I selfie più scontati sono stati quelli di Elena Artioli e Claudio Degasperi, ormai veterani dell’autoaccreditamento via foto. Ma in occasione della visita di Matteo Renzi (ben inteso: nella sua accezione di segretario di partito, gli altri tiravano le uova) e di Matteo Salvini c’è stata un’incredibile proliferazione nei social di scatti brutti e mossi, ma visti dagli autori come veri e propri eventi da incorniciare si sarebbe detto una volta.

Nella galleria che vi offriamo ecco solo una piccola selezione di quanto è circolato ieri in rete. Con però la testimonianza di una nuova forma di autoscatto con intenzione, diciamo, politically correct. In sintesi: il selfie sorridente e pacificatore con il ‘nemico’.
Ne è stato protagonista ad esempio il candidato sinto della lista A Sinistra Robert Gabrielli, autoimmortalatosi con Salvini dopo avergli consegnato il suo messaggio (“non ce l’abbiamo con te e siamo delle persone civili”). Ma nella galleria dei ‘selfie di pace’ è entrato a pieno titolo, tra lo stupore dei militanti di Casapound, anche il sindaco Luigi Spagnolli, protagonista di un autoscatto sorridente insieme ad un gruppo di esponenti del movimento di estrema destra, solo pochi minuti dopo tentativo (fallito) appunto da parte di Casapound di dare una lezione ai ‘sinistroidi’ che avevano osato disturbare Salvini e insultare i continuatori delle idee politiche che furono all’origine del martirio di Giacomo Matteotti, ‘titolare’ della piazza. 

A pochi giorni dalle elezioni dunque anche questa strana, ironica o autoironica dialettica tra gli opposti, è entrata in gioco per fare la sua parte. Catapultando con un bel salto mortale il sindaco uscente di Bolzano dal palco del Rainerum al bar Romagnolo, sullo sfondo del comizio della Lega. 
La politica (?), oggi, è anche questo.