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Politik | Pace in Europa

Per un’Europa capace di difendersi

„La guerra non la vince nessuno“, affermano i pacifisti della "Rete Disarmo", dimenticando che l’Ucraina oggi farebbe parte dell’impero russo se non si fosse difesa.
Hinweis: Dieser Artikel ist ein Beitrag der Community und spiegelt nicht notwendigerweise die Meinung der SALTO-Redaktion wider.
Stein Ukraine Peace
Foto: Pixabay
  • Leggendo l'appello della Rete Pace e Disarmo „Europa di pace per tutti i popoli“, diffuso la settimana scorsa anche dal Centro per la Pace di Bolzano, mi è venuto il dubbio di non vivere nello stesso mondo. Un‘appello che non cita mai la causa della guerra in Ucraina, che, come semplice modo di fare pace, non chiede alla Russia di sospendere immediatamente ogni aggressione contro il suo popolo vicino. „La scelta armata fatta per difendere l’Ucraina dall’invasione russa, ha portato da 3 anni ad uno stallo evidente,“ si scrive. Quale altra scelta i pacifisti avrebbero generosamente concesso all’Ucraina? Prostarsi subito? „La via militare è un fallimento è l’evidenza dei fatti“ afferma la Rete Pace e Disarmo, ma sicuramente sono gli ucraini aggrediti che ne avrebbero fatto a meno, ma continuano a resistere e a difendere la loro libertà, i loro diritti e l‘autodeterminazione, valori che il testo dell'appello pacifista non cita con una riga. Con „pace“ i pacifisti sembrano intendere la resa delle armi incondizionata ed immediata, la cessione di tutti i territori occupati, nessun riconoscimento dei crimini di guerra compiuti dagli aggressori, perfino la rinuncia alla propria sicurezza come stato e popolo in futuro. Una pace da vasallo suddito?

    Forse gli autori di questo appello neanche si rendono conto che l’attacco a questo paese sovrano è stato lanciato perché l’Ucraina non aveva tutti i mezzi militari per difendersi. L'Ucraina è sopravvissuta a malapena grazie al sostegno militare europeo-americano con grandissimi sacrifici propri, ma ora sta per essere sganciata dagli USA, suo principale fornitore d’armi. La Russia ha invaso l’Ucraina anche perché sembrava preda facile, non sufficientemente armata o protetta da garanzie internazionali. Una tipica strategia di Putin, già seguita nella Cecenia, in Georgia, nella Crimea, nella guerra di Assad contro l’opposizione siriana. Se l’Ucraina già nel 2018 fosse stata  paese membro della NATO, come aveva richiesto e scritto nella sua Costituzione, l’invasione non avrebbe potuto esserci. L’apparente mancanza di protezione militare ha invitato la Russia all'invasione a tutto campo, non la l’effettiva capacità di autodifesa armata di un paese sovrano a cui l’Ucraina comunque ha un suo diritto. Tutto ciò nel credo dei pacifisti non semvra contare.

    L’Ucraina ora si trova fra l’incudine e il martello di uno stato fino ieri alleato che ora, governato da Trump, tende a stringere un deal con Putin, probabilmente mettendo ai margini anche i paesi europei. L’Ucraina, ricattata da Trump, dovrà rinunciare a parte del suo territorio, ma dovrà anche rinunciare alla condizione centrale per la sua stessa sopravvivenza, cioè a garanzie chiare e sufficienti di difesa militare all’interno di un sistema di sicurezza garantito da tutti i Paesi europei e da istituzioni internazionali? 

    Due cose in questa situazione sembrano scontate. Primo, se i Paesi Nato europei vogliono avere un posto al tavolo delle trattative di pace per l‘Ucraina, dovranno impegnarsi di più sul piano militare. Dovranno sostituirsi in buona parte agli USA nel sostegno al paese aggredito nella sua capacità difensiva contro la Russia che non rinuncierà  ai suoi interessi imperialisti neosovietici. Secondo, dovranno assumersi più responsabilità per garantire la pace o il cessate il fuoco impegnando proprie truppe di interposizione alla nuova cortina di ferro che nascerà all’est dell’Ucraina. E tutto questo non è fattibile senza un impegno militare comune europeo molto robusto e sostenuto. Quindi buoni motivi per dotarci di un programma comune di difesa dell’Europa libera.

