"Il nostro supereroe è nato a Salorno"
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Entusiasmante, introspettivo, epico. Tre aggettivi perfetti per descrivere “MATERIA”, il fumetto tutto made in Alto Adige che ha visto la sua prima pubblicazione da pochissime settimane. Un progetto nato grazie all'entusiasmo e alla passione di tre giovani bolzanini - Elia Chiusa, Gabriele Mazzoni, Davide Tomazzoni - che ci hanno raccontato qualcosa in più sul processo creativo che ha portato alla realizzazione del loro fumetto.
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SALTO: Come è nata l'idea della storia di Materia e la sua realizzazione in forma di fumetto?
Gabrile Mazzoni: L'idea è nata un po' per gioco durante un viaggio a Valencia che Elia ed io stavamo facendo assieme. Ci siamo imbattuti in questo edificio molto particolare che aveva una forma che ricordava quella di un casco da supereroe e a cui poi, successivamente, ci siamo ispirati per il design del costume del nostro protagonista. Da questo edificio è nata di fatto l'idea di realizzare “qualcosa” a tema supereroi ma era rimasto tutto un po' in stallo. Solo tempo dopo abbiamo ripreso in mano la storia che, inizialmente, era stata pensata per la realizzazione di una trilogia di film. Elia ed io, infatti, siamo sempre stati interessati al mondo del cinema e dello story-telling più in generale. Proseguendo nella stesura della trama però ci siamo resi conto che per realizzare un film avremmo avuto bisogno di un budget davvero enorme, specialmente considerando il fatto che, il supereroe di cui stavamo scrivendo, avesse come potere la capacità di manipolare la materia. Abbiamo quindi deciso di ispirarci all'altra passione che abbiamo in comune: i manga. Da qui siamo poi ripartiti e ci siamo buttati nella creazione del nostro fumetto che, ci tengo a sottolineare, è ambientato quasi tutto a Bolzano e, più in generale, in Alto Adige. Siamo grandi fans del nostro territorio e ci faceva piacere l'idea di sponsorizzare le meravigliose locations che lo caratterizzano. Inoltre, anche il fatto che tutti i fumetti siano sempre stati ambientati nelle grandi metropoli - quasi sempre americane – ci ha fatto pensare di provare a cambiare direzione scegliendo di ambientarlo nella nostra regione, e rappresentandone al suo interno anche i colori caratteristici, i luoghi più iconici e le molteplici sfumature che, ai nostri occhi, la rendono così speciale.
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La Trama
Di origini sconosciute e adottato da una famiglia di Salorno, Federico fontana fin da bambino dimostra di avere capacità intellettive fuori dal comune, ma sembra essere dotato anche di una misteriosa forza distruttiva. Dopo la maturità lascia la casa della sua famiglia adottiva e si trasferisce a Bolzano per iniziare gli studi universitari alla facoltà di chimica. È uno studente molto brillante, ma quando il padre perde il lavoro, Federico decide di cercare urgentemente un’occupazione per aiutare i suoi genitori e mantenersi agli studi. la sua prima vera occasione di guadagno si presenta con il concorso di chimica internazionale: per l’invenzione migliore c’è in palio un premio di 50.000 €. Pressato dall’urgenza di trovare l’idea vincente, Federico cede alla tentazione di usare il suo potere, ma così facendo svela alle persone sbagliate le sue capacità sovrannaturali. Da quel momento la sua vita prende una direzione del tutto inaspettata e dovrà partire per un’avventura che dall’alto Adige lo porterà fino alle stelle. Durante il suo percorso di formazione dovrà affrontare le sue paure, scavare nel suo passato e cercare di capire quale sia la sua vera natura.
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A quali fonti di ispirazione avete fatto riferimento nella creazione dei personaggi e nell'andamento della storia?
Elia Chiusa: Le sfide che il nostro eroe affronta sono un richiamo ad una serie di situazioni che molti giovani, noi in primis, si trovano a dover affrontare nel corso della loro vita. Infatti, abbiamo preso molta ispirazione anche da noi stessi nella stesura del personaggio principale, Federico Fontana, un ragazzo buono e genuino che risulta però sempre divorato da grandi dubbi e che puntavamo a rendere il più umano possibile. I suoi dubbi e la sua tendenza a porsi molte domande sul suo agire sono risultati anche un'analogia con il nostro percorso proprio nella realizzazione del fumetto: per un bel po' siamo stati molto indecisi sul fatto di buttarci o meno in questo progetto ma, alla fine, come lui abbiamo deciso di lanciarci in un'avventura. Probabilmente è proprio per questo motivo che il nostro principale bacino di lettori sono i giovani dai 16 ai 35 anni Non a caso, le tematiche principali ruotano intorno alla scoperta della propria identità e alla ricerca di mentori a cui ispirarsi lungo il proprio percorso per riuscire a trovare il proprio posto all'interno della società.
