lasciati soli ad affrontare una situazione forse ancora più complicata di prima. 

    Le chiedo: gli accordi di pace di Oslo che cosa hanno portato ai palestinesi?

    Anche se lei dice di non approvare l’attacco sui civili,  sembra però comprendere le ragioni di Hamas. 

    Io ripudio non solo gli attacchi ai civili ma l’uso della violenza in genere. Diverso, invece, è il diritto di un popolo di difendersi. Le chiedo: gli accordi di pace di Oslo che cosa hanno portato ai palestinesi? Quella è stata la più grande truffa nei nostri confronti.  Di lì a poco ci doveva essere uno Stato palestinese, ma a trent’anni di distanza siamo in realtà tornati indietro. La West Bank, la cosiddetta Cisgiordania, secondo gli accordi doveva essere palestinese. Oggi è divisa in tre zone, ABC. Nella zona A ci sono principali città palestinesi, come Ramallah o Nablus, nella Zona B si trovano i paesini vicini alla zona A. La Zona C, che rappresenta ben il 60% del territorio, è invece occupata da Israele. Questo è quello che finora ha portato il processo di pace, una grande ingiustizia. Per il popolo palestinese non c’è nessuna prospettiva, nessun possibile futuro politicamente e economicamente indipendente. Per i palestinesi è vietato costruire una casa, è vietato utilizzare le proprie risorse naturali e i terreni vengono regolarmente confiscati. Quella di Israele, come sanno tutti, è un'occupazione progressiva. Le colonie israeliane crescono ogni giorno. Persino il governo di Israele parla di insediamenti illegali nei territori occupati, che, lo ripeto, sono ben più della metà. L'esercito entra tutti i giorni nelle città, fa arresti, uccide civili. E non lo dicono i palestinesi, ma sono dati ufficiali confermati dalle organizzazioni internazionali. E questo è quello che succede nella West Bank. A Gaza è ancora molto peggio, perché la Striscia è una prigione a cielo aperto. Gaza è sotto assedio da parte di Israele dal 2007, nessuno può uscire né entrare se non con permessi particolari. La maggioranza delle persone non può uscire. Ho colleghi che lavorano a Gaza che non sempre ottengono i permessi per arrivare a Ramallah o nella West Bank. Ci sono centinaia di bambini che soffrono di malattie gravi, che non possono uscire dalla Striscia per curarsi. E poi c’è la costante minaccia dei bombardamenti. Prima di quelli attuali l’ultimo grosso bombardamento è stato due anni fa, in risposta a razzi lanciati dalla Striscia. 

    Dispiace per i civili uccisi da Hamas, ma mi auguro che dispiaccia anche per le migliaia di palestinesi civili uccisi negli ultimi decenni.

    Dopo l’attacco di Hamas nella Striscia la situazione è peggiorata ulteriormente. Che informazioni ha?

    Non c’è acqua pulita, nemmeno per i bimbi malati. Ma quello che vorrei sottolineare è che non solo dopo l’attacco ma anche prima, l’energia elettrica funzionava ad intermittenza, 8 ore di luce e 8 ore di blackout. Dopo 15 anni di vita in una situazione di questo tipo, e dopo 30 anni di non applicazione degli accordi, la Striscia di Gaza e la West Bank erano, come dire, una pentola a pressione. Era inevitabile che a un certo punto scoppiasse. Dispiace per i civili uccisi da Hamas, ma mi auguro che dispiaccia anche per le migliaia di palestinesi civili uccisi negli ultimi decenni. Quindi non si può guardare solo la pentola che è scoppiata, ma bisogna considerare i motivi per i quali è scoppiata. Hamas ha fatto un attacco prendendo di mira militari israeliani, ma anche civili. Per il resto invito alla cautela nel prendere le informazioni che arrivano. Sono sicuramente stati commessi atti gravi, ma ad esempio in Italia è stato detto che i miliziani di Hamas abbiano sparato all’impazzata uccidendo centinaia di ragazzi inermi durante un rave vicino al confine. Ma noi finora abbiamo visto solo video di ragazzi che scappano impauriti, non mi risulta ci siano video di centinaia di corpi di ragazzi uccisi. Se dovesse essere confermato, ribadisco che uccidere a caso dei ragazzi durante un rave è un’azione gravemente sbagliata. La contabilità dei morti è una cosa orrenda. Ma è necessario dire che le fonti ufficiali parlano di 1400 gli israeliani uccisi nell’attacco. Ma da allora siamo già ad almeno 3300 palestinesi uccisi di cui il 60% ha meno di 18 anni e il 90% sono civili, non miliziani di Hamas. Mi chiedo come è possibile che l'Europa e la Lega araba non prendano posizione su questo. Non è nella cultura della mia famiglia giustificare l’uccisione di civili e nemmeno l’uso della violenza in genere. Ma il popolo palestinese deve avere il diritto di difendersi.

