SALTO | Bilanci

Più "grandi" nel 2024

Negli ultimi mesi si è allargata ancora la squadra redazionale di SALTO. Mentre la politica tratta ci prepariamo per offrire un'informazione sempre più indipendente.
La redazione di Salto.bz in via Streiter
Foto: (Foto: salto.bz)
  • In un 2023 davvero orribile a livello mondiale, con due guerre sanguinose di cui non si vede la fine e una dozzina di cui non si sa nulla, e pure poco entusiasmante per il placido Alto Adige-Südtirol, con  una tornata elettorale da brividi e i problemi più grossi – carovita ed emergenza casa –  ignorati da decenni, per SALTO le cose sono in realtà andate piuttosto bene.

    L’anno scorso abbiamo celebrato il decimo anno di vita del progetto con una grande festa a Fié allo Sciliar; abbiamo pubblicato un numero cartaceo che ha raccolto molti consensi, realizzato il nuovo sito e cambiato il logo;  abbiamo anche sviluppato la sezione video con molte nuove produzioni e portato avanti il settore podcast. La squadra redazionale si è ulteriormente ingrandita con innesti giovani ed anche giovanissimi ed è ora composta da 10 giornalisti con contratti a tempo indeterminato. Anche il backoffice si è “allargato” e ora i dipendenti complessivi della cooperativa Demos sono 17 ed entro fine 2024 dovrebbero ancora aumentare.  Siamo a tutti gli effetti una “piccola impresa” editoriale.

    Aumentando gli abbonati potremmo fare "spallucce" se un partner, come è accaduto, ci abbandona perché non ha gradito un articolo.

    Il core business, ma anche il “core” (in romanesco), di SALTO sono gli stessi dell’inizio: l’informazione libera ed indipendente.

    Abbiamo partner istituzionali, privati o semipubblici, con cui collaboriamo da anni. Soggetti che investono anche cifre importanti ed anche sostenitori privati più o meno generosi, che raggiungono un target di pubblico per loro interessante “servendosi” degli spazi che mettiamo a disposizione. Questo, come normale, non condiziona le nostre scelte redazionali (anche se qualcuno a volte lo vorrebbe, e magari pone fine unilateralmente alla collaborazione), ma in futuro solo avendo un grande numero di abbonati potremo fare “spallucce” se dal bilancio della cooperativa spariscono – come è accaduto – 10 o 20.000 euro perché qualcuno dei partner si offende per un articolo pubblicato. Demos 2.0 è una cooperativa, non ha un gruppo di potere di riferimento o una lobby che la sostiene, ma gode di buona salute grazie a cospicui finanziamenti statali e, in parte, provinciali. Suona retorico ma l’obiettivo di SALTO è che il gruppo di potere di riferimento diventino gli abbonati, lettori esigenti che chiedono di avere un prodotto di qualità. Nell’ultimo anno i sottoscrittori sono cresciuti parecchio ma dovrebbero diventare il doppio, il triplo, e magari il quadruplo (oggi sono poco meno di 2.000). Quindi, se nel complesso vi piace il nostro lavoro o comunque lo ritenete importante per avere un po’ di pluralismo in più, abbonatevi. 

    A proposito di pluralismo, poi, l’unico aspetto positivo della causa annunciata da Athesia contro SALTO nei primi mesi del 2023 è che quell’azione gravemente intimidatoria ha aperto gli occhi a molti sulla pericolosa china presa dal sistema dell’informazione in tutta la Regione. Per inciso: questo non ha – - come ovvio - impedito all’Impero di ingrandirsi ancora con lo sbarco nel mondo della Tv e l’acquisto di quote di Video 33. Ma tant’è. L’importante è che le voci “alternative” non si spengano e che, magari, ne nascano di nuove. 

    Kompatscher, snaturandosi, può provare a vedere cosa vuol dire governare con il Dolomiten che rema nella stessa direzione. Sarà elettrizzante, ma solo per lui

    E questo sfavillante 2024 che cosa porterà? Per quanto riguarda SALTO stiamo lavorando ad un ampliamento dei contenuti con un occhio di riguardo al tempo libero e alle “passioni”. Per il resto attendiamo con curiosità gli sviluppi di queste laboriose trattative per la formazione della Giunta Svp-destre. Il Dolomiten ha annunciato ufficialmente che accoglierà l’invito “alla Berlusconi” per il “lasciateci lavorare”. Nessuno aveva dubbi a riguardo, visto che per il mondo Athesia questo era lo scenario dei sogni. Ma visto che per 10 anni il quotidiano in lingua tedesca ha fatto il tiro al piccione contro Kompatscher, questa è già una notizia. Del resto il Landeshauptmann, se, pur essendo uscito personalmente rafforzato dal voto, ha scelto di snaturarsi e di assumere il comando inglobando le truppe avversarie, è anche perché, forse, oltre voler finire sui libri di storia (ma davvero??) per la riforma dello Statuto, può anche sperimentare cosa vuol dire governare con il Tagblatt der Südtiroler che rema nella stessa direzione. Sarà elettrizzante, per lui. Lo sarà senza dubbio meno per tutti coloro che hanno a cuore valori diversi da quelli delle destre italiana e tedesca che Kompatscher ha detto di sostenere nei primi 9 anni della sua leadership (le avvisaglie della inversione a U si erano già avute a partire dalla primavera 2023). E a questo proposito sarà interessante vedere se le mobilitazioni di piazza e le prese di posizione della società civile continueranno e per quanto tempo. Noi, nel nostro piccolo, continueremo a fare semplicemente il nostro lavoro come sempre.