    In parole povere: dopo l’aggressione del regime russo su vari fronti, non solo quello ucraino, per tutti gli europei in fondo dovrebbe essere più chiaro che vivere in Paesi più liberi, prosperanti, socialmente stabili, democratici e di diritto ha un costo. E lo ha anche il sistema di diritto internazionale alla base della pace e dell’ordinamento internazionale che va difeso. Altrimenti reggerà la legge del più forte. Per la Russia le carte e le delibere ONU sono carta straccia. Con un „alleato“ inaffidabile da un lato, e una dittatura disposta a tutto dall’altra, come europei resteremmo ricattabili. Cina, USA e Russia farebbero i loro deals con noi europei come spettatori inermi. Figuriamoci un’Europa indifesa, non capace di affrontare l’energia criminale del sistema Putin, non capace a far sopravvivere un’Ucraina libera. Altroché „Europa di pace per tutti i popoli“ come invocato dall’appello pacifista.

    Ora, con Trump al governo degli USA, l’Europa è costretta a farsi carico di più della propria sicurezza. Dovrà riguadagnare tanto terreno perso in decenni di troppa fiducia nell’alleato transatlantico. In prospettiva, gli USA saranno sempre più tesi a scaricare i costi della difesa europea sulle spalle degli europei. Non hanno del tutto torto. Per decenni i paesi europei hanno trascurato la propria sicurezza in termini militari e si troppo fidati sia di strategie di pace nei confronti della Russia per via del commercio e della diplomazia da una parte, dall’altra parte dello scudo nucleare americano. Recuperare più autonomia come continente libero significa più sforzi per una difesa efficace, più armi, più personale, più coordinamento dell‘armamento, ma una anche propria strategia militare comune e soprattutto un’unione politica basata  sulla volontà di difendersi.

    Paradossalmente, solo questo consentirà all’Europa di avere un nuovo ruolo di pace nel mondo – come invocato dai pacifisti – ma non il disarmo unilaterale, quindi una capitolazione ex ante davanti a chi continuamente aggredisce il sistema di diritto internazionale. Solo questo ci consentirà non solo di prestare aiuto a quei paesi che più si trovano esposti a pressioni e minacce reali, ma anche a garantire il sistema di regole internazionali alla base della pace. L’Europa di pace del futuro non si costruisce con tante frasi ingenue e gratuite per la pace e il disarmo, ma si costruisce riaffermando l'ordinamento internazionale e rafforzando la capacità di autodifesa.

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Salto User
franz Mo., 24.03.2025 - 21:44

interessante coincidenza di date:proprio il 24 marzo 1999 ebbe inizio l' attacco nato alla Jugoslavia,in barba all'ordinamento internazionale.

Mo., 24.03.2025 - 21:44 Permalink
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Christian I Di., 25.03.2025 - 13:49

Antwort auf von franz

E' sempre lì il problema, la NATO (si scrive NATO, si legge Washington... e anche un po' Londra). Il papa ha riassunto in pochissime parole LA causa della guerra: "la NATO è andata ad abbaiare alle porte della Russia!" (contro ogni accordo fatto in precedenza!). E poi come dice giustamente franz i danni della NATO in Jugoslavia, e non dimentichiamo le bombe "democratiche e giuste" (e sicuramente anche green) su Iraq, Afganistan, Libia, ... E sempre gli USA che si intromettono pesantemente nella politica interna di Ucraina (saluti dalla Nuland, "f**k Europe"), e in Georgia, e ... E qualcuno si meraviglia ancora che la Russia stia su con le orecchie quando si tratta di NATO!

