Gesellschaft | Gastkommentar

Il metodo Centrodestra

Qual è il pulpito che si prende il diritto di definire “una manifestazione pro Hamas” un’azione pacifica con la scritta “A Gaza c’è un genocidio. Il Natale è annullato”?
gaza duomo bz
Foto: Rai Alto Adige
  • Sto tra i monti, lontana e in silenzio dalle circostanze sproporzionate di finto ritorno alle tradizioni e leggo scandalose notizie altoatesine natalizie. Ma io mi chiedo! Si manifesta per la gente di Palestina e per tanto chiedere, la protesta va giudicata come manifestazione a sostegno dei terroristi? 

    Qual è il pulpito che si prende il diritto di definire un’azione pacifica che si muove con una scritta: “ A Gaza c’è un genocidio. Il Natale è annullato. Für ein freies Palästina” una manifestazione pro Hamas? Quale cittadino palestinese vale meno del cittadino israeliano e perché c’è questa estrema necessità di definire chi è contrario all’uccisione continua di esseri umani nella Striscia di Gaza “supporter di Hamas, antisemiti e irrispettosi di tutti”. 

    Questo è giudicare a prescindere e lascia davvero poco spazio all’indulgenza nei riguardi dei comportamenti, delle idee o delle convinzioni altrui, anche se in contrasto con le proprie. 

    Sono convinta che abbia fatto bene agli animi dei partecipanti alla messa e che loro non si siano sentiti offesi per un’ipotesi di reato, bensì che siano riusciti ad accogliere il fatto con molta più coscienza cristiana di quanto si voglia far credere. 

    Certo che è necessario “volere la pace nella Striscia di Gaza”, personalmente pur non conoscendo manifestanti e manifestazione successa, mi permetto di commentare il fatto, poiché credo fermamente che sia la stessa volontà anche di chi ha interrotto la normalità della tradizionale funzione religiosa, srotolando vicino all’altare uno striscione di protesta. E sono convinta anche, che abbia fatto bene agli animi dei partecipanti alla messa e che loro non si siano sentiti offesi per un’ipotesi di reato, bensì che siano riusciti ad accogliere il fatto con molta più coscienza cristiana di quanto si voglia far credere. 

    A Galateo, Gazzini e Bertoldi chiedo: Prima di agitare come un gonfalone sacro l’arma giudiziaria per ogni opinione contraria alle loro idee, si scandalizzino piuttosto per una donna cinquantenne morta in piena solitudine sotto Ponte Adige e in pieno Natale, invisibile tragedia agli occhi dell’intera comunità cattolica altoatesina! È nell’ennesimo esempio di questo dramma che si annulla il Natale, nella morte abbandonata alla nostra vergogna che si realizza “un’interruzione violenta, un fatto gravissimo e inaccettabile”, tanto per usare le parole dei tre signori turbati nella coscienza e nel loro sentimento morale.