Bolzano: 73 milioni per il teleriscaldamento
Il via libera al progetto è stato dato martedì scorso dalla giunta provinciale, attraverso la destinazione di 20 milioni di euro ad Ecotherm (società del gruppo SEL) che si farà carico di ampliare la rete di teleriscaldamento nel comune capoluogo.
L’obiettivo principale è quello di arrivare rifornire di energia pulita e a prezzi concorrenziali l’Ospedale di Bolzano (alle prese con i risparmi previsti dalla contestata riforma sanitaria) ed alcuni quartieri cittadini.
L’obiettivo secondario (e politico) è quello di sfruttare nella maniera più produttiva il calore prodotto dal termovalorizzatore, a più riprese contestato per sovradimensionamento e inaffidabilità.
Il piano per la rete di teleriscaldamento nella città di Bolzano
Nel presentare il progetto l’assessore provinciale competente Richard Theiner ha ricordato che lo stesso sin inquadra nel cosiddetto ‘Pacchetto clima 2050’, che porta in avanti “una strategia che punta ad abbattere le emissioni inquinanti”.
All’assessore si è unito il sindaco di Bolzano: "la città capoluogo si assume una grande responsabilità dal punto di vista ambientale applicando le direttive nazionali ed europee, e consente ai propri cittadini di avere accesso ad un'energia pulita e conveniente".
I risparmi, economici ed ambientali, sono stati anche quantificati.
“Grazie all'ampliamento della rete del teleriscaldamento a Bolzano, si potranno risparmiare ogni anno 16 milioni di litri di gasolio e 40mila tonnellate di CO2.”
L’amministratore unico di Ecotherm Sergio Marchiori ha ricordato in merito che si tratta della “stessa quantità che potrebbe essere assorbita da 4 milioni di alberi" arrivando ad affermare in prospettiva che i cittadini "spenderanno il 20% in meno rispetto al metano, e il 40% in meno rispetto al gasolio".
Attualmente, la ripartizione dell'approvvigionamento energetico nel capoluogo vede il 78% degli utenti rifornito dal metano, il 15% dal gasolio e appena il 7% dal teleriscaldamento. Una volta completati gli interventi, ovvero nel 2022, quest'ultima percentuale verrà di fatto triplicata sino a superare quota 20%. Nel corso della conferenza stampa, l'assessore Theiner ha anche presentato i dati provinciali in materia: in Alto Adige sono attive 74 centrali di teleriscaldamento a biomassa che consentono di risparmiare ogni anno 29mila tonnellate di CO2. La produzione energetica di queste centrali si aggira sui 74 milioni di kilowattore, il calore trasportato è pari a 680 milioni di kilowattore e la rete del teleriscaldamento è "lunga" 800 km. e può contare su 15mila allacciamenti.
Gli amministratori comunali e
Gli amministratori comunali e provinciali si inventato nuove forme d’energia
pulita pagata con soldi pubblici
“L’obiettivo di Comune e Provincia è di consentire ai cittadini di avere
accesso ad energia pulita e a prezzi convenienti”
L’energia pulita sarebbe quella dell’inceneritore inefficiente dal punto di
vista energetico e i prezzi convenienti sarebbero quelli sovvenzionati con
soldi pubblici.
L’energia.
Per energia pulita si intende quella generata da fonti rinnovabili. La
combustione dei rifiuti nell’inceneritore di Bolzano (che si ricorda avviene
in inefficienza energetica) si basa essenzialmente sulla plastica contenuta
nei rifiuti. Senza plastica l’inceneritore non funziona e dovrebbe essere
alimentato con il metano. Questa plastica - secondo le pratiche migliori - è
riciclabile. La plastica viene creata dal petrolio che a sua volta non è
rinnovabile. Gli amministratori usano definizioni giuridiche fantasiose dell’energia pulita creando l’illusione che le scelte prese siano responsabili verso l’ambiente.
La natura però non si adatta alle fantasie di alcuni intraprendenti capitani
di finanza pubblica e questo si può osservare in più parti nel mondo:
aumento della concentrazione di anidride carbonica nell’atmosfera,
variazioni climatiche, erosione marina ecc. con tutte le conseguenze.