Di., 25.03.2025 - 13:49 Permalink
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Christian I Di., 25.03.2025 - 14:44

Antwort auf von Christian I

... e dimenticavo 8 anni di guerra Kiev-Donbass, dove all'epoca addirittura giornalisti e politici italiani invocavano l'intervento della Russia per mettere fine alla strage, 15 mila morti (é sempre interessante rileggersi i vecchi tweet fatti in "tempi non sospetti"). Giá dimenticato come Kiev ammazzava i civili russofoni del Donbass? Ma per voi é iniziato tutto a febbraio 2022, da un giorno all'altro, cosí, improvvisamente, come un fulmine a ciel' sereno...

Di., 25.03.2025 - 14:44 Permalink
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Martin Daniel Mi., 26.03.2025 - 09:36

Antwort auf von franz

Ja, in Jugoslawien, als wir wertetragenden Europäer zugeschaut haben, wie ein Land mitten in Europa sein Nachbarvolk abschlachtete, und sagten: Bitte, bitte, das dürft ihr aber nicht tun! Wie die niederländischen Friedenstruppen, die 4 Jahr vorher in Srebrenica völkerrechtskonform dem Massaker an Bosniern zusahen. Da lob ich mir Joschka Fischer, einst vehementer Pazifist, der es '99 verstand, dass es zu handeln galt. Genau wie 2003, als er (wie der Unterfertigte) den Irak-Krieg ablehnte und dessen Voraussetzungen als offensichtlich erfunden erkannte.

Mi., 26.03.2025 - 09:36 Permalink
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Peter Gasser Mo., 24.03.2025 - 22:50

Es sieht so aus, dass es diesem Netzwerk nicht vorrangig um Frieden, sondern um Entwaffnung geht - wohlgemerkt: nur die eigene (westliche) Entwaffnung.

Wem würde dies vorrangig nützen?

Was findet sich dort: “Da sempre ripetiamo che non esiste soluzione militare del conflitto: la guerra non la vince nessuno”:
die Geschichte lehrt uns das Gegenteil - alle bisherigen kriegerischen Konflikte wurden vorab von den Waffen entschieden, und immer gab es einen Sieger, man denke nur an den 1. oder den 2. Weltkrieg.

Mo., 24.03.2025 - 22:50 Permalink
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Ludwig Thoma Di., 25.03.2025 - 06:29

Antwort auf von Peter Gasser

Eine kurze Recherche im Internet ergibt folgendes: Historisch gesehen ist ein klarer militärischer Sieg eher die Ausnahme, und Kriege werden durch Verhandlungen und Vermittlungen (Dritter), Ressourcenerschöpfung, Konflikte auf niedriger Intensität und politische Rahmenbedingungen gelöst. Aber hey, Faktenchecker P.G. schreibt, dass "alle bisherigen Konflikte... vorab von den Waffen entschieden wurden."

Di., 25.03.2025 - 06:29 Permalink
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Manfred Klotz Di., 25.03.2025 - 07:28

Antwort auf von Ludwig Thoma

Abgesehen von der Tatsache, dass Ihr häufiges "Einschießen" auf Peter Gasser, mit Verlaub, manches Mal ins Kindische ausartet, was verstehen Sie unter "klarer militärischer Sieg" (den PG ja gar nicht thematisiert)? Ich könnte mich nicht erinnern, dass es in einem Krieg (unabhängig von der Frage nach dem Auslöser) letztlich nicht einen Sieger gegeben hätte. Manches mal sogar zwei oder drei. Wobei der Begriff "Sieger" selbst schon verschiedene Facetten hat und fragwürdig ist, wo Tausende oder Millionen Opfer zu beklagen sind. Selbst der von Phyrrus war im Grunde ein Sieg, auch wenn sprichwörtlich kein wirklich zufriedenstellender. Dass Kriege von Waffen entschieden werden ist im Grunde nicht von der Hand zu weisen. Dass diese aufgrund von Verhandlungen früher oder später schweigen, ändert nichts an der Tatsache, dass der Einsatz, oder angedrohte Einsatz von Waffen (und bisweilen das Fehlen davon) zu den Verhandlungen führt.
Im Grunde geht es im Beitrag ja nur darum zu unterstreichen, dass Kapitulation und nachfolgende Unterjochung (was diese Gruppe für die Ukraine offenbar fordert oder in Kauf nimmt), nicht gleichwertig ist mit Frieden.

