Marinzen-Alpe di Siusi, stop dal TAR
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Con sentenza del 20 marzo scorso, il Tribunale Amministrativo di Bolzano, ha accolto il ricorso presentato dagli ambientalisti del Dachverband für Natur- und Umweltschutz e dell’Alpenverein contro Provincia e Marinzen GmbH su un nuovo impianto di risalita che colleghi Castelrotto all'Alpe di Siusi. Dachverband e Alpenverein avevano impugnato la delibera della Giunta Provinciale del 6 ottobre 2020 sull’ampliamento del comprensorio sciistico di Marinzen; tale atto amministrativo è stato ora annullato dal TAR. Proprio in questi giorni era stato presentato il nuovo progetto di cabinovia Castelrotto-Marinzen, finanziato con 2.806.069 euro dalla Provincia. La pronuncia del TAR riguarda un prolungamento dell'impianto fino all'Alpe.
Nella sentenza, redatta dalla giudice Edith Engl, si ricorda come già nel 2015 la Marinzen GmbH avesse presentato al Comune di Castelrotto e alla Provincia uno studio di fattibilità per un collegamento sciistico (con impianti di risalita e piste da sci) da Castelrotto all'Alpe di Siusi via Marinzen. Nonostante vari pareri “piuttosto negativi” degli uffici ambientali, la Giunta provinciale approvò l'intervento aggiuntivo di collegamento da Marinzen all'Alpe di Siusi. Contro questa decisione la società Seis-Seiseralm Umlaufbahn AG si è rivolta al Consiglio di Stato, che nella sentenza pubblicata nell’agosto 2023 aveva però dato ragione alla società Marinzen Gmbh.
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Gli argomenti del TAR
Il TAR di Bolzano invece giudica fondato il ricorso delle organizzazioni ambientaliste, le quali sostenevano che l’intervento “complementare” a Marinzen dovesse essere sottoposto non solo alla Valutazione ambientale (VIA) del “Piano di settore impianti di risalita e piste da sci”, bensì soggetta anche a una Valutazione Ambientale Strategica (VAS) che non è stata effettuata — nonostante sia prevista per gli interventi in aree in parte esterne alle zone sciistiche. Secondo il TAR, “la decisione di autorizzare lo studio di fattibilità modifica la pianificazione esistente di un'area protetta”: secondo la giurisprudenza amministrativa, “gli studi di fattibilità per gli interventi complementari nelle zone sciistiche rientrano senza dubbio nella categoria degli atti di pianificazione urbanistica, che ha una portata molto ampia e non si limita alla zonizzazione del territorio comunale. (…) La necessità di una VAS è quindi la logica conseguenza della classificazione dell'intervento integrativo come strumento di pianificazione”.
Il TAR ritiene infine che la VAS sarebbe stata tanto più necessaria in questo caso, soprattutto perché il Piano di settore (approvato con delibera della Giunta provinciale nel 2014) aveva già evidenziato il significativo impatto ambientale negativo di ulteriori interventi nell'area sciistica di Marinzen: “L'ipotesi di un secondo collegamento da Castelrotto all'Alpe di Siusi è in discussione da anni. Si tratterebbe di un collegamento più o meno parallelo alla funivia esistente da Siusi. Un eventuale collegamento tra Castelrotto e l'Alpe di Siusi rappresenterebbe indubbiamente un intervento massiccio e piuttosto problematico dal punto di vista della tutela della natura e del paesaggio, soprattutto perché la Bullaccia è una zona non antropizzata e di alto valore naturalistico”. “La sentenza del Consiglio di Stato n. 7545/2023, che ha ritenuto sufficiente una VIA del progetto, non può essere condivisa — conclude il TAR — Essa ha fatto proprio il ragionamento della Giunta provinciale, che ha qualificato lo studio di fattibilità come un progetto meramente preliminare”.
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