Gabriele: Attraverso il fumetto volevamo provare a lanciare messaggi di speranza per noi fondamentali: il fatto di avere il coraggio di prendere in mano la propria vita ed esserne protagonisti, provando così a motivare anche ragazzi e ragazze più giovani di noi ad inseguire i propri desideri e passioni senza farsi bloccare da paure e incertezze.
Anche voi avete vissuto l'esperienza che ha visto i vostri personaggi “prendere vita” e, in qualche modo, “scriversi da soli”?
Elia: Assolutamente sì, soprattutto nel caso del co-protagonista, Lorenzi, che ha un carattere molto delineato, deciso e quindi sempre chiari i suoi obiettivi. A volte voleva fare anche troppo e rischiare di occupare eccessivo spazio all'interno della storia. Per Federico invece, il protagonista, è stato un po' diverso. Si faceva più fatica probabilmente perché, essendo lui stesso insicuro di carattere, anche la stesura della sua storia risultava insicura e piena di interrogativi, ma forse è proprio questo che lo rende più umano.
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Come è nata la collaborazione con il fumettista Davide Tomazzoni?
Gabriele: Trattandosi questo di un progetto imprenditoriale e auto-promosso, nel momento in cui abbiamo avuto la storia in mano e tutto il necessario per la creazione effettiva del fumetto, abbiamo cercato qualcuno che realizzasse e portasse in vita attraverso il disegno la nostra idea e che risultasse però anche professionale, disponibile e motivato sin da subito. Qualcuno che credesse nel nostro progetto, insomma. Davide rappresentava tutto questo e siamo stati davvero felici della sua collaborazione.
Davide Tomazzoni: Per me è stata la stessa cosa, ma “dall'altra parte”. Avere qualcuno determinato e con già tutta la storia scritta ha reso davvero più facile il mio lavoro. Sembra scontato, ma in realtà non lo è affatto: spesso la gente mi scrive di idee ancora molto astratte e progetti estremamente embrionali. Da parte loro c'era invece grande determinazione e preparazione e questo mi ha dato l'entusiasmo di salire a bordo. Ci siamo sempre confrontati su tutto quello che riguardava anche la parte illustrativa – continua Davide – Gabriele ed Elia mi hanno dato molte indicazioni, anche riguardo a concetti legati proprio alla parte più scientifica nella rappresentazione del potere del protagonista di manipolare la materia. Un potere complesso dal punto di vista concettuale e che necessitava di una giusta attenzione e riflessione nella realizzazione grafica.
Ricordi un punto in particolare risultato particolarmente complesso nella rappresentazione grafica?
Davide: Su questo c'è davvero l'imbarazzo della scelta! Il punto più critico è arrivato verso la fine, in una scena particolare che ha richiesto un lavoro di team. Sicuramente rappresentare il potere di Federico in casi complessi di trasformazione, ha richiesto una serie di compromessi grafici a cui dover scendere per far sì che questa trasformazione avvenisse nel modo più efficace possibile, nel minor numero di vignette. Questa è stata forse la sfida più tosta, ma è stata anche l'occasione per imparare tanto. Sicuramente anche il lavoro in team con la disegnatrice Laura Menis - la mia ragazza - mi ha aiutato molto, soprattutto dal punto di vista della scelta e realizzazione dei colori dell'interno del fumetto.
Gabriele: Anche per questo aspetto stiamo già pensando di dividere in tre volumi le prossime uscite e abbiamo già alcune idee di come approcciarci al rapporto sceneggiatura-disegno. È difficile trovare il giusto equilibrio tra libertà artistica ed esigenza narrativa, sono concetti vanno studiati e sviluppati con l'esperienza. Per i prossimi disegni questo sarà l'obiettivo.
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L'estetica dei personaggi ve la immaginavate così?
Elia: Quella di Lorenzi, il co-protagonista, sì. Avevamo preso come riferimento l'attore Pierfrancesco Favino e alla fine è uscito fuori come ce lo immaginavamo. L'estetica di Federico invece no, abbiamo dovuto lavorarci un po'. Soprattutto sul suo costume dato che cercavamo qualcosa di iconico. Alla fine con Davide siamo riusciti a trovare una quadra su tutto e siamo davvero soddisfatti dal lavoro finale. Ci rende anche molto felici il fatto che il fumetto venga comprato e apprezzato e questa è sicuramente la soddisfazione più grande.
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Il fumetto, edito EDGAR LIBRI, è acquistabile online sul sito ufficiale www.materiacomic.com ed è anche venduto da diverse librerie a Bolzano come: Ubik, Athesia, Mardi Gras, nuova Libreria Cappelli, Tana Delle Tigri.
Solo a Bolzano?
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