Politik | L'appello

"No al controllo dell'informazione"

Nel programma di coalizione del "pentapartito" è prevista l'istituzione di un comitato consultivo per i media. Protestano le redazioni, Ordine e sindacato giornalisti.
Giornalismo
Foto: Pixabay
  • "L’informazione non può essere sottoposta al controllo della politica". Lo affermano con forza i comitati e fiduciari di redazione di Rai Südtirol, Rai Ladinia, Tgr italiana di Bolzano, Esecutivo Usigrai, Dolomiten, FF, Orf Südtiroler Heute, Alto Adige, dorsi del Corriere della sera di Trento e Bolzano, ANSA regionale, SALTO, VB33, unitamente a Sindacato, Ordine dei Giornalisti del Trentino Alto Adige, FNSI e CNOG.

    In un comunicato congiunto i giornalisti "esprimono forte preoccupazione per la proposta di istituire a Bolzano un comitato consultivo per i media, contenuto nel programma di coalizione elaborato in vista dell’approvazione della nuova giunta provinciale. Ingenera inoltre allarme la formulazione di volere monitorare gli sviluppi definiti “indesiderati” ed, a seconda delle valutazioni, indirizzare i finanziamenti ai media privati per “preservare la pluralità dei media”.

    Ricordiamo - si legge ancora nella nota - ai responsabili politici altoatesini e sudtirolesi che l’articolo 21 della Costituzione repubblicana è ancora in vigore e che esso tutela la professione giornalistica che non può essere sottoposta a censura, autorizzazioni o controlli di qualsiasi tipo: la legge ordinistica con il collegio di disciplina, la normativa sulla diffamazione già consentono a chi si sente leso nella sua reputazione di difendersi. Senza contare la  presenza del CORECOM ed, a livello nazionale, della commissione parlamentare di vigilanza per il servizio pubblico radiotelevisivo.

    Sono piuttosto i giornalisti ad essere sotto attacco con le cosiddette querele bavaglio o querele temerarie che hanno lo scopo di intimorire ed autocensurare i giornalisti (SALTO ne sa qualcosa, a proposito di pluralismo, ma in questo caso l'attore era l'azienda privata monopolista). 

    "Dopo l’approvazione in prima lettura al Senato alla vigilia di natale della legge del deputato di Azione Enrico Costa che vieta la pubblicazione delle ordinanze di custodia cautelare, 4 giorni fa la proposta del parlamentare di FDI Federico Mollicone di volere certificare digitalmente le notizie, adesso è il turno dell’organismo di controllo politico sui media altoatesini-sudtirolesi. Notizia che evidentemente conferma l’allergia del potere politico a qualsiasi tipo di controllo da parte della libera stampa e della libera informazione. Gli organismi sindacali ed ordinistici regionali e nazionali si opporranno con forza  all’istituzione di questo comitato politico di controllo dell’informazione".

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Toni Ladurner Fr., 12.01.2024 - 20:45

So wie den autoritären Regierungen in West und Ost sind freie und unabhängige Medien wohl auch der neuen Landesregierung - so die denn zustande kommt - ein Dorn im Auge.

Fr., 12.01.2024 - 20:45 Permalink
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Salto User
Günther Alois … Sa., 13.01.2024 - 06:52

Anscheinend hat die Neue Landesregierung noch mehr Angst vor den Medien als die Alte.Die Wahrheit von bestimmten Mauscheleien, will man eben nicht gerne in den Medien lesen müssen!

Sa., 13.01.2024 - 06:52 Permalink
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Luca Marcon Sa., 13.01.2024 - 14:18

«Sono piuttosto i giornalisti ad essere sotto attacco con le cosiddette querele bavaglio o querele temerarie che hanno lo scopo di intimorire ed autocensurare i giornalisti»
Non si sa chi abbia scritto l'articolo, ma l'italiano di questa frase è aberrante.

Sa., 13.01.2024 - 14:18 Permalink