Carcere, partono i lavori
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“Noi abbiamo la fortuna di uscire”. Non è certo il primo dei sopralluoghi, quello di stamane alla casa circondariale di Bolzano, per la capogruppo dei Verdi in consiglio provinciale e regionale Brigitte Foppa e l’avvocato Fabio Valcanover, esponente radicale nonché collaboratore del gruppo verde per il progetto di provveditore per le carceri. “Un nuovo sopralluogo al carcere, come già facciamo due volte l’anno – spiega Foppa all’uscita dall’edificio di Via Dante – per informarci sullo stato della struttura: è stato confermato che la gru è stata montata: il prossimo 26 agosto partiranno in contemporanea i lavori di rifacimento del tetto e della facciata”, con uno stanziamento di un milione e mezzo di euro, “mentre 90-100mila euro sono stati recuperati dalla contabilità per il rifacimento delle docce comunitarie”. Soprattutto quest’ultima è “una buona notizia”, sottolinea Foppa, considerato che “non tutte le docce funzionano”, sebbene prioritario sarebbe averle in cella: “Quelle comuni ainoi sono un luogo di violenza”, fa notare la consigliera verde.
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Continua in ogni caso a essere “impressionante lo stato di fatiscenza e le infiltrazioni d’acqua che rendono pressoché inabitabile un’ala dell’edificio”, prosegue Foppa. Persistono problemi ai servizi igienici, la carenza di lavatrici, l’assenza di un contabile in pianta stabile. La struttura ospita al momento 101 detenuti uomini (su una capienza di 88), di cui 31 cittadini italiani, 17 del Marocco, 7 dell’Albania, 5 della Tunisia e 41 di altri stati. Sono 5 le persone in regime di semilibertà che devono rientrare nell’istituto la sera, “una stanza sarebbe adibita per loro, ma in questo momento quell'ala della struttura è inaccessibile perché c’è una scala inagibile” e perciò al momento restano con gli altri detenuti. Il personale resta ancora sotto organico: per la polizia penitenziaria sarebbero previsti 75 agenti ma ne sono presenti 55, con turni da 8 ore, “troppo lunghi” rispetto alle 6 previste; per quanto riguarda il personale amministrativo, sono 8 i dipendenti (previsti: 23).
Nonostante ciò si è creato, all’interno di una struttura così piccola e difficile, “un clima di umanità e coesione unico nel suo genere tra i detenuti e chi lavora sotto organico da tempo. Il carcere di Trento è più moderno ma il clima al suo interno è tremendo, con un uso di psicofarmaci molto più alto che qui”.
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Come si andrà avanti? “Il direttore Monti cede la palla ai politici”, spiega la consigliera provinciale, “ma abbiamo intuito che si arriverà al restauro di questa struttura. Doveva partire il progetto del nuovo carcere, ma sembra proprio che non si investirà più lì”, sostengono i Verdi. Se si allontana dunque il progetto del nuovo carcere a Bolzano Sud, per Foppa e Valcanover occorre ora “dare sostegno al progetto del/la provveditore regionale che si occupi dei due carceri di Bolzano e Trento, rinominare la figura del/la garante comunale di Bolzano – che non c’è più da un anno – mentre il/la garante provinciale non è ancora partito: c’è interesse tra i detenuti verso questa figura, sanno che qualcuno può difendere i loro diritti, che sono diritti di decenza”.
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Ein in jeder Hinsicht…
Ein Dankeschön an Frau Foppa, der dieses - sicher nicht wählermobilisierende Thema - ein Anliegen ist. Die Situation in den italienischen Strafvollzugsanstalten ist in jeder Hinsicht unwürdiges Kapitel. Aufschlussreich dieser Bericht des „Sole24ore“, also nicht einer regime- und kapitalismusfeindlichen Postille: https://www.ilsole24ore.com/art/il-dramma-carceri-sovraffollamento-e-su… Von gesellschaftlicher Reintegration der Straftäter kann wohl keine Rede sein.
Es sei daran erinnert, dass der Strafvollzug zu den Kompetenz des Staates zählt. Ich darf zu Vergleichszwecken auf die Homepage der Justizanstalt Innsbruck verweisen: https://www.justiz.gv.at/ja_innsbruck/justizanstalt-innsbruck/aufgaben…
Ich stelle mir die Frage, in welchen menschenrechtsrelevanten Belangen die Situation in der Republik Italien gleichwertig oder besser ist als in den mitteleuropäischen Ländern CH, AT und DE.
Der verstorbene Max Leitner,…
Der verstorbene Max Leitner, der beide Haftsysteme erlebt hatte, bezeichnete das österreichischen Haftsystem als mittelalterlich.
Antwort auf Der verstorbene Max Leitner,… von richter a
Der verstorbene Max Leitner…
Der verstorbene Max Leitner hat auch sonst viel gesagt. Unter anderem hat er erklärt, dass er von den Carabinieri verfolgt werde, weil er ein aufrechter Tiroler sei. Er hat immer wieder Dummköpfe gefunden, die ihm geglaubt haben.
Diese Studie über die…
Diese Studie über die Haftbedingungen in Österreich ist wohl repräsentativer als die Meinung von Herrn Leitner.
https://www.uibk.ac.at/de/newsroom/2021/strafvollzug-72-prozent-bericht…
Es gibt Problemlagen, leider überall.
Spero la politica abbia la…
Spero la politica abbia la decenza di non parlare più di CPR a Bolzano se non è capace di garantire un minimo di decenza in un istituto correttivo. Il nuovo carcere è una necessità impellente. Cosi come sarebbe fondamentale spostare le caserme di Carabinieri e Polizia fuori città in modo di liberare terreno per la costruzione di studentati,case per lavoratori e abitazioni Ipes . Ma questo ovviamente non lo dicono i partiti, i Carabinieri e men che meno il Superquestore ( quest'ultimo probabilmente aspira a Hollywood..)