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Etica a scuola, ecco il regolamento

L’offerta alternativa e obbligatoria alla religione cattolica sarà introdotta gradualmente. Per i docenti corsi appositi. E l'assessore Galateo difende l’ora di religione.
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Foto: BR
  • La Giunta provinciale di Bolzano ha deliberato oggi (19 marzo), su proposta dei tre assessori provinciali alla scuola Marco GalateoPhilipp Achammer e Daniel Alfreider, il regolamento di esecuzione sull'insegnamento dell’etica come offerta formativa alternativa alla religione cattolica per chi sceglie di rinunciarvi. Sono passati circa due anni dal voto del Consiglio provinciale che sancì l'introduzione per legge di un’ora di etica nelle scuole altoatesine, su proposta dell’assessore alla scuola tedesca Achammer, come opzione alternativa obbligatoria all’ora di religione.

    Per le alunne e gli alunni che rinunciano a partecipare all’insegnamento della religione cattolica è prevista la partecipazione obbligatoria a un’offerta formativa alternativa. La Giunta provinciale approva il rispettivo regolamento di esecuzione” recita il comma 13 aggiunto nel dicembre 2021 all’articolo 1 della Legge provinciale 5/2018. Questo nonostante la Corte costituzionale abbia stabilito come l'assenza da scuola al posto della lezione di religione debba in ogni caso restare un’opzione valida. Inoltre, incaricati a definire le linee guida della nuova “materia etica” furono gli ispettori scolastici per l’insegnamento della religione cattolica delle tre intendenze scolastiche.

  • Attivazione graduale

    Secondo la Provincia “l’etica a scuola concorre a formare cittadine e cittadini rispettosi dei diritti umani e delle libertà fondamentali sancite dalla Costituzione. Ha l’obiettivo di educare alunne e alunni spronandoli a riflettere autonomamente, partecipare attivamente alla vita sociale, politica e culturale, e ad orientarsi con consapevolezza e pensiero critico sugli interrogativi fondamentali dell’esistenza umana e alla pacifica convivenza”. L’insegnamento, sottolineano ancora gli assessori alla scuola, “è finalizzato a promuovere ed accrescere il rispetto della persona, della natura e dell’ambiente, e sviluppare la capacità di scegliere e agire, incoraggiando atteggiamenti di apertura e di tolleranza”.

    Il nuovo regolamento prevede che le scuole primarie (elementari) e secondarie (medie e superiori) nonché le scuole professionali attivino gradualmente l’insegnamento dell’etica per lo stesso numero di ore previste per la religione cattolica — sulla base delle circolari con cui le tre Direzioni provinciali Istruzione e Formazione definiranno la realizzazione dell’offerta formativa e dopo l’avvio del corso di formazione per i docenti. La scelta dell’offerta formativa alternativa rimarrà valida per l’intero grado di istruzione a meno che le alunne e gli alunni non scelgano di avvalersi entro il 30 giugno dell’insegnamento della religione cattolica per l’anno scolastico successivo; non sarà possibile modificare la scelta in corso d’anno.

  • Chi la insegna?

    L’insegnamento potrà essere impartito da docenti di tutte le discipline in possesso di abilitazione per le scuole a carattere statale o idoneità per le scuole professionali e che abbiano frequentato un corso specifico o concluso un corso di studi in etica applicata o un master in etica. L’avvio della formazione per i docenti della scuola italiana è previsto a settembre 2024. “Nella scuola italiana i docenti riceveranno una formazione specializzata, probabilmente presso le Università di Verona e Bolzano, entrambe riconosciute per la loro competenza in materia etica” fa sapere in un comunicato l’assessore Galateo, che sostiene “la necessità un corpo docente dedicato, l’approvazione delle nuove Indicazioni provinciali specifiche e regole ben definite per l'abilitazione, l'inserimento nelle graduatorie, le assunzioni e il riconoscimento del servizio di etica nella carriera degli insegnanti”.

  • L'assessore alla scuola italiana e vicepresidente della Provincia, Marco Galateo: "L'ora di religione nelle scuole non è da intendersi come catechesi, ma si fonda sulle Indicazioni provinciali". Foto: Seehauserfoto
  • Il vicepresidente della Provincia ci tiene però a difendere l’insegnamento della religione cattolica. Per Galateo “l'ora di religione nelle scuole non è da intendersi come catechesi, ma si fonda sulle Indicazioni provinciali”. L’approccio didattico adottato si aprirebbe allo studio comparato del fenomeno religioso in generale, comprese le grandi religioni mondiali, collocandosi anche in una prospettiva interculturale e interreligiosa. “L'insegnamento non prevede pratiche religiose, non richiede un'adesione di fede né persegue obiettivi proselitisti” prosegue l’assessore, “ma offre alle studentesse e agli studenti l'opportunità di riflettere sulla propria identità e sui grandi quesiti dell'esistenza, aprendosi agli orizzonti di senso e confrontandosi con i codici simbolici nei quali le questioni religiose hanno trovato e trovano espressione”.

Es ist nur eine Frage der Zeit, dann darf auch jedes andere Fach von jedem unterrichtet werden, weil die Leere an Lehrern schlichtweg gefüllt werden muss. Anstatt mit erarbeitetem Wissen wird dann sozusagen mit gekupfertem Größenwahn gewirkt.
Kein Problem, das mit der Bildung erledigt für Lehrer & Schüler (schon von F. de Goya jeweils als Esel dargestellt) ohnehin die Maschinen-Intelligenz/KI. (Sonntagssarkasmus)

So., 24.03.2024 - 09:34 Permalink

Approfitto del tema (ora di religione) per una domanda.
Che voi sappiate, l'insegnamento di teologia è ancora compreso tra le materie della laurea triennale in «Tecniche della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro» presso la Claudiana a Bolzano? Nel triennio 2018-2021 erano un totale di 108 ore.

So., 24.03.2024 - 18:37 Permalink

Forse dovresti chiederlo alla scuola stessa ( magari chiedere semplicemente le discipline) o all'Intendenza Scolastica di riferimento, dato che ne abbiamo addirittura tre. Mi correggo: si tratta di università e l'intendenza non è competente.

Di., 26.03.2024 - 15:19 Permalink