Politik | Intervista

“L’errore è di Spagnolli: non doveva ricandidarsi”

Cecilia Stefanelli respinge alle recenti accuse del sindaco di Bolzano: “è stato lui a non mantenere la promessa di votare no a Benko”.

Con una lunga lettera ai Verdi di Bolzano in sindaco di Bolzano Luigi Spagnolli ha rotto gli indugi ed è entrato nel merito dell’analisi su quanto è avvenuto negli ultimi mesi in Comune a Bolzano e alle ‘responsabilità’ degli ambientalisti e nello specifico di Cecilia Stefanelli in merito alla difficile situazione in cui versa attualmente la maggioranza politica alla guida del capoluogo. 

Qui di seguito trovate il testo della lunga lettera di Spagnolli. Dal canto suo Salto ha rigirato il testo direttamente a Cecilia Stefanelli che nel documento non è direttamente nominata ma è evidentemente la destinataria della maggior parte delle (forti) affermazioni di Spagnolli. 

 

Ai miei amici e compagni Verdi, ed anche a coloro, tra loro, che non si sentono miei amici né miei compagni.Cari...

Posted by Luigi Spagnolli on Domenica 30 agosto 2015

Cecilia Stefanelli: il sindaco di Bolzano LuigiSpagnolli dice che bisogna prendere atto del fatto che i partiti che hanno governato la città negli ultimi 5 anni alle scorse elezioni di maggio non hanno ottenuto la maggioranza dei voti, nonostante i fatto che normalmente a Bolzano quando ci si divide si raccolgono più voti. In questo Spagnolli afferma che si è rivelata vincente la sua intuizione di formare una Lista Civica. Siete d’accordo?
Lui va avanti come ha sempre fatto: come un panzer, cancellando tutto e nonostante tutto. L’immagine che dà corrisponde al suo modo di fare. In merito a quello che noi Verdi avremmo percepito come un ‘tradimento’ la questione è molto semplice: lui ha provato a fare senza di noi e non c’è riuscito. Il fatto che lui rilegga le cose in questo modo elogiando il risultato elettorale della Lista Civica mi sembra francamente improbabile. Personalmente sono convinta che lui non doveva candidarsi e il risultato negativo delle elezioni è legato alla stanchezza delle persone nei confronti di questo sindaco. 

Spagnolli dice che dopo il Nein di Anna Pitarelli lui aveva promesso “che il consiglio avrebbe bocciato la delibera sul PRU”. Ma che questo poi è avvenuto solo perché PD, SVP, e soprattutto lui e Ladinser hanno chiesto il voto segreto, cosa non richiesta invece dai Verdi. Il sindaco dice in sostanza che se ci fosse stato il voto palese, che a voi andava bene, il PRU invece sarebbe passato. Siete d’accordo con questa lettura delle cose?
Noi non abbiamo sottoscritto la richiesta di voto segreto perché ci sembrava assurdo che dopo due anni di dibattito su questo tema così importante poi ci si nascondesse. Il 24 giugno lui ci aveva proposto un accordo in cui si impegnava a votare no e lui non ha rispettato questo accordo. Lo ha anche dichiarato pubblicamente. 

Spagnolli attacca le “affermazioni pubbliche scorrette e assai sgradevoli” di qualche vostro esponente che lo hanno portato a sottolineare “l’oggettiva difficoltà creatasi nella prospettiva di una collaborazione con quel vostro esponente”. Il riferimento a Lei, Cecilia Stefanelli, appare evidente. Nello specifico per Spagnolli “non è stata rispettata la soglia minima di fiducia reciproca necessaria per collaborare responsabilmente nei confronti della città”. Stoccata finale: “tra i Verdi ci sono persone degnissime da parte mia della fiducia suddetta, ma non tutte”. All’origine del problema c’è una contrapposizione personale? Lei come la vede? 
In merito alle affermazioni sgradevoli che mi vengono attribuite davvero non capisco. Io ho semplicemente riportato quello che lui ha detto in consiglio comunale e cioè che aveva cambiato idea. Che il Nein della Pitarelli da lui era stato percepito come un campanello di allarme e quindi lui si impegnava a votare no. Cosa che poi non ha fatto, ripeto. Questo mina completamente la fiducia che io pure gli avevo dato. Non è una questione personale: io non lo conosco se non per il suo operato politico e il suo atteggiamento nelle trattative di governo. 