    In questo diritto di difendersi però non vi è quello di fare rastrellamenti di casa in casa uccidendo o rapendo donne e bambini. Sul fatto che questi siano avvenuti invece non ci sono dubbi, giusto?

    Sì, nell’attacco sono stati uccisi tanti civili ma anche molti militari. Tra le cose che però ho sentito negli ultimi giorni è che Hamas avrebbe dato la disponibilità al rilascio di tutti i civili in cambio di un cessate il fuoco. Poi, in base a notizie che giungono dalla Palestina sembra che i civili e donne e bambini siano trattati in modo dignitoso. Poi queste sono notizie che io non posso verificare, ma invito chi sta qui a non fidarsi ciecamente di quanto dice la propaganda di Israele. E’ bene inoltre che si sappia che Hamas nell'immaginario palestinese non è un gruppo terrorista. L'abbinamento all'Isis è assolutamente lontano da quello che è Hamas. Oggi capisco che nel dire certe cose si diviene bersagli di attacchi, perché oggi il mondo intero ha visto quelle immagini di miliziani di Hamas che entrano nel sud di Israele e rapiscono e portano via famiglie. Ma su iniziativa di qualche ministro israeliano di estrema sono girate alcune immagini fake di bambini decapitati, subito diffuse dai media occidentali, che sono state poi smentite. L’attacco che coinvolge i civili è sbagliato, ma bisogna avere il coraggio di dire che lo Stato di Israele compie regolarmente azioni di tipo terroristico. E stupisce molto che l'opinione pubblica internazionale non reagisca allo stesso modo per i crimini israeliani. Dopo l’attacco di sabato, la Striscia di Gaza è stata bombardata indiscriminatamente ed è stato perfino bombardato un ospedale.

    A questo proposito va rilevato che invece Israele sostiene che l’ospedale sia stato colpito da un razzo di Hamas. Capisce che per chi sta qui è davvero difficile capire cosa succede davvero. 

    Sì, lo capisco. La resistenza palestinese ha negato che ci sia stato il lancio di un missile in quell’orario. Io su questo non ho una certezza, ma è invece certo che Israele aveva già bombardato nelle vicinanze di quell'ospedale e aveva pure chiesto di evacuarlo, come ha chiesto di evacuare tutti gli ospedali del nord della Striscia di Gaza. Di fronte a queste certezze, mi riesce difficile credere alla versione israeliana. Ma per quanto possa essere anche stato un errore dei miliziani di Hamas, la responsabilità della situazione insostenibile a Gaza può essere solo di Israele. Perché chiedere a 2 milioni di persone che vivono negli angusti spazi della Striscia di Gaza di spostarsi dal nord verso sud e poi bombardare anche la zona sud? Questo è quello che ha indubitabilmente fatto Israele, dopo l’attacco. Come fa Israele a chiedere di spostare i malati gravi che vivono nelle condizioni disperate di Gaza nel giro di 24? Il piano di Israele è chiaro: è quello di far uscire tutti i palestinesi dalla Striscia verso i Paesi arabi confinanti. Ma questo è un piano criminale. 

  • Esplosione: Il momento in cui un missile raggiunge l'ospedale di Gaza Foto: Screenshot
  • Lei non appoggia l’Autorità nazionale palestinese e non fa parte di Hamas. Quindi lei riconosce il diritto all’esistenza di Israele ed appoggerebbe una soluzione due popoli, due Stati?

