Politik | Pensioni d'oro

“Nessun ricorso da parte del PD”

La segretaria Liliana Di Fede ci tiene a sottolinearlo, aggiungendo che “il ricorso è un diritto individuale che però dalla gente viene visto come un atto politico”.

La valanga di ricorsi contro la nuova legge sui vitalizi dei consiglieri regionali sta agitando il panorama politico del Trentino Alto Adige. Tra le varie voci indignate si alzano anche quelle degli esponenti politici del ‘nuovo corso’. Abbiamo interpellato a questo proposito la segretaria altoatesina del Partito Democratico, la sindaca di Laives Liliana Di Fede.

Segretaria Di Fede, cosa ne pensa dei ricorsi presentati da decine di ex consiglieri regionali?
Liliana Di Fede - Ognuno ha diritto di fare ciò che vuole, ma è chiaro che quanto sta avvenendo non fa bene alla politica. La legge precedente sui vitalizi era davvero un grande privilegio. Quello che sta accadendo ora fa fatica ad essere compreso dai cittadini. Tutti loro prima o poi nella vita si confrontano con modifiche di legge che vanno ad influire sulla loro vita, ma non per questo ‘fanno ricorso’.

L’ex presidente Durnwalder in un’intervista a Salto ha detto che si tratterebbe di una questione di giustizia. Lei è d’accordo?
Il trattamento pensionistico a cui fanno riferimento gli ex consiglieri non era equo e giusto, perché invece di estremo favore rispetto a quello di qualsiasi altro cittadino. A livello di istituzioni in questo periodo stiamo lottando duramente per garantire ai cittadini diritti e servizi. Una volta accadeva che cittadini normalissimi andassero in pensione con 15 anni 6 mesi e 1 giorno di contributi. Oggi invece tutti confrontano con l’obbligo di andare in pensione a 67 anni, stante la riforma Fornero. 
Questo è il mondo in cui ci muoviamo ed questo contesto che è stata fatta la nuova legge sui vitalizi, senz’altro più giusta di quella precedente.
Con ogni probabilità i ricorsi hanno una una base giuridica e quindi sono anche ‘giusti’ dal punti di vista legale. Ma esiste anche un’altra concezione della giustizia legata alla lettura politica di questa vicenda. Intendendo la politica come servizio e vedendola dalla parte dei cittadini.

Gli ex consiglieri SVP che hanno fatto ricorso sono una valanga, a fronte di nessun ex consigliere altoatesino di area PD. 
Sì e ci tengo a sottolineare che l’unica nostra esponente coinvolta in questa situazione, Luisa Gnecchi, ha restituito l’anticipo e comunque non aveva partecipato all'elaborazione della precedente legge. 

Per il suo collega Philipp Achammer, Obmann della Stella Alpina, la situazione invece è tutt’altro che semplice…
Non ha senso una lotta in politica tra giovani e vecchi così come va evidenziato che di per sé non si tratta di questione politica, ma di una serie di faccende individuali. Anche se si tratta naturalmente di scelte che hanno poi riflessi inevitabili sulla politica. 
La linea comune di SVP e PD è stata quella di proporre una nuova legge, altro non si poteva fare. Voglio anche ricordare che a suo tempo avevamo detto che avremmo voluto fare di più con la nuova legge, ma che alcuni vincoli legali ci hanno frenato. 
Lo ripeto: ognuno ha individualmente diritto a fare ricorso. Ma poi spetta a noi il difficilissimo compito di spiegare alla gente che si tratta di diritti individuali e non di politica. 

Nessun Pidino (PD) ha presentato ricorso. Complimenti al partito ed al suo vertice con Liliana di Fede. Sembrerebbe proprio che nella Fede si puó avere' fiducia. Un'aspetto assai apprezzabile oggigiorno.

Fr., 14.11.2014 - 07:27 Permalink

Den Rekurs der Polit-Rentner finde ich einfach jämmerlich: nicht genug damit dass da wer seine Schäfchen ins Trockene bringen wollte vor dem großen Crash - er/sie möchte dabei nicht gesehen/ namentlich genannt werden!
Die Wut der Bürger gegen diese VolksvertreterInnen müsste zunehmen bzw. wieder hochkommen!

Sa., 15.11.2014 - 18:18 Permalink