Kompatscher, Consiglio regionale
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Politik | Regione

Di buone intenzioni è pieno l’inferno

Verum velle parum est, affermava Ovidio. Perché quanto vale per il gruppo linguistico italiano non vale per la rappresentanza di genere? E cosa pensa di fare Kompatscher?
  • La rappresentanza femminile negli organismi politici non è un tema che scalda l’opinione pubblica.

    Tutt’altro. Tra gli avventori del bar Italia sono in tanti a dire: “ma cosa vogliono ‘ste donne? Non si votano nemmeno tra di loro!”. Eppure l’articolo 51 della Costituzione stabilisce che  “Tutti i cittadini dell'uno o dell'altro sesso possono accedere agli uffici pubblici e alle cariche elettive in condizioni di eguaglianza, secondo i requisiti stabiliti dalla legge. A tale fine la Repubblica promuove con appositi provvedimenti le pari opportunità tra donne e uomini.”  Segno che qualche problema c’è e va affrontato con appositi strumenti normativi. 

    Poiché per la prima volta, dopo decenni, si rischiava una Giunta regionale tutta al maschile, l’opposizione di centrosinistra unita ha presentato un disegno di legge secondo cui nella giunta regionale la rappresentanza del genere minoritario (donne) va garantita “almeno proporzionalmente alla sua consistenza in consiglio regionale”.
    Non una banale quota rosa, dunque, ma lo stesso sistema proporzionale che in Alto Adige-Sudtirol regola statutariamente la composizione degli organismi esecutivi a tutti i livelli garantendo così la rappresentanza del gruppo linguistico italiano. 

    La SVP tutta ha co-firmato il disegno di legge delle minoranze che estende alla rappresentanza di genere in giunta regionale quanto previsto all’articolo 50 dello Statuto per la rappresentanza linguistica nella giunta provinciale di Bolzano. Sembrava fatta: un importante passo avanti nella direzione di una più equa presenza femminile nei luoghi dove si decide!
    E invece no: l’assessore Bianchi sostiene che “una basta, è un significativo passo avanti”. Per inciso Christian Bianchi è il secondo assessore italiano di Giunta grazie al suo braccio di ferro per un’interpretazione “forzata” dell’articolo 50. Giova in ogni caso ricordare a Bianchi ed al centrodestra che un esecutivo senza donne è illegittimo: una ricca giurisprudenza lo comprova.    

    Non perdo tempo a commentare il concetto del merito espresso più volte dalle politiche della destra, che non c’entra per nulla: sto ai fatti. In Alto Adige abbiamo risolto la questione della rappresentanza del gruppo linguistico italiano negli esecutivi coniugando la scelta degli elettori con il diritto del gruppo linguisticamente minoritario di esserci. E tutto sommato funziona. 

    Di fronte alla disaffezione degli elettori, la destra vorrebbe però che per la Giunta provinciale il numero degli assessori italiani rispecchiasse i dati del censimento. Se applicassimo lo stesso principio per la rappresentanza di genere significherebbe che metà degli assessori sarebbero donne! Glielo diciamo ai Galateo, ai Bianchi, alle Scarafoni?

    Galateo, per giustificare la bocciatura del disegno di legge regionale, afferma “ le donne non sono panda”. Domanda retorica, vicepresidente: “gli italiani sono dei panda?” o sono il gruppo minoritario a cui va riconosciuta rappresentanza negli organismi decisionali? Perché quanto vale per la rappresentanza del gruppo linguistico italiano non vale per quella di genere? Perché non si vuole rispettare la volontà popolare ed aprire le porte della giunta regionale alle donne sulla base dei numeri che le donne hanno in consiglio? Forse perché un posto in più ad una donna è uno in meno ad un uomo? 

    Sta invece sicuramente nelle corde del presidente Kompatscher, con delega alle pari opportunità per la provincia di Bolzano, la promozione della presenza femminile negli organismi politici. Gli va riconosciuto il sostegno meritorio a tutte le iniziative che si muovono in quella direzione. Ma ora ci aspettiamo un passo in più. I buoni propositi non bastano, anzi “di buone intenzioni è pieno l’inferno” come dice un noto proverbio italiano.
    Ci aspettiamo che con la sua SVP riaffermi l’irrinunciabilità del dispositivo contenuto nel disegno di legge che collega  la rappresentanza di genere al numero delle elette. Per piegare i suoi riottosi alleati, facendo però salvo il principio,  potrebbe chiedere di inserire  l’inciso “se possibile” nel dispositivo: sarebbe così chiaro che la proporzionalità della rappresentanza di genere non è un ostacolo alla composizione della giunta ma un’opportunità che la politica può cogliere.

    Lo farà o si nasconderà solo dietro ad affermazioni come: “avrei voluto di più ma non è stato possibile?”
    Non ci deluda, presidente. La politica è l’arte del possibile, un po’ di coraggio in più però non guasta.   

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Profil für Benutzer Josef Fulterer
Josef Fulterer Di., 28.01.2025 - 07:06

Betten-STOP
KLIMA-Politik
vernünftige Besoldung der eigenen Mitarbeiter
Urbanistik
AUTONOMIE-Reform
Rück-Forderung, der vom ... Thaler Rosele erfundenen Politiker-Renten-Abfindungs-Millionen
... wird wie Wurst von einem Hund, mit einer sehr langen auf den Rücken gebundenen Stange vorher getragen + darf sich Zeit-weise (... die Bevölkerung) am guten Duft laben!
Hingegen wurde schon 2 X, bei den bereits viel zu hohen -e i g e n e n- Bezügen in fast Laut-loser Einheit mit der Oppossition, samt dem LUXUS-RENTNER-G... von Paal & Co. recht generös gebastelt!

Di., 28.01.2025 - 07:06 Permalink