Giorgia & Brigitte
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La città si risveglia nera e verde. Lo scrutinio delle elezioni europee dà un risultato che per una notte rivoluziona del tutto il panorama politico del capoluogo. Perché se Bolzano si conferma ancora una volta la roccaforte della destra italiana, con Fratelli d'Italia saldamente al primo posto tra le liste (con il 24%), dietro al partito di governo non c'è la SVP, bensì i Verdi: Alleanza Verdi e Sinistra (AVS) conquista infatti la seconda posizione con un sorprendente 17%. Il Partito Democratico è al terzo posto, con il 16% dei voti, mentre la Volkspartei si ferma al 14%. Molto più indietro, distantissime, tutte le altre liste: Azione/Team K e Lega entrambe collocate sopra il 5,5%, mentre Movimento 5 Stelle è al 4,8% e Forza Italia al 4,5%.
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Foppa, boom in centro e a Gries
Se a Don Bosco è record per i Fratelli, con il 32%, nel quartiere Centro-Piani-Rencio i Verdi e la Volkspartei sono entrambi al 25%, mentre a Gries-San Quirino il pareggio è tra Fratelli d'Italia e Verdi con il 20% ciascuno. Un risultato, quello ecologista, che si deve soprattutto all'enorme successo di preferenze ottenuto da Brigitte Foppa, bolzanina d'adozione e già consigliera comunale dei Verdi. Nonostante la candidata più votata a Bolzano resti Giorgia Meloni, ben oltre le quattromila preferenze (sono 4539) la consigliera provinciale verde è poco distante dalla premier e supera con ben 3.697 preferenze l'eurodeputato della SVP Herbert Dorfmann (3551 preferenze).
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Va però fatta un'ultima doverosa considerazione: l'astensionismo record, che vede il crollo dell'affluenza dal 61,41% delle europee di cinque anni fa al 48,92% di sabato e domenica. A Don Bosco si è fermata al 43,55%. Il voto di centrosinistra s'è dunque compattato attorno alla verde Foppa, un notevole risultato personale a spese soprattutto del Partito Democratico, mentre (con ogni probabilità) l'elettorato di centrodestra ha disertato le urne europee. Un dato del quale occorrerà tenere conto per qualsiasi considerazione futura, soprattutto in vista delle comunali del 2025.
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Meloni non lascerebbe mai il…
Meloni non lascerebbe mai il posto di Presidente del Consiglio dei Ministri, per cui ha fatto da esca e l'elettore medio della destra, evidentemente non dotato di sufficiente intelligenza, c'è puntualmente cascato.
Secondo me la legge elettorale andrebbe modificata nel senso che se detieni già una funzione o carica politica, prima rinunci e poi candidi per un altro consesso. Tutto il resto è una truffa.
Ha pienamente ragione Signor…
Ha pienamente ragione Signor Klotz. Mi permetto di aggiungere al suo commento che una affluenza al di sotto del 50% significa la totale sconfitta del sistema politico .Casta che dovrebbe interrogarsi sul loro effettivo ruolo nella società. Certamente non rappresentano più il popolo e vivono in modo indecente alle spalle di questi. Ma prima o poi insorgerà una pacifica e colta forma di resistenza che riporterà la politica al suo ruolo: servire il popolo.