Umwelt | La sentenza

Il Piano clima? Non ha valore di legge

Il Tar annulla il diniego all'apertura di una torbiera nel Comune di Laives deciso sulla base di quanto previsto nella delibera. Rohrer: "Che ne sarà delle altre prescrizioni?". Brunner: "Saranno inserite nel piano strategico".
Torbiera di Laives
Foto: Dachverband
  • Il piano clima? Le prescrizioni che contiene non hanno valore di legge. Si evince questo da una sentenza del Tar depositata a fine febbraio, che di fatto annulla il diniego ad aprire una torbiera in zona Galizia a Laives con la giustificazione che la misura era appunto prevista dal Piano ma non supportata da una nuova legge. E la Giunta cosa fa? Non presenta opposizione in quanto “gli avvocati della Provincia ci hanno detto che non avremmo alcuna possibilità di successo”, ha fatto sapere l’assessore Peter Brunner rispondendo ad una interrogazione di attualità di Madeleine Rohrer (Verdi). Probabilmente è vero. 

  • L'inciso

    La Giunta provinciale ha deciso di non fare opposizione alla sentenza del Tar per le scarse possibilità di successo. Peccato che la stessa Avvocatura, in un caso come il Twenty, pur non essendoci nessun avvocato e giurista al mondo disposto a credere in una vittoria di Palazzo Widmann, abbia fatto opposizioni su opposizioni in un numero infinito di gradi di giudizio che ancora non sono terminati. Ma in quel caso, va detto, erano (sono) in gioco centinaia di posti di lavoro creati all’interno di un edificio urbanisticamente illegittimo a causa di un gigantesco “errore” amministrativo commesso dalla stessa Provincia in coabitazione con il Comune di Bolzano e quindi la tattica dilatoria è servita finora a salvaguardarli. (la vicenda è riassunta in questo podcast). Ma tant’è.

    Quanto alle torbiere va ricordato che nell'agosto 2022, la Giunta provinciale aveva approvato la (prima) parte del Piano Clima con delibera numero 606 includendo una richiesta fondamentale delle associazioni ambientaliste, ovvero un esplicito divieto di estrazione della torba in Alto Adige, in quanto il suo utilizzo prevede un forte rilascio di CO2-

    Su SALTO, due anni fa, scrivemmo che il 14 dicembre 2022 era stato avviato l’iter per un progetto di estrazione di più di 22.300 metri cubi di torba nel Comune di Laives.   Il Piano Clima metterà fine all'estrazione della torba a Laives o rimarrà solo lettera morta?” si domandava l’allora direttrice del Dachverband für Natur- und Umweltschutz, che ricorda come nel nuovo; Klimaplan provinciale, al paragrafo "campo d'azione 6.12 - Pozzi di assorbimento di CO2 a lungo termine”, sia esplicitato l'intento di “non autorizzare nuove estrazioni di torba e lasciare scadere i permessi concessi”. “Questa decisione dimostrerà la vera forza del Piano Clima dell'Alto Adige”, 

    La Provincia quindi ha provveduto ad applicare quanto previsto e il 27 marzo 2023 la direttrice di ripartizione ha emesso un provvedimento diretto alla Nord Torf Srl, azienda leader nella coltivazione dei funghi champignon, intitolato Diniego della domanda per l'apertura della cava di torba da denominarsi ‘Galizia’ nel Comune di Laives”e che si rifaceva al parere della Conferenza di servizi in materia ambientale, espresso nella seduta dell’8.2.2023

  • L’azienda ha quindi impugnato il provvedimento e il 26 febbraio 2024 ha accolto il ricorso. Con questa motivazione: “Affiora con nitore - si legge nella sentenza -  il carattere del Piano clima quale strumento d’orientamento, volto a fornire una panoramica sullo status quo e una visione strategica, con l’individuazione di alcuni obiettivi da raggiungere con azioni “da attuare immediatamente” e tra queste quella di non assentire a nuove estrazioni di torba. Ma questa immediata cessazione per i giudici “al momento dell’emissione dell’impugnato diniego” non era “una misura immediatamente attuabile da parte dell’Amministrazione in diretta applicazione delle previsioni del Piano clima, non fosse altro per la vigenza, in quel momento, di una norma di legge, l’art. 2 della L.P. n. 7/2003 appunto, superiore al Piano nella gerarchia delle fonti del diritto e che, di contro, ammetteva l’estrazione della torba”. Insomma: quanto previsto nel Piano clima, non ha di fatto potuto modificare quanto era previsto in una legge di 20 anni prima.  La previsione per legge è arrivata solo con l’art. 2, comma 3, della L.P. n. 19/2023, secondo cui “non sono ammesse nuove domande per la coltivazione di torba”. I giudici quindi non hanno che potuto accogliere il ricorso in quanto la domanda della Norf era antecedente alla nuova legge. 

    La Giunta quindi ieri (7 maggio) ha deciso – sembra correttamente – di non fare opposizione alla sentenza del Tar, e quindi ora che succede? Brunner in consiglio ha detto che il progetto in questione è stato sottoposto (FRASE CORRETTA su richiesta dello stesso Brunner) alla Conferenza dei Servizi Ambientali per una nuova valutazione nell'aprile 2024, ma è stato rinviato su richiesta dell'Ufficio Pianificazione Paesaggistica per la necessità di ulteriori verifiche tecniche. L'amministrazione provinciale non ha voluto anticipare la decisione della conferenza dei servizi. Alla domanda di Rohrer "che cosa ne sarà delle altre misure come il divieto di uso dei sistemi di riscaldamento a combustibili fossili", Brunner ha replicato che diversi obiettivi saranno inseriti nel Piano Strategico (ex Lerop) che, a differenza del piano clima, avrà valore di legge in accordo con gli Stakeholder e il Consiglio dei cittadini sul clima. "Si tratta dunque dell'ennesimo rinvio", commenta Rohrer.