“Accoglienza a carico del capoluogo”
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Dopo aver illustrato gli investimenti per 190 milioni di euro durante la prima conferenza stampa dell’anno, il sindaco Renzo Caramaschi si è tolto qualche sassolino dalla scarpa sul tema dell’accoglienza, di cui Bolzano si farebbe carico per tutta la Provincia, ingiustamente. Nonostante il bilancio in ordine, sono tante le preoccupazioni a cui l’amministrazione comunale dovrà fare fronte nel 2024, a cominciare dalla questione abitativa, con l’assenza di nuove zone in cui edificare. Tanti cantieri aperti in città, tra cui Waltherpark, saranno al centro dell’agenda del sindaco. Sulla futura amministrazione bolzanina Caramaschi è vago, al momento il terzo mandato non è possibile, ma se cambiasse la legge il primo cittadino non esclude nulla, anche se ritiene prematuro fare previsioni.
L’anno appena trascorso è stato, a detta del primo cittadino, un anno intenso, caratterizzato dal “mezzo terremoto con frana a destra dell’SVP”. Dopo la metafora montana, Caramaschi entra nel dettaglio delle risorse per le opere pubbliche, che ammontano a 190 milioni di euro, con 30 milioni di euro ancora disponibili. Molti gli investimenti, in particolare sull’edilizia scolastica, per la quale verranno stanziati 98 milioni. “Siamo un’amministrazione sana, è venuto a fare visita un funzionario della Corte dei conti che è rimasto sbalordito dal nostro bilancio”, si fa vanto il Sindaco. Soddisfazione anche per i riconoscimenti dall'Anci e dall'Unesco, con la promozione di Bolzano a città della musica. Rispetto alle grandi opere è atteso per luglio il nuovo progetto di Rete ferroviaria italiana per la stazione all'areale. Proseguono i lavori al Waltherpark nonostante il crack di Signa, grazie alla fideiussione di Benko. Il Sindaco spera nella conclusione del progetto, attorno alla seconda metà del 2025, “se fallisce non è un bene per nessuno”, ma mancano certezze.
Si passa poi alla spinosa questione dell’accoglienza che coinvolge richiedenti asilo, protezione internazionale, profughi, senza tetto, minori stranieri accompagnati e non, lavoratori immigrati e persone senza fissa dimora. Complessivamente sono 1.100 le persone presenti sul territorio comunale, di cui 946 ospitate nelle strutture presenti in città ed un centinaio in strutture alberghiere. I posti non mancano, ce ne sono ulteriori 50 disponibili “chi resta fuori dalle strutture lo fa per scelta” commenta Caramaschi, il riferimento è al caso di cronaca della senzatetto Tuta Caldarar, morta soffocata a causa di un incendio sotto Ponte Adige.
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Sui costi di queste strutture il comune è a pareggio, fa sapere il primo cittadino. Se è vero che la maggior parte dell’emergenza è infatti gestita dal capoluogo, i comuni che non ospitano in percentuale rispetto agli abitanti pagano a chi, questo compito lo svolge, questo permette a Bolzano di andare in pari. Caramaschi è però duro nei confronti degli altri comuni, accusando una mala ripartizione all’interno della Provincia delle persone in emergenza abitativa, “questo problema non può concentrarsi solo su Bolzano”. Il sindaco ha chiesto una penalizzazione sugli investimenti a quei comuni che non aiutino ad ospitare, sul punto ci sarebbe già un accordo con Kompatscher.
Affrontato poi l’elefante nella stanza, la questione abitativa, sempre più difficile da gestire a Bolzano. Il ragionamento del Sindaco parte da una realtà fattuale, Bolzano è piccola, si estende su 52 chilometri quadrati, anche comprendendo i territori di Laives e Terlano si raggiungono appena i 90, mentre la vicina Trento si estende su 150 km quadrati. Non c’è posto per edificare, è necessario ripensare la città su base comprensoriale, “il destino di Bolzano è quello delle città europee estese su un ampio territorio, dove ci si sposta con i mezzi pubblici”.
L’esigenza di nuove abitazioni è però di tutta evidenza, si parla infatti di una città che si sta svuotando, rispetto al picco di oltre 107 mila residenti nel 2019/2020 la popolazione residente è scesa a 105 mila ad Ottobre del 2023 (nota del 4 gennaio: il sindaco Caramaschi tiene a precisare che secondo i dati del 31.12.2023 la popolazione di Bolzano è di 107.059 abitanti). Molti sono scoraggiati dai prezzi del mercato immobiliare, che continuano ad aumentare, creare nuovi alloggi potrebbe essere un modo per far fronte al problema. Sulla questione Caramaschi rimanda alla Provincia, dalla quale dovrebbe arrivare l’atteso "piano del paesaggio", a partire da questo si potrà ripensare l’urbanistica del capoluogo. Lo studio, da cui si comincerà a ragionare sulla riprogettazione, dovrebbe partire in 15/20 giorni, rassicura il primo cittadino.
Il sindaco si è poi lasciato andare ad una serie di riflessioni sul futuro dell’amministrazione del capoluogo altoatesino. “Non mi ricandiderò perché la legge non lo consente. Onestamente trovo assurdo che solo ai sindaci siano impediti tre mandati, sono spesso indispensabili per seguire i progetti”. Alla domanda se potesse essere interessato o meno, se la legge fosse cambiata, a ricandidarsi, Caramaschi risponde in maniera vaga “Vorrei andare in montagna e dedicarmi alla scrittura, ho quasi finito l’undicesimo libro”. Si lascia infine andare alle critiche sul regolamento comunale, che lo “tiene sempre in ostaggio”, il riferimento è all’episodio di qualche settimana fa sulla questione di Via Visitazione che ha visto prolungare i lavori del Consiglio comunale fino alle 3 del mattino. Il commento finale è “non mi dispiacerebbe che si mantenesse una continuità tra SVP, PD e centro, non mi piace l’estrema destra. La sinistra però rischia, con i suoi dogmatismi, di spezzettarsi ulteriormente.”
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