Sarebbe questa la “grande responsabilità dal punto di vista ambientale
applicando le direttive nazionali ed europee, e consente ai propri cittadini
di avere accesso ad un'energia pulita e conveniente"?
Forse è il caso di ricordare al Sig. Spagnolli che il piano provinciale dei
rifiuti non corrisponde alle priorità della direttiva europea e che l’incenerimento dei rifiuti nell’impianto a Bolzano corrisponde a metterli in discarica sottraendoli al riciclo.
L’aspetto finanziario
Vorrei premettere che sono favorevole all’impegno economico collettivo ma
solo a due condizioni:
ci deve essere un interesse pubblico e
deve essere condiviso.
Mi pare però che le scelte fino ad ora prese in questo campo non orrispondano a queste due condizioni.
L’inceneritore è costato (ca. 144 milioni) quasi il doppio di quanto era
previsto. Tutti soldi pubblici, presi in prestito dalle banche, garantiti
dai cittadini ma fuori dal bilancio pubblico secondo il consolidato “modello
TAV”.
Ora sono previsti i lavori di realizzazione della rete di teleriscaldamneto.
Costi previsti ca. 70 milioni di soldi presi in prestito sempre garantiti
dai cittadini.
Per ultimo il 50% della generazione dell’energia elettrica nell’inceneritore
dovrebbe essere sovvenzionata con il contributo obbligatorio che ogni
cittadino italiano paga per le energie rinnovabili nella bolletta elettrica.
Tralascio qui gli aspetti legati alla salute conseguenti alla combustione
dei rifiuti e del conseguente inquinamento dovuto alle sostanze
bioaccumulabili, della gestione corretta dei rifiuti e della partecipazione
alle decisioni.
In pratica chi non risparmia energia e non investe nelle energie rinnovabili
viene sovvenzionato dalla collettività per un presunto e non reale
contributo all’ambiente.
Sono necessarie scelte della società che incentivino una gestione corretta
dei rifiuti, il risparmio energetico e l’utilizzo del solare termico e
fotovoltaico applicando il principio di chi inquina paga e non come ora che
chi inquina viene premiato.
Si stanno per spendere 73
Si stanno per spendere 73 milioni di € (preventivo che sempre l'amministrazione pubblica buca) per un impianto di teleriscaldamento che funzionerà a rifiuti e quindi di pulito non ha un bel niente. Le direttive europee in fatto di rifiuti stanno diventando sempre più pressanti nella direzione della riduzione e recupero dei materiali. Se non bastasse i rifiuti causa crisi calano. Pure le prime pagine della brochure sull'inceneritore distribuita coi giornali la scorsa settimana raccomandano ai cittadini di risparmiare rifiuti. Non pare ai nostri amministratori che sia poco lungimirante spendere tutti quei denari pubblici per un impianto che probabilmente fra qualche anno non sapremo più come tenere in funzione. I Paesi scandinavi molto tempo fa hanno fatto la stessa scelta ed ora sono costretti ad importare rifiuti da mezza Europa Napoli compresa per riscaldare le case nel loro lungo inverno.
Si parla anche di risparmio di CO2 quantificato in 40.000 ton per ogni anno e dati simili vengono sbandierati spesso senza mai dire però che anche l'inceneritore produce CO2 in buona quantità (circa due terzi di quello che entra). Calcolando il risparmio di CO2 da teleriscaldamento e produzione elettrica e le emissioni dal camino dell'inceneritore e del cogeneratore per il teleriscaldamento (che funziona a gas) siamo sostanzialmente in pari. Il risparmio tanto sbandierato non c'è, è minimo.
E allora a cosa o meglio a chi serve il delicatissimo gioiellino di cui tanto si parla? Lasciamo rispondere i cittadini di Bolzano che verranno teleriscaldati, teleinquinati e pagheranno le bollette a Ecoteherm e ai quali chiediamo di studiarsi bene i contratti specialmente dove non si parla di tariffe prima di firmare.