    Vorrei che fosse chiaro che la gran parte dei palestinesi riconosce il diritto all’esistenza di Israele. Il problema è che Israele non ha mai avuto intenzione di riconoscere ai palestinesi il diritto ad un proprio Stato. I palestinesi sarebbero favorevoli alla convivenza pacifica di due Stati. Un problema pratico è che un solo Stato palestinese non è più possibile perché geograficamente non c'è più continuità territoriale: la West Bank è infatti distante da Gaza. Ai tempi degli accordi di Oslo, trent’anni fa, il numero dei coloni era alto, ma imparagonabile a quello di adesso. Erano 150.000, ora sono circa 750.000. Quindi c'è stato un incremento spaventoso degli insediamenti illegali all'interno dei territori che dovrebbero essere palestinesi. Il piano degli israeliani è di non permettere la creazione di uno Stato palestinese ma, nella migliore delle ipotesi, di creare delle piccole autonomie. E quindi queste zone che sono chiamate A o B sono amministrate e sotto il controllo dell’Autorità palestinese ma non ci sono ovviamente confini e gli israeliani fanno comunque quello che vogliono. L'Autorità nazionale palestinese oggi fa semplicemente quello che è nell’interesse di Israele. E quindi oggi la questione non è di dire che la Palestina riconosca Israele, ma esattamente il contrario. Il presidente palestinese Abu Mazen pensa ai propri interessi non a quelli del popolo palestinese. Lui ufficialmente è per la soluzione dei due Stati, ma dal punto di vista pratico non fa nulla per andare in quella direzione e accetta tutto quello che impone Israele.

    Dopo gli accordi di Oslo, che sono pure molto sbilanciati a favore di Israele, purtroppo non c’è mai stato un governo israeliano disposto ad applicare nemmeno quanto previsto da quegli accordi.

    Ma se lei fa parte delle persone del fronte democratico, chi riconosce come interlocutore da parte di Israele? Prima che lo uccidessero, c’era Rabin, chi può essere un interlocutore oggi? Se ovviamente la pace non si può fare con Netanyahu, con chi si può fare?

    Sinceramente non ne ho idea. Dopo gli accordi di Oslo, che sono pure molto sbilanciati a favore di Israele, purtroppo non c’è mai stato un governo israeliano disposto ad applicare nemmeno quanto previsto da quegli accordi. Questo lo riconoscono anche molti israeliani. E il tragico risultato di questa mancanza di volontà lo abbiamo visto in questi giorni. D'altra parte anche tra i palestinesi chi può essere l'uomo in grado di portare avanti delle trattative di pace? Abu Mazen è davvero troppo moderato per ricoprire questo ruolo e, come detto, bada agli interessi suoi e dei suoi uomini. Oggi abbiamo un governo di Israele troppo estremista e un’autorità palestinese troppo morbida che non è preoccupata di rispettare il volere del popolo palestinese. Nei giorni scorsi l'Autorità nazionale palestinese, per dire, ha represso duramente con numerosi arresti le manifestazioni pubbliche di condanna dei massacri di Israele a Gaza.

    Si può dire che la pace non è mai stata così lontana come lo è oggi?

    Purtroppo è così. Ma non ha senso dare la colpa di questa situazione ad Hamas. Il governo israeliano ha enormi responsabilità. Ci vorranno generazioni e generazioni fino a quando tutto questo odio sarà smaltito. 

  • Corteo per la Palestina

    Il 14 Ottobre sempre a Bolzano, un corteo di oltre cento persone ha sfilato per le vie del centro del capoluogo sudtirolese. Durante la manifestazione erano state denunciate le responsabilità di Israele in questo conflitto come l’utilizzo anche di bombe chimiche al fosforo, la detenzione amministrativa e quello che secondo chi organizza può ritenersi un sistema di apartheid costruito verso i cittadini palestinesi che conta migliaia di prigionieri politici.

    È previsto per il 22 Ottobre un appuntamento analogo: appuntamento alle ore 10.30 in via Museo per una manifestazione in solidarietà del popolo palestinese. Le parole d’ordine con cui è chiamata l’iniziativa rimangono sempre: Fermiamo il massacro del popolo palestinese e palestina libera. Con un invito ad organizziarsi assieme contro la guerra firmato da antimilitariste e antimilitaristi solidali con il popolo palestinese.

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Peter Gasser Sa., 21.10.2023 - 16:45

Ich habe noch nicht alles gelesen, aber der Text schockiert an vielen Stellen mit verharmlosenden Aussagen zum brutalsten bestialischen Terrorangriff auf Zivilisten, den es in jüngster Zeit gab.

