Wirtschaft | CGIL su caso Sel

"Gestione energia resti in mano pubblica"

Il sindacato altoatesino prende posizione sul caso Sel sollecitando la salvaguardia della professionalità dei lavoratori ed i posti di lavoro nel settore.
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Foto: Folio

Il modello di gestione adottato con l'istituzione di Sel è ampiamente fallito soprattutto perché la provincia ha indirizzato il proprio intervento verso obiettivi affaristici e clientelari, tesi ad avvantaggiare non la collettività nel suo complesso, ma principalmente gli interessi della sua stessa azienda, convinta tra l'altro di rimanere impunita, sebbene il conflitto d'interessi fosse sotto gli occhi di tutti”.
È questo il contenuto durissimo di un comunicato congiunto di Doriana Pavanello, della segreteria provinciale Cgil/Agb e di Paolo Buonaspina, della categoria lavoratori dell'energia.

La Cgil ritiene che le ricchezze derivanti dalla produzione e distribuzione dell'energia idroelettrica vadano ridistribuiti alla comunità civile, coinvolgendo tutti i comuni altoatesini, adottando forme di gestione che privilegino forme cooperativistiche. 

Pavanello e Buonaspina si dicono preoccupati per le prospettive occupazionali dei lavoratori di Sel e si augurano il "mantenimento in mano pubblica della produzione e gestione delle risorse energetiche, salvaguardando la professionalità dei lavoratori del settore.

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Alfonse Zanardi Do., 09.05.2013 - 18:17

Aufgrund der offensichtlichen und dauerhaften Unfähigkeit staatlicher Stellen unternehmerische Tätigkeiten ohne Rechtsbruch und Misswirtschaft auszuüben sollten diese die Finger davon lassen.
Ist das mittlerweile immer noch nicht allen klar?

Offenbar den Gewerkschaften noch nicht: diese argumentieren unbeirrbar mit Verstaatlichung zum Wohl des Bürgers. Doch das Argument verfängt nicht:
Die Politik hat sich die Stromproduktion nicht einverleibt um dem Staatsbürger (und Eigentümer) zu dienen, sondern um sich Machtbereiche zu schaffen und dort nach Gutsherrenart schalten und walten zu können.

Das Ergebnis: Rechtsbruch, Amtsmissbrauch und Betrug des Steuerzahlers durch die Verwalter der öffentlichen Betriebe. Reicht das nicht als Beleg für das vollkommene Scheitern einer Strategie?

Do., 09.05.2013 - 18:17 Permalink
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Sebastian Felderer Do., 09.05.2013 - 19:00

Antwort auf von Alfonse Zanardi

Klarer könnte man es nicht sagen. Doch es braucht Leitplanken von der öffentlichen Hand, klare Verträge und Richtlinien, um der Gewinnmaximierung der privaten Hand ebenfalls vorzubeugen. Leider ist im Beitrag über den AGB dies in keiner Weise klar gestellt worden. Man gewinnt den Eindruck, die gleichzeitige Spieler- und Schiedsrichterfunktion der Landesverwaltung würde den AGB in keiner Weise stören. Und das kann's nicht gewesen sein.

Do., 09.05.2013 - 19:00 Permalink
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Alberto Stenico Di., 14.05.2013 - 06:52

In provincia di Bolzano abbiamo una dimostrazione di come i beni pubblici non debbano essere necessariamente gestiti dall'Ente Pubblico: le cooperative per la produzione di energia idroelettrica. Infatti da oltre cento anni l'acqua di alcune nostre vallate viene utilizzata da piccole cooperative idroelettriche per gli usi della popolazione locale. I soci delle cooperative sono gli stessi utenti ed essi si assumono tutta la responsabilità della gestione di quel bene comune che è l'acqua. Con successo e con soddisfazione delle comunità locali. Non c'è solo l'alternativa tra tutto PUBBLICO, o tutto PRIVATO. Di mezzo c'è un'altra via, quella maestra: partecipazione diretta e responsabile dei cittadini, protagonismo sociale, cittadinanza attiva!

Di., 14.05.2013 - 06:52 Permalink