La via d'uscita indicata dai Verdi
Sulla nuova legge inerente i vitalizi – la vecchia, come noto, ha causato forse lo scandalo più grave e la frattura più profonda tra cittadini e politica – il dibattito è tutt'altro che chiuso. In questo contesto, i Verdi si sono fin dall'inizio segnalati per un atteggiamento critico (e e dunque anche autocritico) che li ha portati ad assumere una posizione “intermedia” tra i sostenitori di un azzeramento totale dei cosiddetti diritti acquisiti dai consiglieri (è quanto vorrebbero gli esponenti del M5S) e chi invece li difende sia a spada tratta ma anche sfruttando silenti cavilli legislativi.
Per questo motivo, ecco che da un esame complessivo della situazione pregressa, Riccardo Dello Sbarba, Brigitte Foppa e Hans Heiss hanno firmato un'articolata proposta di emendamenti alla nuova legge scandita da sette punti cruciali.
Tra i più significativi elencati, il primo, riguardante gli anticipi, che prevede una loro riduzione del 50% mediante l'introduzione di un coefficiente derivato dai contributi effettivamente versati nelle diverse legislature ed inoltre un tetto massimo: la somma complessiva dell'anticipo non potrebbe così superare la somma complessiva dei contributi versati durante gli anni trascorsi nel Consiglio regionale. Il terzo, sull'età pensionabile, fissata in modo “irremovibile” a 66 anni, mentre la nuova versione della legge, cambiata in commissione dai consiglieri Svp, prevederebbe la possibilità di andare in pensione già a 60 anni. Il quarto, sull'accumulo dei vitalizi, che i Verdi vorrebbero limitare a complessivi 7000 euro lordi (attualmente sarebbero 9000). Il sesto, sul regolamento del trattamento pensionistico dei nuovi consiglieri e delle nuove consigliere, indicato su un valore di riferimento di 2.300 euro. Infine, il settimo, che intende ritoccare al ribasso, in modo più incisivo di quanto previsto dalla legge, le indennità di funzione riguardanti la Presidenza del Consiglio regionale nonché abolire i supplementi per segretari/e e questori/e in quanto la loro funzione non prevede attività o responsabilità gravose.
“In genere – si legge a conclusione del documento dei Verdi – riconosciamo gli sforzi per raddrizzare la legge sui vitalizi del 2012 e vediamo che sono possibili risparmi. Ciononostante rimangono anche in questa legge molte lacune e i consiglieri e le consigliere regionali mantengono una posizione privilegiata. Se i nostri emendamenti non saranno approvati, voteremo contro la legge e comunque chiederemo il voto per appello nominale”.
Die Grünen waren die ersten
Die Grünen waren die ersten Mandatare, welche die grobe Verfehlung gegen das Südtiroler Volk eingesehen und öffentlich zugegeben haben. Nun folgt der nächste Schritt, die Kontrolle über die neue Rentenregelung, die von den Mehrheitsparteien schon wieder in die Spur der alten Skandalregelung gedrängt wird. Die Katze lässt das Mausen nicht. Jede Partei, die mit dem M5St für eine saubere, dem Volk zumutbare Lösung der Politikerrenten kämpft, wird vom Volk gebührend belohnt werden. Alle anderen werden erbarmungslos abgestraft. Wahlen gibt es genug, 2015 steht schon die nächste an. Na also, wollen wir sehen, wer letzlich das Sagen hat. Wir sind das Volk!