Hier steht unter anderem:
"Nach dem Angriff vom Samstag wurde der Gazastreifen wahllos bombardiert und sogar ein Krankenhaus bombardiert":
Beide Aussagen sind falsch: weder wurde wahllos bombardiert, noch wurde ein Krankenhaus bombardiert..
Beide Aussagen sind nachgewiesenermaßen Desinformation, fake news.
Das Krankenhaus wurde gar nicht getroffen, am Parkplatz schlug eine fehlgezündete Rakete der eigenen Terrortruppen ein, der dabei explodierender Rakententreibstoff richtete ein Blutbad an; übrigens sind seit dem brutalen Terrorangriff etwa 500 Raketen der Hamas fehlgeschlagen im eigenen Gazastreifen gelandet mit vielen toten Zivilisten.
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Frage: warum beteiligt sich SALTO an der Verbreitung von Fake News?
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Nachtrag: auf Wunsch des Lesers "rotaderga" sind hier nachträglich 2 Verlinkungen eingefügt:
https://www.spiegel.de/wissenschaft/israel-neue-satellitenbilder-zeigen…
https://www.n-tv.de/politik/17-03-Geschaeftsinhaber-in-Berlin-Neukoelln…
NTV, heute: 12:54 Israel: 550 von Hamas abgefeuerte Raketen schlugen im Gazastreifen ein: Der Sprecher der israelischen Armee, Admiral Daniel Hagari, erklärt, dass in den vergangenen Tagen ein Fünftel der von palästinensischen Terrorgruppen abgefeuerten Raketen im Gazastreifen eingeschlagen sind. "Mehr als 550 von der Hamas und dem Islamischen Dschihad abgefeuerten Raketen sind fehlgeschlagen und haben unschuldige Zivilisten in Gaza getötet. Sie töten ihre eigenen Zivilisten", so Hagari."

Sa., 21.10.2023 - 16:45 Permalink
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SALTO Communit… So., 22.10.2023 - 20:06

Antwort auf von Peter Gasser

Herr Gasser, beruhigen Sie sich wieder! Die Aussagen des Interviewten bleiben nicht unwidersprochen, sondern bei jeder Gelegenheit wird auf die Erklärungen der gegnerischen Seite hingewiesen. Außerdem sind die Meldungen aus Gaza und Israel in diesem Fall so eindeutig nicht, dass dem Interviewten hier "Verbreitung von fake news" unterstellt werden kann. Die Wenigsten wissen derzeit, was sich da wirklich abgespielt hat.

So., 22.10.2023 - 20:06 Permalink
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Peter Gasser So., 22.10.2023 - 21:14

Antwort auf von SALTO Communit…

Ich erlaube mir höflichen Widerspruch:
- das Krankenhaus wurde gar nicht getroffen (!), es steht unbeschädigt da, das ist nachweisbares Faktum;
- es gibt keinen Bombenkrater und keine Beschädigungen, wie sie von Bomben verursacht werden;
- es gibt ein Video, das die zerbrechenden palästinensischen Rakete über Gaza-Stadt zeigt, deren Explosion im Parkplatz des Krankenhauses, dessen Shilouette im Brand des Raketentreibstoffes klar erkennbar ist (übrigens sind seit dem 7. Oktober bereits hunderte Self-Made-Raketen der Hamasterroristen mit Fehlfunktion bereits im Gazastreifen niedergegangen);
- es gibt Audio-Aufnahmen, welche die Urheberschaft der Rakete bezeugen;

Mehr hier (den ersten Link hatte ich bereits verlinkt):

https://www.spiegel.de/wissenschaft/israel-neue-satellitenbilder-zeigen…

https://www.welt.de/debatte/kommentare/article248081430/Gaza-Krankenhau…

Wer heute noch behauptet, dass Israel das Krankenhaus bombardiert hätte, betreibt Desinformation und verbreitet die Propaganda der Hamas, so wird dies eigentlich inzwischen überall berichtet, wenigstens in allen großen deutschsprachigen Medien - ich sehe dies vielleicht sensibler als Sie, mag sein.