Di., 25.03.2025 - 07:28 Permalink
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Peter Gasser Di., 25.03.2025 - 08:33

Antwort auf von Ludwig Thoma

Jetzt haben Sie diese unseriöse, da falsche Argumentation zuerst bei mir versucht, und versuchen dies nun bei Manfred Klotz mit derselben unterstellenden Gesprächstaktik. Es funktioniert nicht.

Was bringt Ihnen dies, wenn es schon so oft durchschaut worden ist?

Di., 25.03.2025 - 08:33 Permalink
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Salto User
Milo Tschurtsch Mi., 26.03.2025 - 09:53

Antwort auf von Manfred Klotz

"Kapitulation und nachfolgende Unterjochung" gilt nicht für die Ostukraine. Die Unterjochung der autochtonen Russen dort durch Kiew fand schon über 10 Jahre vor dem Einmarsch statt, das kann niemans leugnen und dass diese schlussendlich Russland um Hilfe gerufen haben, ist doch klar, zumal die Autonomiebestrebungen (Minsk II) gescheitert waren.
Und die Verhandlungen bestimmt naturgemäß immer der der militärisch im Vorteil ist. Dass dies Russland sein wird, war ja immer klar, haben diese doch den längeren Atem und die Waffenlieferungen an die Ukraine über Jahre waren ja auch "nicht zum Leben und nicht zum Sterben" , denn bei mehr hätte man einen Atomkrieg riskiert.
Was da jetzt unvorhersehbar ist, erschließt sich mir nicht.
Die angestrebte militärische Einflussnahme der NATO in der Ukraine wird nicht kommen, weil sie in Russland als Bedrohung aufgefasst wird (wie übrigens jede andere Großmacht keine militärische Bedrohung an ihren Grenzen toleriert).
Es ist halt oft so, wenn man sich wie Kiew in die Hände der Amerikaner begibt und gleichzeitig die eigene (russische) Bevölkerung massiv unterdrückt , dann geht es halt oft anders aus als man dachte. Diese Erfahrung mussten auch schon andere machen.

Mi., 26.03.2025 - 09:53 Permalink
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Peter Gasser Di., 25.03.2025 - 08:29

Antwort auf von Ludwig Thoma

... und ich bleibe dabei, ‘dass "alle bisherigen Konflikte... vorab (“vorab”!) von den Waffen entschieden wurden."
Den “klaren militärischen Sieg”, den Sie mir unterstellen, erfinden Sie sich halt wieder, um Ihre erristische (hier: erratische) Dialektik zu starten...
Da bleib ich lieber bei Kaffee und Honig - und lese Sachliches und Gehaltvolleres.

Di., 25.03.2025 - 08:29 Permalink
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Ludwig Thoma Di., 25.03.2025 - 16:58

Antwort auf von Peter Gasser

Was genau ist in den letzten beiden Jahren "vorab durch Waffen entschieden worden", dass jetzt bekanntlich Verhandlungen stattfinden? Es werden ja laut Ihnen alle Kriege vorab durch Waffen entschieden. Jene die behauptet haben, man könnte nicht verhandeln, sitzen nicht am Tisch. Selbst wenn man Trump wegrechnet, ist die Verhandlungsposition der Ukraine heute eine schlechtere als vor zwei Jahren.
Ob das erristisch oder erratisch ist, können Sie selbst entscheiden.

Di., 25.03.2025 - 16:58 Permalink
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Manfred Klotz Di., 25.03.2025 - 19:40

Antwort auf von Ludwig Thoma

In den letzten beiden Jahren kann nichts entschieden worden sein, weil der Krieg nicht beendet ist. Verhandlungen finden schon seit Anbeginn des Einfalls statt. Allerdings haben diese mit Putin als Verhandlungspartei wenig Aussicht auf Erfolg. Wie man besonders letzthin gesehen hat. Die Verhandlungsposition der Ukraine ist, entgegen Ihrer Behauptung, unverändert.

