Il dj: “sì ai controlli ma non solo nelle disco”
La discoteca Cocoricò di Riccione resterà chiusa, come ormai noto, per 4 mesi. Lo stop è stato deciso dal questore di Rimini, Maurizio Improta, in seguito alla morte per overdose di ecstasy di Lamberto Lucaccioni, 16enne di Città di Castello. Dopo il caso del Cocoricò anche in Alto Adige le forze dell’ordine hanno intensificato i controlli delle discoteche presenti sul territorio; l’ordine alle questure arriva dal ministro dell’Interno Angelino Alfano che, al grido di “tolleranza zero”, ha dichiarato al Corriere della Sera: “continueremo a prendere provvedimenti severi in materia di prevenzione e repressione”.
Finora sono stati effettuati oltre 150 controlli nelle discoteche della provincia e nelle aree limitrofe, sono state identificate oltre 2.300 persone ed emesse una ventina di sanzioni amministrative. La questura sottolinea che l’attività di monitoraggio è stata svolta in molti casi in collaborazione con gli stessi esercenti, i quali hanno evidentemente tutto l’interesse a non far chiudere le discoteche. “Così non si risolve il problema della droga - afferma in merito il gestore (che chiede di restare anonimo) del Mirò e dell’Okay, noti locali bolzanini -, inoltre da noi il rischio che accadano vicende come quella del Cocoricò è molto basso, in ogni caso ben vengano i controlli delle forze dell’ordine. Il fatto è che in Italia possono entrare nei locali tutti indistintamente, ci vorrebbero invece leggi più severe, come in Austria o in Germania”.
Ma c’è una responsabilità diretta, come si sente dire da più parti, anche dei gestori rispetto a quello che succede all’interno delle discoteche? Secondo Dave Rebo, dj bolzanino, “in parte sì, ma non è possibile controllare migliaia di persone e comunque non è compito dei gestori trovare una soluzione al problema delle dipendenze. Trovo che i controlli siano una misura sostanzialmente positiva, meglio che un ragazzo rischi di essere fermato dalle forze dell’ordine piuttosto che di perdere la vita”. La questione, tuttavia, non può essere circoscritta unicamente all’interno e all’esterno dei club. “Da quel che vedo - dice Marlon Lira in arte dj Marlon, anche lui bolzanino - fra i giovani c’è un problema di alcol più che di droga, in ogni caso chi fa uso di sostanze stupefacenti non smette solo perché si chiude una discoteca, semplicemente va a consumarle altrove e allora è solo il locale che ci rimette. I controlli andrebbero fatti ovunque e non solo nelle discoteche, ho idea che comunque tutta questa storia si sgonfierà molto presto”.
Hab in meinen ganzen Leben in
Hab in meinen ganzen Leben in Südtirol noch nie eine Kontrolle in der Disco miterlebt, oder davon gehört. Die Ordnungshüter kontrollieren die Straßen in der Nähe der Lokale, kommen bei Schlägereien bis auf den Parkplätzen, aber in der Disco drin wäre mir neu.
Ma quanti morti per alcol,
Ma quanti morti per alcol, tabacco, farmaci, guida pericolosa, sul lavoro ogni anno? Quanta ipocrisia...