Candidature di sostegno a caro prezzo
“Un'assurdità, una cosa che non sta né in cielo e né in terra, dobbiamo assolutamente cambiare la legge”. Brigitte Foppa (Verdi) non usa mezze parole per criticare il dispositivo di legge (depositato nel testo approvato dal Consiglio provinciale l'otto maggio 2013) che prevede il pagamento di una sanzione per tutti quei candidati che – a prescindere dalla loro avvenuta o non avvenuta elezione – non hanno presentato la documentazione delle loro spese elettorali.
“La legge, allora fortemente voluta dai consiglieri venostani Arnold Schuler e Josef Noggler, si proponeva di moralizzare la politica, una cosa in sé giusta, che però ha poi finito per non toccare i politici di professione, quelli più navigati e consapevoli dei meccanismi di legge, abbattendosi come una scure su tutti coloro i quali magari non hanno speso nemmeno un euro e comunque non sono stati eletti”.
Le persone che adesso dovrebbero pagare la sanzione sono ben 96, ma in effetti gli unici tre politici “veri e propri” interessati sono tre: Christoph Gufler (Svp), Rudi Benedikter (Projekt Bozen) e il vicepresidente del Consiglio provinciale Roberto Bizzo (Pd). Questi, e gli altri, avevano sessanta giorni di tempo per dichiarare le spese sostenute, non avendolo fatto adesso rischiano così di pagare ben 120.000 euro di ammenda, in pratica come chi ha sorpassato il tetto di spesa (40.000 euro).
“Dovrebbe essere chiaro – sostiene Foppa – che cercare di proteggere i candidati inadempienti non ha nulla a che vedere col negare il giustissimo impegno rivolto ad abbattere i costi della politica. Qui si tratta soprattutto di figure di sostegno, persone che con la politica non c'entrano più nulla, e dalla quale non hanno ottenuto alcun privilegio. Si voleva insomma fare una legge per colpire i furbi, e sono stati invece colpiti gli ingenui”.
Adesso l'unica via per risolvere il caso è confidare nel fatto che, dopo l'ingiunzione di pagamento, le persone coinvolte possano ugualmente presentare (entro venti giorni) la documentazione richiesta. Ma la vera svolta dovrà essere compiuta rivedendo complessivamente il testo della legge elettorale. Il che avverrà sperabilmente nel corso della presente legislatura.
Le liste che candidano alle
Le liste che candidano alle elezioni provinciali sono tenute a formalizzare ogni adempimento previsto dalle leggi regionali e provinciali, sostenute da leggi nazionali in materia ( vedi 515/93 e 96/12). L'etica vorrebbe che i partiti e i presentatori delle liste (non stiamo parlando di elezioni in un assemblea di condominio) oltre a convincere i militanti a candidare, si prendessero cura di chi a posto fiducia e messo la faccia nella lista. C'era un funzionario della Provincia che ha fornito tutte le informazioni. Chi ha pensato bene di ignorare la check list, si è trovato in un caso estromesso già in fase di presentazione delle candidature. Alle Prossime comunali i candidati nel solo capoluogo saranno 600, suddivisi in numerose liste e listarelle e se ne vedranno di belle.