Di., 25.03.2025 - 19:40 Permalink
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Ludwig Thoma Di., 25.03.2025 - 20:59

Antwort auf von Manfred Klotz

Die Offensive in Kursk ist gescheitert. Russland rückt langsam aber stetig vor. Der Ukraine gehen (aller Wahrscheinlichkeit nach vor Russland) die Soldaten aus. Hamse nicht mitgekriegt?
Rechnet man noch Trump dazu, wird's richtig düster.
Unveränderte Verhandlungsposition sieht für mich irgendwie anders aus.
Es zeichnet sich jeden Tag mehr ab, dass es besser gewesen wäre, früher zu verhandeln.

Di., 25.03.2025 - 20:59 Permalink
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Manfred Klotz Mi., 26.03.2025 - 06:58

Antwort auf von Ludwig Thoma

Ihr Versuch mit "Einzelaufnahmen" Ihren eigenen Standpunkt zu untermauern, funktioniert nicht. Wir sprechen hier vom Krieg in seiner umfassenden Form, nicht von einzelnen Kampfhandlungen (bei denen die Ukraine durchaus auch Erfolge verzeichnen konnte). Sie kennen vielleicht das Zitat von de Gaulle "Wir haben eine Schlacht verloren, aber nicht den Krieg".
Verhandlungen zu denen der Aggressor nur bereits ist, wenn alle seine Forderungen akzeptiert werden (hamse nicht mitgekriegt?), sind ein Diktat, kein Versuch eine Vereinbarung zu treffen. In seiner Vorstellung sollte die Ukraine das kaudinische Joch erleiden. Nicht mal die von den USA und der Ukraine vorgeschlagene Waffenruhe hat Russland akzeptiert, mit dem Vorwand, sie diene der Ukraine nur um sich besser aufzustellen (hamse nicht mitgekriegt?). Genau ab diesem Moment hat sich die Verhandlungsposition der Ukraine sogar etwas gebessert. Den Grund dafür werden Sie wohl verstehen.

Mi., 26.03.2025 - 06:58 Permalink
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Salto User
Oliver Hopfgartner Mi., 26.03.2025 - 07:17

Antwort auf von Manfred Klotz

Ich finde es amüsant, dass diese Antwort einen lustigen Widerspruch in der Kriegsargumentation aufzeigt: Einerseits wird gerne gesagt, man müsse die Ukraine deswegen unterstützen, weil sie sich so gut schlage, die entsandten Gelder und Materialien also keine Verschwendung seien. Andererseits wird aber gleichzeitig Russland überhöht, indem man sagt, Russland würde sich als nächstes Polen, Ungarn, Deutschland und Österreich holen, wenn man nicht was machen würde. Das erscheint mir aber eher unrealistisch, wenn man sich anschaut, dass Russland nicht mal im Stande ist ein direktes Nachbarland mit relativ schlechten Wirtschaftsdaten militärisch in die Knie zu zwingen.

Dieser Blickwinkel hilft auch dabei, die in Europa immer stärker werdende Kriegsrhetorik auch als solche zu entlarven.

Auch aus meiner Sicht wären Friedensverhandlungen die sinnvollste Alternative.

Mi., 26.03.2025 - 07:17 Permalink
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Peter Gasser Mi., 26.03.2025 - 07:29

Antwort auf von Oliver Hopfgartner

Zitat: “Auch aus meiner Sicht wären Friedensverhandlungen die sinnvollste Alternative”:

Aus jedermanns Sicht IST (nicht “wäre”) dies “die sinnvollste Alternative”.

Aber: nur einer will nicht - Putin.
Putin braucht Land, Leute, Bodenschätze, Putin braucht vor allem eines (immer wieder): Krieg.

Putin kann den Krieg jederzeit beenden - aber er will nicht; er kann nicht.
Imperialismus: Ja
Kolonialismus: ja
Russifizierung: ja

Nicht die Verteidiger sind das Problem, sondern der Angreifer. Ihre Täter-Opfer-Umkehr ist bezeichnend.