Per Spagnolli bisogna provare a portare avanti la legislatura. Per lui l’alternativa è un voto in primavera con l’attuale legge elettorale che però porterebbe probabilmente “ad una situazione ancora più complessa e ad un lungo commissariamento”. Siete d’accordo?
A questo punto io penso che sia meglio un commissario. Ho vissuto a Bologna negli anni del commissariamento e alla fine hanno detto che la commissaria, la Cancellieri, ha fatto meglio dei sindaci precedenti. 
Non siamo noi Verdi a decidere il ruolo della città ed il ruolo messianico che ci viene attribuito è una trappola. La giunta c’è e può lavorare, ma in queste condizioni non ci sono i presupposti per andare avanti, secondo me. Però sarà il partito a decidere quale sarà il contributo dei Verdi per il futuro della città. Da parte mia l’ho già detto: io non credo in questo sindaco. E se i Verdi decideranno di sostenerlo io mi dimetterò. 

Il prossimo 7 settembre vi incontrerete come partito per decidere il da farsi. La linea di Cecilia Stefanelli ha qualche possibilità di essere sposata da tutto il partito? 
Il gruppo è ovviamente spaccato. Trovare una posizione che possa conciliare entrambi le anime è molto difficile. Dobbiamo riflettere proprio su cosa vogliamo noi come Verdi per il futuro della città. Che è più importante di quello che vuole Cecilia Stefanelli. 

Cecilia Stefanelli potrebbe pensare di ricandidarsi in occasione di eventuali nuove elezioni?
Se il partito deciderà di sostenere Spagnolli senz’altro no. La frattura con i Verdi per me diventerebbe insanabile. 

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Palaia Renato Mo., 31.08.2015 - 18:51

La spiegazione dell'attuale paralisi del Comune di Bolzano è sinteticamente, ma oggettivamente contenuta nella frase iniziale della Stefanelli: "Spagnolli non doveva ricandidarsi". Il confermato sindaco di Bolzano ha scontato pesantemente l'usura dei rapporti politici maturata negli ultimi anni e confermata dall'esclusione degli ecosociali dalla coalizione preelettorale. Tutte le considerazioni di Spagnolli basate su calcoli numerici non hanno alcun valore, perchè è troppo semplicistico affermare che la somma dei voti della vecchia coalizione non avrebbe superato il 50 %. Non c'è controprova e non mi si dica che normalmente i partiti separati raccolgono più consensi, quasi si trattasse di una legge matematica. Le logiche della politica, soprattutto in sede elettorale, smentiscono molto facilmente certe previsioni date per certe. Il nodo della questione è stato ed è il famoso progetto Benko, rispetto al quale il sindaco ha preso posizioni in continua contraddizione con se stesso, minando quel poco di fiducia che i verdi avevano posto sulla sua persona. E' proprio auspicabile una legislatura in un costante equilibrio precario, destinata ogni giorno a confrontarsi con la possibile caduta della maggioranza, oppure è preferibile un commissariamento che consenta di azzerare la situazione politica, arrivando alla successiva tornata elettorale con idee e posizioni più chiare, possibilmente con un ricambio di alcuni o molti protagonisti del passato ?

Mo., 31.08.2015 - 18:51 Permalink
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Mensch Ärgerdi… Mo., 31.08.2015 - 22:29

Interessante come una volta affossato il progetto Benko, da un giorno all'altro, il commissariamento sia divenuto non solo accettabile ma addirittura auspicabile.
Nel frattempo l'imprendidotere cattivo, nemico pubblico numero uno della sinistra bolzanina, ha contribuito significativamente e gratuitamente nel far fronte all'emergenza profughi. Paradossale!

Mo., 31.08.2015 - 22:29 Permalink