Der Zeigefinger gilt da wohl nicht mir, möchte ich vorsichtig und gütig beifügen. Doch nehme ich Ihren Hinweis gerne an, gegebenenfalls vorsichtiger zu formulieren.
DAS allerdings war, und das zeigt sich heute klar, eine klassische (und leider gegen den Frieden gerichtete sehr erfolgreiche) Desinformationskampagne der Terrororganisation Hamas.
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(Herr Fabian Odeh hat die Verlinkung zu diesem Interview bereits von seiner Facebook-Seite gelöscht, er wird seine Gründe dafür haben).

So., 22.10.2023 - 21:14 Permalink
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Salto User
Fabian Odeh Mo., 23.10.2023 - 11:26

Antwort auf von Peter Gasser

Bisher wurden bei israelischen Bombenanschlägen auf dem Streifen mehr als 4.500 Palästinenser getötet, 90 % davon sind Zivilisten, davon etwa 2.000 Kinder. Wenn es sich nicht um einen wahllosen Angriff handelt, handelt es sich um einen gezielten Angriff. In beiden Fällen qualifiziert es Israel als Terrorstaat schlechthin. Eines Tages wird ihnen der Prozess wegen Kriegsverbrechen gemacht, und ich hoffe, dass das bald geschieht. Vorerst beten wir für Gaza, damit dieses Verbrechen so schnell wie möglich aufhört. Heute Morgen habe ich gelesen, dass eine ganze Familie mit vier Kindern ausgerottet wurde. Sie begruben jeweils zwei Kinder mit jedem Elternteil, nur um dann herauszufinden, dass der Großvater auch unter den Opfern war. Er wurde auch gemeinsam begraben. Das ist alles grausam. Die neonazistische israelische Regierung von Netanyahu, Ben Gvir und Smotrich ist auch in erster Linie für den Tod unschuldiger Israelis, darunter Kinder, Frauen und ältere Menschen, verantwortlich.

Mo., 23.10.2023 - 11:26 Permalink
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Peter Gasser Mo., 23.10.2023 - 13:57

Antwort auf von Fabian Odeh

Ich erlaube mir nachmals, hier meine Meinung zu sagen, und auf klare Elemente des Antisemitismus (meine Meinung) hinzuweisen, auch auf die Gefahr hin, erneut einen Rüffel zu erhalten - das trage ich gerne:
.
Zitat 1: „Wenn es sich nicht um einen wahllosen Angriff handelt, handelt es sich um einen gezielten Angriff“:
Weder das eine noch das andere: dies kann man nur sagen, wenn man den über Jahre vorbereiteten Terrorangriff von 2.000 Hamas-Terroristen vom 7. Oktober mit mehr also 1.200 vergewaltigten, gefolterten, verbrannten, hingerichteten, geköpften, ermordeten Babies, Kindern, Frauen, Alten und Familien leugnet, wie dies in diesem Kommentar geschieht. Nicht nur kein Mitgefühl mit den Opfern dieses beispiellosen und entmenschlichten Terroraktes, nein, er wird geradezu, wie bei manchen auch der Holocaust, weggeschwiegen und damit geleugnet: auf Facebook hat Fabian Odeh folgendes geantwortet:
Frage: „il pogroma di oltre mille zivilisti il 7 ottobre da parte dei terroristi ed assassini della Hamas, stuprare, torturare, giustiziare, bruciare, decapitare secondo lei era „difendersi secondo le leggi internazionali“?
Fabian Odeh risponde: „niente di ciò è successo! Hai delle prove? Ci sono foto di persone uccise?"
Auf Nachfrage nur Schweigen.
Verschwiegen auch, dass die Terrortruppe der Hamas seit dem 7. Oktober weiter täglich aus dem Schatten von Moscheen, Krankenhäusern, Schulen, Wohnblocks heraus Raketen auf Wohngebiete in Israel (analog zum Krieg gegen Zivilisten von Putin) abfeuert, und sich Israel seit dem 7. Oktober zum Schutze seiner Bürger in Selbstverteidigung befindet.
Dieses Leugnen liegt ganz auf Linie der neuen Hamas-Propaganda: Walid Kilani, Sprecher der Hamas im Libanon, hat behauptet, Hamas-Anhänger hätten bei ihrem Überfall vor zwei Wochen nur bewaffnete Israelis angegriffen. Die brutale Ermordung von mehr als 1000 Zivilisten, Frauen, Kindern, Babies, Alten leugnet der Hamas-Sprecher: "Nach meinen Informationen nicht", sagt er.
Und auf Linie des Hamas-Führers Chalid Maschaal, für den der Terrorangriff mit all den abscheulichen Morden Teil des "legitimen Widerstands" der Palästinenser sei. Die Hamas konzentriere ihren Widerstand auf Soldaten, betont Maschaal: „Aber in allen Kriegen gibt es einige zivile Opfer. Wir sind nicht für sie verantwortlich."
Leugnen der Morde und Täter-Opfer-Umkehr in Reinkultur.
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Zitat 2: „Die neonazistische israelische Regierung ... ist auch in erster Linie für den Tod unschuldiger Israelis, darunter Kinder, Frauen und ältere Menschen, verantwortlich“: das ist nichts anderes als die klassische Täter-Opfer-Umkehr.
Eine Frau wird vergewaltigt und die Verantwortung für die Tat wird der Frau selbst gegeben, ein Mann wird ermordet und trägt die Schuld an seiner Ermordung, Russland greift die Ukraine an und der Angreifer ist jetzt die Ukraine,
Hamas-Terroristen schlachten Frauen, Kinder, Alte zu Hunderten ab, weil diese Juden sind (das ist Antisemitismus), und Schuld sind die Juden selbst - das ist noch mal klare Argumentation des Antisemitismus.
Ganz klar, und dies muss man meinen und auch sagen dürfen.

