Politik | Sviluppi

Caos calmo?

Il Pd smentisce l’alleanza con la Lega. La Svp non mette veti. Urzì non convince Benussi e Gennaccaro a sostenerlo. Fotografia di una cartina politica tutta da definire.

L’ipotesi di un’alleanza Pd-Lega (già smentita dai primi, sempre che Elena Artioli, la cui persuasività abbiamo già avuto modo di testare, non contribuisca a far cambiare idea al partito) ha messo in allarme Guido Margheri di Sel, che su Facebook scrive:

“Il Piave di Spagnolli il 24 maggio mormora di non voler far passare Urzì e Casa Pound. Mormora anche di non fare passare la Lega (alla quale i sedicenti "fascisti del terzo millennio" offronoe spesso il loro manesco sostegno) e gli altri pezzi della Destra che sostanzialmente hanno detto e dicono le stesse cose oppure la non casuale ambiguità della lettera copre la geniale idea di un accordo per il governo della Città magari sposando le crudeli e fallimentari politiche migratorie dell'ex Ministro Maroni o della Legge Bossi Fini?”

Nel frattempo la Svp, ancora frastornata dal deludente risultato elettorale, assicura l’appoggio a Spagnolli anche per il ballottaggio. I dubbi sulla costruzione della maggioranza, impresa sulla carta titanica, tuttavia restano, ma l’ipotesi di sostenere Urzì sembra essere remota, secondo la Stella Alpina che stasera si riunirà per fare il punto. 

Sull’eventualità di un sodalizio con la Lega, invece, Georg Mayr, capogruppo uscente della Volkspartei, non sembra essere così sdegnoso. “Per me comunque sarebbe giusto parlare con tutti, senza veti, prima di rinunciare in partenza - dichiara Mayr al Corriere dell’Alto Adige -. Poi è chiaro che con Unitalia o Casapound per noi è impossibile allearsi. La Lega? Non so, mi pare un’altra cosa rispetto ai partiti che ho citato. Hanno appena presentato un disegno di legge sull’autodeterminazione, se non altro con loro non c’è la pregiudiziale ‘nazionalista’”. Il vicesindaco Svp Klaus Ladinser intanto fa sapere di non avere interesse a ricucire lo strappo con gli ecosociali, posizione condivisa da buona parte del partito ma non da tutti i suoi componenti. Mayr, ad esempio, afferma che con alcuni rappresentanti dell’area ecosociale confrontarsi è più semplice, ribadendo dunque la necessità di non chiudere alcuna porta a priori.

Sul fronte opposto, invece, è andato in onda ieri il primo faccia a faccia in diretta streaming fra il candidato sindaco Alessandro Urzì (insieme a Gabriele Giovannetti, Franco Murano, Enrico Lillo e Marco Caruso), Angelo Gennaccaro e Ivan Benussi. Il confronto si è tuttavia risolto con un nulla di fatto: Benussi insiste sul fatto che chiunque vinca il ballottaggio non avrà i numeri per governare, dunque tanto vale restare a casa. Dal canto suo neanche Gennaccaro si è lasciato convincere da Urzì che prometteva di presentare una proposta per modificare la legge elettorale e introdurre un sistema proporzionale. Il numero uno di “Io sto con Bolzano”, insieme alla neoeletta in consiglio comunale Nicol Mastella, ha incalzato lo sfidante di Spagnolli chiedendogli se, in caso di sconfitta, resterà come capo dell’opposizione oppure si dimetterà per mantenere la posizione di consigliere provinciale. “Questo è da definire - ha detto Urzì, e poi io voglio vincere non perdere”. Oggi altri colloqui con Dado Duzzi di Nuova città e Alberto Sigismondi di Fratelli d’Italia.

 

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Gabriele Di Luca Do., 14.05.2015 - 11:18

"Questo è da definire?" In caso di sconfitta Urzì ci metterebbe neppure mezzo minuto per tornarsene in Consiglio provinciale. Ma lo stesso risultato si avrebbe anche in caso di sua vittoria, visto che la probabilità di riuscire a formare una maggioranza in Consiglio è, per quel che lo riguarda, meno che nulla.

Do., 14.05.2015 - 11:18 Permalink
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Gabriele Di Luca Do., 14.05.2015 - 12:56

Non scordiamoci poi la variabile del ponte di Pentecoste... molto sentito tra i tedeschi, ma ovviamente neppure disdegnato dagli italiani.

Do., 14.05.2015 - 12:56 Permalink