Hausaufgabe: was ist “Frieden” für die Ukrainer in den besetzten Gebieten, was ist ein gerechter Frieden für diese Menschen: Russifizierung oder Deportation? ... bedeutet diese Wahl für Sie “Frieden”?

Mi., 26.03.2025 - 07:29 Permalink
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Ludwig Thoma Mi., 26.03.2025 - 20:02

Antwort auf von Peter Gasser

Kannst du dir gar nicht ausdenken: Russland steht scheinbar kurz davor, dass seine Schiffe mit Getreide und Dünger auf dem schwarzen Meer wieder frei durchfahren dürfen, dann lügt Peskov manipulativ, wenn er sich darüber freut. Insgeheim stärkt das natürlich die Verhandlungsposition der Ukraine. Klar ne?

Mi., 26.03.2025 - 20:02 Permalink
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Martin Daniel Di., 25.03.2025 - 15:06

Lieber Thomas, dir ist wieder einmal in Allem zuzustimmen!
Es ist billig, andere einem Aggressor zum Fraß vorzuwerfen, um den (eigenen?) Frieden zu sichern. Die Naivität mancher Pazifisten, besonders der italienischen und deutschen, entspricht einem kindlichen Wunsch. "Frieden schaffen ohne Waffen" kann in der aktuellen Lage falscher nicht sein. Die Ukraine wäre nie Opfer dieses Angriffs geworden, hätte sie nicht am 5. Dezember 1994 auf ihre Atomwaffen verzichtet, um zur Nichtverbreitung derselben beizutragen. Im Gegenzug hatte sie Sicherheitsgarantien von Russland, Großbritannien und den USA erhalten, die sich nun - um es gelinde zu sagen - als nicht verlässlich erweisen.
Entweder Europa lernt daraus und ermächtigt sich selbst als souveräner geopolitischer Player oder es wird zum Spielball der anderen. Und diese anderen fühlen sich so gar nicht dem Völkerrecht, den Menschenrechten und einer regelbasierten Ordnung verpflichtet, sondern agieren ausschließlich nach machtpolitischen Kriterien. In dieser Gemengelage wehrunfähig zu bleiben, wäre eine Entscheidung, die im Nachhinein nicht nur als rein fahrlässig dargestellt werden könnte. Allerdings wäre eine gemeinschaftlich europäische Aufrüstung, sei es als EU oder als Koalition der Willigen, die koordiniert und abgestimmt unter den Partnern erfolgt, mit gemeinsamer Beschaffung, Ausbildung und Organisation unter Vermeidung von Doppelgleisigkeiten und untereinander inkompatiblen technischen Gerätschaften, nationalen Hochrüstungen vorzuziehen. Am Besten aus europäischer Herstellung, mit allen Elementen der Produktionskette bis hin zu Softwareupdates und Steuerung in den eigenen Händen.

Di., 25.03.2025 - 15:06 Permalink
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Profil für Benutzer Thomas Benedikter
Thomas Benedikter Mi., 26.03.2025 - 21:34

Antwort auf von Martin Daniel

Danke für diese klaren und wohltuenden Worte, lieber Daniel, denen komplett zuzustimmen ist. Wir müssen als Europäer zu dieser Rolle und Fähigkeit finden, um unsere Sicherheit langfristig zu sichern, um der Ukraine und anderen bedrohten osteuropäischen Ländern Sicherheit zu bieten, um von den erratischen USA unabhängiger zu werden (die uns als Schmarotzer betrachten) und um ein eigenständiger Spieler in der Welt zu sein, der konsequent für eine regelbasierte internationale Friedensordnung eintritt.