Schon der Ausdruck „neonazistische israelische Regierung“ wird in Deutschland als Antisemitismus gewertet, da man die Israelis dabei mit Ihren Schlächtern im Holocaust, den Nazis, gleichsetzt (auch die Ukraine hat ja gemäß Putin eine „neonazistische Regierung“ – eine klassische Analogie in der Argumentation);
Dazu gehört auch das Leugnen des Existenzrechtes Israels, wie dies Fabian Odeh auf Facebook macht ("Chiunque è sotto occupazione (Israel ist also nur Besatzer) ha diritto a difendersi secondo le leggi internazionali. Figuriamoci da uno stato neo nazista e terrorista come Israele").
Das Leugnen des Existenzrechtes des Staates Israel wird in Deutschland künftig unter Strafe gestellt.
.
Ich bin nachmals der Meinung, dieser Beitrag enthält beginnende bis deutliche Elemente des Antisemitismus. Ich bin der Meinung, dass man dies nicht nur sagen darf, sondern sagen muss.

Bitte lassen Sie den Beitrag stehen, sage ich nun.
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Nachtrag:
Herr Fabian Odeh, 3 Fragen:
- Erkennen Sie das Existenzrecht Israels an?
- Erkennen Sie den Terroranschlag und die über 1.200 grausamen Morde (an Babies, Kindern, Jugendlichen, Frauen, Müttern, ganzen Familien) am 7. Oktober an und empfinden Empathie für die Opfer?
- Erkennen sie an, dass das Krankenhaus in Gaza nicht von Israel bombardiert worden ist, noch unbeschädigt dasteht, der Parkplatz des Krankenhauses aber von einer herabstürzenden brennenden Rakete des Dschihad getroffen worden ist?
- Sehen Sie, dass die Terrororganisation der Hamas die Palästinenser im Gazastreifen in "Geiselhaft" hält und unsägliches Leid über diese bringt? (4. Frage)

Mo., 23.10.2023 - 13:57 Permalink
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rotaderga Sa., 21.10.2023 - 16:54

Einige Quellen - Verlinkungen würden den Artikel selbst wie auch den Kommentar, für mich, aus der Kriegspropaganda abheben und interessanter machen.

Sa., 21.10.2023 - 16:54 Permalink
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Peter Gasser Sa., 21.10.2023 - 17:19

Zitat: "perché oggi il mondo intero ha visto quelle immagini di miliziani di Hamas che entrano nel sud di Israele e rapiscono e portano via famiglie".
"miliziani", nicht Terroristen, Vergewaltiger, Folterer, Mörder,
"rapiscono e portano via", nicht akribisch geplant und systematisch vergewaltigen ermorden, gefesselte Kinder verbrennen , Köpfen feiernder oder gefangener Zivilisten, vom Baby bis zum 80jährigen...
.
nochmal, Salto: wollt Ihr diese Desinformation (meiner Ansicht bereits nahe am, wenn nicht gar schon Antisemitismus), diese fake news wirklich so stehen lassen???
Noch heute können israelische Leichen nicht identifiziert werden, weil deren Köpfe fehlen, abgeschlagen und mitgenommen... das ist grausam, muss aber gesagt werden.
Im ganzen Interview KEINE Verurteilung dieses abartigen Terrorangriffes mit über 1.000 grausamst abgeschlachteten Zivilisten... ?

