“Senza se e senza ma”
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Il silenzio stampa è finito. Nella mattina di oggi, venerdì 24 gennaio, il Vescovo della Diocesi di Bolzano-Bressanone ha preso finalmente posizione in merito agli abusi sessuali nella chiesa altoatesina. Insieme al vicario generale Eugen Runggaldier e al responsabile del servizio per la prevenzione, don Gottfried Ugolini, il Vescovo Ivo Muser ha scelto di dire la propria sul report elaborato da uno studio di avvocati di Monaco. “Chiedo perdono alle persone coinvolte, alle comunità parrocchiali e ai fedeli - ha affermato Muser durante la conferenza stampa organizzata al centro pastorale del capoluogo - e sottolineo che la perizia commissionata non è un punto di arrivo, ma un mandato per continuare a lavorare con tutta la determinazione possibile". Secondo Muser, ora serve un cambiamento culturale, “perché fatti come questi potrebbero capitare di nuovo, se noi, come è successo, distogliamo lo sguardo. Il vescovo ha detto di assumersi "personalmente la responsabilità per le omissioni durante il suo periodo di episcopato, tra cui l'insufficiente controllo dei sacerdoti sospetti".
Infine, riferendosi alla perizia degli avvocati - che ha evidenziato come, in Alto Adige, tra il 1964 e il 2023 ci siano stati 41 preti accusati e 75 persone colpite - Muser ha detto: “Non la vedo in contrasto con il lavoro della Conferenza Episcopale Italiana. La trasparenza, l’onestà e il coraggio di dire la verità sono essenziali per ridare fiducia e credibilità alla Chiesa”. Anche per questo, sollecitato da una domanda di SALTO, il Vescovo ha precisato: “Assicuro senza se e senza ma che i preti accusati di abusi non verranno più spostati da una sede all’altra”.
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Presente anche il vicario generale Eugen Runggaldier che, nel corso della conferenza stampa, ha sottolineato: "I casi di abuso nella Chiesa non possono essere considerati come episodi isolati. Essi si basano su deficit sistemici come la sessualità immatura, l'isolamento dei sacerdoti, le strutture clericali, la mancanza di una cultura dell'errore e l'insufficiente trasparenza”. Per i veritici della chiesa locale quindi è chiaro: non esistono pecore nere, il problema degli abusi è sistemico.
“Le ferite non cadono in prescrizione”
Sul progetto della Diocesi di Bolzano Bressanone, Il coraggio di guardare, che mira ad affrontare e prevenire i casi di abuso sessuale nella chiesa, si è espresso il responsabile del servizio, don Gottfried Ugolini. "Annuncio l'avvio della seconda fase del progetto, che si concentra sull'elaborazione e prepara il passaggio alla fase della prevenzione". Infine, Ugolini guarda al futuro: "Nella terza fase, le misure preventive, come ad esempio i concetti di protezione, saranno sviluppate e implementate in modo partecipativo in tutti gli ambiti della diocesi". E, rivolgendo un pensiero alle vittime, conclude: "Le ferite non cadono in prescrizione"
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So ein Blödsinn! 1) Warum…
So ein Blödsinn!
1) Warum sollte sich jemand für etwas entschuldigen, das er nicht getan hat!?
2) Alles was diese Leute sagen ist Augenauswischerei!
Antwort auf So ein Blödsinn! 1) Warum… von Arne Saknussemm
Dass Bischof Muser…
Dass Bischof Muser persönlich nichts Unrechtes getan hat, dürfte klar sein. Als Bischof trägt er aber die Verantwortung für das Personal seiner Diözese, und er hat sich dafür entschuldigt, dass er dieser Verantwortung nicht gerecht geworden ist. Das ist zu respektieren. Wen er jetzt Konsequenzen zieht und Missetäter nicht mehr, wie es bisher geschehen ist, von einem Ort an einen anderen versetzt, wo sie ihre Untaten weiter ausüben können, sondern aus dem Kirchendienst ausschließt und der Justiz übergibt, dann hat seine Entschuldigung, die auch ein Versprechen auf Besserung einschließt, durchaus Sinn.
Antwort auf Dass Bischof Muser… von Hartmuth Staffler
Sind sie sicher das Muser…
Sind sie sicher das Muser nichts ungerechtes getan hat oder noch tut?
Antwort auf So ein Blödsinn! 1) Warum… von Arne Saknussemm
Was hätten Sie an seiner…
Was hätten Sie an seiner Stelle getan?