Gesellschaft | Istruzione

“La scuola deve attrarre più dei soldi”

Il tasso di abbandono scolastico in Provincia di Bolzano, secondo una recente analisi, è pasi al 16,2%. Marco Fontana (Associazione Presidi): “Forse gli studenti mollano perché qui c’è molto lavoro”.
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Foto: upi
  • Si torna a parlare di abbandono e dispersione scolastica. Il quadro emerso dall'elaborazione compiuta dall'Ufficio studi della Cgia di Mestre (Venezia) su dati Eurostat e Istat, in effetti, sembra abbastanza preoccupante. Se la media europea dei giovani tra i 18 e i 24 anni che nel 2023 hanno dichiarato di aver abbandonato prematuramente la scuola si aggira intorno al 9%, in Provincia di Bolzano sta sopra al 16%. Coloro che al più hanno conseguito la licenza di terza media, ma successivamente non hanno concluso nemmeno un corso di formazione professionale e non frequentano alcun corso scolastico o formativo, rappresentano quindi una fetta significativa della popolazione scolastica altoatesina. La regione maggiormente in difficoltà è la Sardegna, che nel 2023 ha registrato un tasso di abbandono scolastico del 17,3%. Seguono la Sicilia con il 17,1%, e poi, appunto, Bolzano con il 16,2%. Subito dopo la Campania con il 16%, la Puglia con il 12,8% e la Calabria con l'11,8%.

    In un’intervista a SALTO, il Sovrintendente Vincenzo Gullotta ha detto che l’anno scorso, in tutte le classi in lingua italiana, gli studenti che hanno abbandonato la scuola sono stati, per quanto riguarda coloro nella fascia di scuola dell’obbligo, solamente 3, e 23 tra coloro che hanno un’età superiore ai 16 anni. Parlando di dispersione, invece, gli studenti coinvolti nei progetti delle cooperative – finanziati con i 2 milioni di euro di Fondi Sociali Europei – sono 5.555. Non tutti, però, hanno lo stesso grado di “difficoltà”.

    A esprimersi su questo fenomeno, ora, è Marco Fontana, Presidente dell’Associazione Nazionale Presidi dell’Alto Adige.

  • “Bisogna far capire agli studenti che senza titoli di studio si è più 'deboli' nel mercato del lavoro”

    “Credo che ormai sia chiaro a tutti: il fenomeno dell'abbandono scolastico è da combattere sia alle scuole superiori che medie”, spiega Fontana. Secondo il Dirigente scolastico dell'Istituto Tecnico Economico "Cesare Battisti" di Bolzano, bisogna contiunare a individuare gli studenti potenzialmente più esposti all'abbandono o alla dispersione scolastica. "Oltre ai soldi del FSE - continua Fontana - ci sono i fondi del Pnrr. In ogni scuola c'è un team dedicato a questa tematica o, perlomeno, un referente. Io sono certo che in Alto Adige l'abbandono scolastico sia così elevato perché qui c'è molto lavoro. Uno studente che ha più di 16 anni non fatica a trovarsi un lavoro retribuito, magari un lavoretto, non certo quello della vita. Ma i soldi, si sa, attraggono. E alle volte attraggono più dello studio. Per questo la qualità degli insegnamenti e i metodi devono essere al passo coi tempi. Le lezioni devono essere attrattive, più dei soldi". E Fontana continua: "I contatti con il mondo del lavoro ci sono anche in un percorso scolatico, si pensi agli stage. Ma bisogna far capire agli studenti che senza titoli di studio si è più deboli nel mercato del lavoro. I titoli sono utili proprio per essere più liberi un domani di scegliere il lavoro che si preferisce oppure di iniziare un percorso universitario". 
    E, nei casi più difficili, il Preside ricorda l'importanza del supporto delle famiglie: "In casi di ritiro sociale o isolamento, il ruolo dei genitori è centrale. Ricordo quando dirigevo una scuola media e, insieme a un educatore, andai io di persona a suonare al campanello di una studentessa, per invitarla a venire a scuola. Bisogna fare rete per contrastare questo fenomeno. Ne va del futuro dei nostri ragazzi".