Politik | Parlamento europeo

Armi all’Ucraina? “Non in Russia”

Herbert Dorfmann si è astenuto sul punto 8 della risoluzione del Parlamento europeo che consentirà all'esercito ucraino di colpire con le armi occidentali il territorio russo. Forza Italia era contro, il PPE a favore. Nella 2a votazione il documento è passato.
Herbert Dorfmann
Foto: Seehauserfoto
  • La decisioni in materia di geopolitica, è chiaro, sono tra le più delicate che un politico possa prendere. A SALTO, l'europarlamentare Herbert Dorfmann illustra le motivazioni alla base di due sua scelte importanti e delicate prese durante la plenaria di giovedì 19 settembre.

    Giovedì, infatti, il Parlamento Europeo ha votato una risoluzione - promossa dai Popolari (PPE), Socialisti e liberali di Renew, cioè i principali gruppi della maggioranza europeista che sostiene la Commissione di Ursula von der Leyen - per “eliminare le restrizioni che impediscono all'Ucraina di utilizzare i sistemi di armamento occidentali contro obiettivi militari legittimi in Russia”. Durante la votazione è successo qualcosa di decisamente interessante: i vari partiti italiani hanno votato in modo autonomo, non seguendo le indicazioni date dai vari Gruppi parlamentari. D’altra parte la tematica in ballo è indubbiamente delicata, si tratta infatti di una risoluzione contenete 25 articoli diversi, tra cui il numero 8, che autorizza l’esercito ucraino a utilizzare le armi occidentali anche in territorio russo a scopi difensivi. Su questo punto - come scrive il Post -, e poi in parte sul voto finale della risoluzione, entrambe le coalizioni italiane – di centrodestra e di centrosinistra – si sono spaccate. Alla fine, però, il punto 8 è stato approvato con un’ampia maggioranza: 377 voti favorevoli, 191 contrari e 51 astenuti. Il Parlamento Europeo ha espresso quindi un voto unico definitivo.

  • Herbert Dorfmann: "In questo caso mi sono trovato in disaccordo sia con la linea del PPE sia con quella di Forza Italia". Foto: Seehauserfoto
  • Nella prima votazione l’europarlamentare Svp, eletto grazie all’accordo con Forza Italia, e facente parte del Gruppo PPE, Herbert Dorfmann, si è astenuto sul punto 8 della risoluzione. Nel secondo voto, quello che riguardava l’intera risoluzione, ha votato a favore.

    Se, da una parte, come scrive ancora il Post, il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, chiede di essere autorizzato a utilizzare dei missili a lunga gittata per colpire depositi di armi, piste di decollo o altre infrastrutture nel territorio russo – armi che l’esercito russo utilizza per attaccare la popolazione ucraina – dall’altra, secondo chi ha votato contro in europarlamento, questa autorizzazione rischia di intensificare il conflitto.

  • Né come Forza Italia né come il PPE

     

    Il parlamentare Svp, interpellato da SALTO, chiarisce la motivazioni alla base della sua scelta: “Io prendo le mie decisioni indipendentemente dalla linea di Forza Italia o del PPE. E, in questo caso, mi sono trovato in disaccordo con entrambe le posizioni. La guerra in Ucraina necessita di maggiori sforzi diplomatici e credo che allargare questa guerra sul territorio russo non risolverà il problema. Preferirei che l’Unione Europea e gli Stati Uniti facessero pressione affinché si vada verso una soluzione diplomatica. Quella decisa giovedì, in ogni caso, è una espressione politica e non è vincolante: non spetta a noi decidere come vengano usate le armi”.

    L’atto, infatti, esprime un indirizzo politico del Parlamento Europeo ma non impone al Consiglio e alla Commissione di adottare necessariamente provvedimenti specifici.