Die einleitenden Worte: "Ebbene, a scanso di equivoci è bene precisare che quella che segue è un’intervista di parte" reichen meiner Meinung nicht aus, um - unwidersprochen - Desinformation und fake news zu verbreiten.

Sa., 21.10.2023 - 17:19 Permalink
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Peter Gasser Sa., 21.10.2023 - 17:55

Antwort auf von Christian I

... dass Sie die Meinung anderer und die Community und deren Regeln nicht akzeptieren können, zeigen Sie mit diesem reinen ad-personam-Kommentar eindrücklich.
.
Zitat SALTO: "Teile dein Wissen und deine Meinung mit der SALTO-Community!
Verfasse eigene Beiträge und kommentiere die Artikel anderer!"

... also, zur Sache haben Sie auch etwas beizutragen?

Sa., 21.10.2023 - 17:55 Permalink
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Peter Gasser So., 22.10.2023 - 11:13

Antwort auf von Ludwig Thoma

Auch Nicht-Experten dürfen Lesen, Schreiben, Kommentieren - andernfalls müsste SALTO ja schließen...
Wie funktioniert eine Gesellschaft, in welcher sich nur Experten Äußern dürfen?

Man nimmt Informationen auf und sagt seine Meinung dazu: das lehnen Sie offensichtlich ab - das dürfen Sie auch.
Sie wollen den Dialog zwischen Verfassern und Lesern, zwischen Lesern und Lesern nicht?
Sie lehnen das Konzept von Salto ab?
Warum sind Sie dann hier?
.
Zur Sache haben Sie auch etwas zu sagen, oder erschöpft es sich im ad personam?
Was sagen Sie zum Thema?

So., 22.10.2023 - 11:13 Permalink
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Ludwig Thoma So., 22.10.2023 - 11:22

Antwort auf von Peter Gasser

Im Text steht, es sei eine "intervista di parte", dann kommt der (Nicht-)Experte, (der vor einer Woche nicht Mal über den Status des Gazastreifens bescheid wusste), aber immer genau weiß, welche Meinung (seine eigene) die einzig richtige, da faktenbasiert, ist, zugibt das Interview nicht zu Ende gelesen zu haben und fordert, dass man fakenews von Salto bitteschön löschen möchte.

So., 22.10.2023 - 11:22 Permalink
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Peter Gasser So., 22.10.2023 - 11:44

Antwort auf von Ludwig Thoma

Auf Ihre ad-personam Konfliktmanie und „Trollerei“, so meine Meinung, samt Unterstellungen und bewussten Provokationen gehe ich nicht (mehr) ein.
Ihr Ziel ist es offensichtlich, den sachlichen Dialog, damit SALTO, immer wieder zu torpedieren.
Zur Sache tragen Sie eh nichts bei, wie sich zeigt.
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[ps: „Troll“ gemäß Wikipedia:
„Als Troll bezeichnet man im Netzjargon eine Person, die im Internet vorsätzlich mit „zündelnden“ Flame-Kommentaren einen verbalen Disput entfachen oder absichtlich Menschen im Internet verärgern will. Dies geschieht zur Unterhaltung des Trolls normalerweise durch das Posten entzündlicher und abschweifender, irrelevanter oder nicht themenbezogener Nachrichten und Beiträge in einer Online-Community... Ihre Kommunikation in diesen Communitys ist auf Beiträge beschränkt, die auf **emotionale Provokation anderer Gesprächsteilnehmer** zielen. Dies erfolgt mit der Motivation, eine emotionale Reaktion der anderen Teilnehmer zu erreichen.“]

So., 22.10.2023 - 11:44 Permalink
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Peter Gasser Sa., 21.10.2023 - 19:45

