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Arezzo “più grande Villaggio Tirolese”

Lo è secondo Confcommercio, "1 milione 200 mila visitatori". I mercatini di Natale sono sempre più diffusi in Italia, ma c'è da dispiacersene?
mercatini natale arezzo
Foto: www.mercatininatalearezzo.it
  • Il mercatino di Arezzo, nato nel 2015, è definito da Confcommercio “il più grande Villaggio Tirolese d’Italia”, riporta il Post. La diffusione a macchia d’olio del fenomeno consumistico per eccellenza legato al Natale non riguarda più solo l’Alto Adige, c’è da chiedersi se sia effettivamente una cosa di cui dispiacersi. 

    Il “brand” mercatino di Natale funziona, lo sappiamo bene in Sudtirolo. Dal 1991, quando ha aperto per la prima volta il Bozner Christkindlmarkt, ha avuto un numero di visitatori ed una visibilità sempre crescenti. L’anno scorso sono stati superati gli 800 000 visitatori a Bolzano, a Merano quest’anno si dovrebbero superare le 500 mila presenze. Il marchio mercatini di Natale fa gola a molti, anche fuori dalla Regione, nel 2015 infatti è nato ad Arezzo il Villaggio sudtirolese. L’idea sarebbe venuta a Gian Luca Rosai, vicedirettore della Confcommercio di Arezzo e Firenze, dopo aver visitato il mercatino di Bolzano nel 2014. Con gli anni il villaggio natalizio di Arezzo si è espanso, fino all’edizione del 2023, che si è tenuta dal 18 novembre 2023 al 1 gennaio 2024 in Piazza Grande. Oggi sono presenti tra gli stand tre Baite del Gusto Tirolesi, il villaggio di Babbo Natale, una Lego Brick House ed uno spettacolo di luci proiettate sulle mura della piazza. 

  • Christkindlmarkt Mercatino di Natale: Quest'anno si compone di circa 70 bancarelle tra cibo ed artigianato. Foto: Seehauserfoto

    Sarebbe lo stesso Rosai a parlare “un milione e 200mila persone ogni anno” in visita nella località toscana per il mercatino. Confcommecio lo ha definito “il più grande Villaggio Tirolese d’Italia”, ma questa notizia non è, forse, da accogliere con negatività o invidia. È noto, infatti, che gli altoatesini non amino né i mercatini di Natale né il turismo massivo che queste iniziative generano. Secondo un recente studio del Comune di Ortisei il 69% degli abitanti preferirebbe una diminuzione del fenomeno turistico, appena il 2% desidera invece un aumento. A settembre è stata annunciata la cancellazione del mercatino di Carezza per il 2023 a causa di mancate autorizzazioni. Frequentatissimi soprattutto durante il ponte dell’Immacolata, i suggestivi stand affacciati sul lago avevano generato molte polemiche tra gli abitanti della Val D’Ega per il traffico che generavano. 

  • C’è però chi, come Arezzo, ha trovato in queste iniziative un modo per rilanciare l’attrattività del proprio territorio nel periodo invernale. I mercatini di Bolzano e Bressanone, per quanto siano i più antichi d’Italia, sono piuttosto recenti rispetto al fenomeno europeo dei Weihnachtsmärkte. Il più antico sarebbe quello di Vienna, che risale al 1294/1296, seguito da quello di Monaco (1310) in Baviera, Bautzen (1384) in Sassonia e Francoforte (1393). La diffusione in Italia è stata altrettanto rapida e capillare, i mercatini di Natale sono ormai presenti in tutto il nord Italia e si stanno prendendo piede anche nel centro della penisola. Il fenomeno mercatini, che ha caratterizzato il nostro territorio dagli anni ’90, si sta sempre più espandendo, il successo ottenuto in Provincia prima ed in Regione poi ne è la ragione. Forse la speranza dei cittadini è addirittura che questi mercatini di Natale siano attrattivi nel resto d’Italia e che tolgano un po’ di turisti alle città e alle montagne altoatesine, prese ormai d’assalto. 

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Alberto Stenico Do., 04.01.2024 - 15:24

Ad avviare per primo a Bolzano (e in Italia) l'iniziativa del Mercatino Natalizio è stato l'Assessore Comunale Roland Atz, tra scetticismi e diffidenze. Da i pochi banchetti della prima volta, il Mercatino è diventato ora un fenomeno nazionale.
Chi lo avrebbe immaginato?

Do., 04.01.2024 - 15:24 Permalink
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Massimo Mollica Do., 04.01.2024 - 16:16

Premesso che il Mercatino di Natale, non ha nulla a che fare con il Natale cristiano, ma è puramente una manifestazione commerciale, che però ha la sua importanza, dato che l'economia fa praticamente girare tutto, a cominciare dai servizi come ospedali e scuole. Premesso ciò questo quest'anno, alla vista di una piazza Walther praticamente bloccata di gente, mi sono chiesto il senso di tutto questo. Che senso ha fare centinaia di km (rigorosamente un auto) per trovarsi in mezzo come sardine in un posto che non posso gustarsi senza vedere realmente nulla.
Tutti si vantano dei numeri ma nessuno che sia disposto a discutere della qualità offerta e di quale ricordo si lascia di questa terra (in fondo a noi interessano solo i soldi di chi viene qui...).
Personalemente, invece che spostare il mercatino degli artigiani, che secondo me è fatto molto bene (e il discorsi di ordine pubblico e viario non reggono! lì c'e sempre caos) io avevo proposto già svariati anni fa di fare, sulle passeggiate del Talvera, sviluppato per chilometri, un mercatino (oltre a quelli classici) fatto da bancarelle di tutti i mercatini e dei paesi del mondo! Portare il natale degli altri qui da noi, noi che siamo terra di confine e dove culture diverse si incontrano. Fare in modo che Bolzano Bozen diventi davvero un unicum in quel periodo e che esalti le diversità di ogniuno (anche perché poi alla fin fine tanto diversi non siamo). Avevo anche suggerito di creare un festival di cori in più giornate invitando quelli dai generi più disparati e famosi nel mondo e di farli esibire nelle piazze di tutta la città. E perché no, culminare il contest con un evento trasmesso dalla RAi e da ORF dove si esibissero cori tipo il SAT e Piccoli Cantori di Vienna, magari alla presenza dei presidenti delle rispettive nazioni.
Arezzo avrà pure il mercatino tirolese più grande ma ha perso un'occasione più unica che rara, ovvero quello di creare un evento commerciale (e sottolineo commerciale, perché di religioso il mercatino non ha nulla) legato alle sue tradizioni, alla sua storia.

Do., 04.01.2024 - 16:16 Permalink
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pérvasion Fr., 05.01.2024 - 07:55

Basta però non chiamarlo «tirolese» in Sudtirolo, dove va tassativamente usato il termine imposto da chi sappiamo, altrimenti s'inc...avolano i Fratelli.

/sarcasmo

Fr., 05.01.2024 - 07:55 Permalink