Mi., 26.03.2025 - 21:34 Permalink
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Stereo Typ Di., 25.03.2025 - 16:38

Es liegt auf der Hand, dass die europäischen Länder mehr Geld in die Selbstverteidigung stecken müssen. Jahrzehntelang haben sie sich diesbezüglich auf die USA verlassen können.
Trotzdem sollte man jetzt nicht panisch exorbitante "Sondervermögen" und Rüstungssummen aus dem Boden stampfen. Die USA vermitteln zwischen Russland und der Ukraine, um einen Waffenstillstand und einen möglichen Frieden auf diplomatischem Wege zu erreichen. Das ist zu würdigen und Europa sollte sich an den Bemühungen beteiligen.
Mir wäre übrigens nicht bekannt, dass Putin über Gebiete der Ukraine hinaus territoriale Ansprüche hätte.

Di., 25.03.2025 - 16:38 Permalink
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Karl Gudauner Di., 25.03.2025 - 17:52

Genau. Der Atomwaffenverzicht der Ukraine war ein entscheidender Schritt, der das Land militärisch angreifbar machte. Und die USA haben den NATO-Beitritt auf die Agenda gesetzt, der den russischen Bären aus dem Schlaf gerissen hat.

Di., 25.03.2025 - 17:52 Permalink
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Peter Gasser Mi., 26.03.2025 - 09:32

Antwort auf von franz

Sie haben ein Wörtchen im Satz vergessen - ich erlaube mir, zu ergänzen: ‘Ein Nato- Beitritt der Ukraine waere das Ende DES IMPERIALEN Russland’...

(auch habe ich mir erlaubt, den Genitiv zu korrigieren: Eigennamen werden nicht dekliniert)

Mi., 26.03.2025 - 09:32 Permalink
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Salto User
franz Mi., 26.03.2025 - 16:13

Antwort auf von Peter Gasser

Danke fuer die Verbesserung: eine Welt ohne (imperialen) Russland wird es in den naechsten Jahrzehten nicht geben.est.Mit Frau Clinton als us Ausenministerin war Europa schon am rande einer atomaren Ausloschung,Trump hat es dann,bis jetzt, um 9 Jahre verschoben, hoffentlich schafft er es wieder.

Mi., 26.03.2025 - 16:13 Permalink
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Peter Gasser Mi., 26.03.2025 - 16:35

Antwort auf von franz

Sie glauben also, dass Putin, wenn er Eroberungen, Landraub und Menschenassimilierung in Europa mit seinen konventionellen Streit-Kräften nicht schaffen wird, Eroberungen mit atomaren Angriffen machen wird, Europa gegebenenfalls “atomar Auslöschen” wird, nach dem Motto: was ich mir nicht nehmen kann, das zerstöre ich?

Ihr Bild von Putin erscheint erschreckend.

Mi., 26.03.2025 - 16:35 Permalink
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Andreas Ploner Di., 25.03.2025 - 18:18

Bin diesmal leider nicht deiner Meinung und manche Schlussfolgerung ist fraglich.
Die Ukraine hat klarerweise das Recht sich gegen die Aggression zu verteidigen.
Für meine „pazifistische“ Sichtweise möchte ich den Papst zitieren: „… und vergessen wir nicht, dass Krieg immer eine Niederlage ist, immer!“
Und der Krieg braucht Waffen bzw. die Waffen brauchen einen Krieg.

Di., 25.03.2025 - 18:18 Permalink
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Peter Gasser Mi., 26.03.2025 - 09:26

Antwort auf von franz

... schicken Sie’s an den Aggressor, an den, der den Krieg begonnen und sein Nachbarland überfallen hat mit dem Ziel, dieses als souveränes Land von der Landkarte zu löschen. Vergessen Sie nicht die 10.000de an Kriegsverbrechen und die 20.000 entführten, geraubten Kinder einzufordern.

Mi., 26.03.2025 - 09:26 Permalink
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Profil für Benutzer Josef Fulterer
Josef Fulterer Di., 25.03.2025 - 21:56

Den Sieg nach der Schlacht gibt es seit dem 1. Weltkrieg immer weniger. Jede kriegerische endet seither im totalen Chaos + Sinn-loser Zerstörung. Die Gewissen-losen Verursacher, die sich in ihren feinen Büros die Hände nicht blutig machen, "müssten nach der Art der Nürnberger Prozesse, zur Verantwortung gezogen werden!"

Di., 25.03.2025 - 21:56 Permalink