Aktuell zur Stunde:
die Ägypterin Rascha Nabil fragt im Interview den Hamas-Führer Chalid Maschaal : "Wie kann man verlangen, dass der Westen und die Welt im Allgemeinen die palästinensische Sache unterstützen, während die Dinge, die die Hamas israelischen Zivilisten angetan hat, Schlagzeilen machen? Ist es Teil der Ideologie der Hamas, Zivilisten so zu behandeln?".
Die Hamas konzentriere ihren Widerstand auf Soldaten, betont Maschaal. "Aber in allen Kriegen gibt es einige zivile Opfer. Wir sind nicht für sie verantwortlich.".
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Der barbarische Terroranschlag mit der geplanten und systematischen Vernichtung von mehr als 1.000 Zivilisten (vergewaltigen, foltern, verbrennen, zerbomben, durchsieben, köpfen...) ist hier „einige zivile Opfer“ im „Krieg“, für die die Hamas „nicht verantwortlich sind“.
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Wenn man dies liest und das Interview oben, ergeben sich Parallelen, zeigt sich, dass im Artikel auch diese perfide Terror-Propaganda und Mord-Gerechtfertigung und Mord-Leugnung vorkommen...
... auch auf seiner Facebook-Seite behauptet Fabian Odeh "Gaza under attac", also die 100%ige Täter-Opfer-Umkehr,
verliert in den Eintragungen kein Wort über den Terroranschlag der Schlächter der Hamas mit 1.000 brutalst hingerichteten Zivilisten,
und behauptet auch dort, dass - entgegen aller Beweise - das israelische Militär das Krankenhaus in Gaza bombardiert hätte:
auch dort also fake news - es zeigt sich, dass der Autor dieses Berichtes wohl nicht recherchiert hat, welchen Hintergrund sein Interview-Partner hat ...

... dieses Interview würde meiner Meinung nach in dieser Form und vom Interviewer bei Fake-News-Passagen unkommentiert und ohne Widerspruch belassen, in keinem Qualitätsmedium veröffentlicht werden - und SALTO möchte doch „besser“ sein...

Sa., 21.10.2023 - 19:45 Permalink
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Peter Gasser So., 22.10.2023 - 09:38

Heute: Israel hat am frühen Sonntagmorgen einen Luftschlag in der Extremistenhochburg Dschenin im Westjordanland ausgeführt. Nach Angaben der Streitkräfte nutzten die Hamas und der Islamische Dschihad die Al-Ansar-Moschee und den dortigen Kindergarten als Unterschlupf.
Wie das Militär auf X mitteilte, befand sich unter der Moschee eine Kommandozentrale. Zudem seien auf dem Gelände Waffen und Munition gelagert worden. Seit Juli 2023 habe sich dort eine Terrorzelle einquartiert.

Warum, Herr Fabian Odeh quartieren sich schwerstbewaffnete palästinensische Hamas-Terroristen im Westjordanland (!) unterhalb einer Moschee (!) und eines Kindergartens (!) ein und gefährden damit ABSICHTLICH ihre eigenen zivilen Mitbürger, Kinder und Frauen? Weil sie schreckliche Bilder fürs Internet generieren wollen?

Gleich perfide und grausam gegen die eigenen Frauen und Kinder wie gegen jüdische?
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(... und sind nicht auch die Juden arabische Brüder?)

https://twitter.com/IDF/status/1715886726160204049

So., 22.10.2023 - 09:38 Permalink
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Peter Gasser Sa., 28.10.2023 - 15:08

Fakten zu den Arabern, welche im Gaza-Streifen wohnen:
- die Führer dieser Araber, welche im Gazastreifen wohnen, sind Millionäre und leben mit Ihrem Familien das ganze Jahr über in Luxushotels und Luxusvillen AUSSSERHALB des Gazastreifens;
- die Gemeinschaft der Araber, welche im Gazastreifen leben, haben etwa 700 Millionen Dollar auf Auslandskonten liegen;
- die Araber im Gazastreifen haben Millionen Liter Treibstoff und Wasser und Tonnen von Lebensmitteln in den unterirdischen Tunneln gehortet;

aber: irgendwer hält dies alles etwa 99,99% der Araber, welche im Gazastreifen wohnen, vor.

Warum, so frage ich?

(Quelle: https://www.welt.de/politik/ausland/plus248241326/Terrorfinanzierung-Da…)

Sa., 28.10.2023 - 15:08 Permalink