Gesellschaft | Il caso

Se il fascismo diventa strategia di marketing

"Dovrebbero vergognarsi": pioggia di polemiche sull’SMG che ha pubblicato su Instagram una foto del Monumento alla Vittoria per promuovere l’Alto Adige ai turisti.

Il Monumento alla Vittoria in tutta la sua maestosità, attraversato da un fascio di luce. Appare così la fotografia pubblicata dalla SMG - Alto Adige Marketing sul suo profilo Instagram. Un’iniziativa che non è passata inosservata. A puntare il dito contro la scelta di marketing di SMG, il sito brennerbasisdemokratie.ue che critica fortemente la decisione di promuovere il Sudtirolo attraverso l’immagine del Monumento, roccaforte identitaria e uno degli emblemi più controversi della storia locale. “SMG wirbt mit Faschismus” titola l’articolo riportato sul sito in questione. “Die fotografische Inszenierung mit dem Sonnenuntergang rundet das Bild einer völlig normalen, ja glanzvollen Sehenswürdigkeit ab”. E ancora: “Wenn es auf die touristische Vermarktung ankommt, scheint die SMG im wahrsten Sinne über Leichen zu gehen”. La foto, ancora presente sul social network, ha totalizzato dallo scorso settembre 333 “mi piace”.

Immediate le polemiche da parte degli utenti di Instagram: “Sarebbe meglio demolire la traccia di quel periodo vergognoso per noi Italiani. L'Alto Adige ha saputo rialzarsi ma noi Italiani dobbiamo ancora chiedere scusa per quello che abbiamo fatto”. Troppi sono ancora i riferimenti architettonici al fascismo in Italia, commenta un altro “navigatore”: “Il risvolto imbarazzante è che solo a Bolzano, pur in ritardo, si è fatta un'operazione storicamente ineccepibile di musealizzazione nel contesto di questo relitto del fascismo. Nel resto d'Italia, martellato via qualche simbolo di troppo, ce li ritroviamo ancora tutti tra i piedi, senza una parola che neppure dica da che verminaio sono nati”. C’è anche chi usa toni più aspri: “ist denn die SMG von allen guten geistern verlassen??!!! mit faschismus werbung machen? und das mit öffentlichen geldern? schämt euch, ganz fest!!!”.



La foto pubblicata sul profilo Instagram di SMG

Florian Castlunger, social media manager di SMG, si affretta a precisare: “Abbiamo fatto la scelta di non mettere un’immagine ‘da cartolina’, il monumento, del resto, è architettonicamente interessante per i turisti che arrivano in Alto Adige, e non tutti, fra loro, conoscono il significato storico che il simbolo rappresenta per i cittadini di questa terra. Il nostro intento era quello di collegare in qualche modo la Storia al percorso museale del monumento. Sottolineare il ricordo di quello che è stato, ma con un occhio al futuro, insomma”. Castlunger difende dunque la strategia di marketing e precisa: “Abbiamo postato la foto su un unico canale, non si tratta di una campagna che abbiamo lanciato su altri mercati”. Pesano tuttavia le proteste riversatesi sul social network, “siamo consapevoli che si tratta di un tema che attirerà sempre delle polemiche, ma il monumento fa parte della realtà altoatesina. La nostra è stata una scelta all'insegna dell'autenticità”, conclude il social media manager.

Adesso le schifezze si prestano addirittura per fare pubblicità? Quali turisti si vogliono attrarre con delle immagini del genere, quelli che ogni anno vanno in pelegrinaggio a Salò e Predappio? Bella scelta!

Di., 13.10.2015 - 14:55 Permalink
Bild
Salto User
Anonymous (nicht überprüft)

Se esiste un motivo per NON visitare Bolzano da turista, è proprio la presenza di questo grosso Misthaufen.

Di., 13.10.2015 - 15:04 Permalink

Wenn dem tatsächlich so ist, wie im Artikel beschrieben, dass mit dem Siegesdenkmal Werbung für Südtirol betrieben ist, dann sind die entsprechenden SMG-Verantwortlichen zu entlassen.

Di., 13.10.2015 - 15:36 Permalink

Non sono d'accordo. E´ un esempio riuscito di depotenziamento di un simbolo storico nazionalista. Direi uno dei simboli più espressivi e difficili da manipolare. Un turista che vuole andare oltre lo speck, vino ed Ötzi trova pane per i suoi denti. Basta fare una bella passeggiata oltre il ponte Talvera.

Di., 13.10.2015 - 15:37 Permalink

Il problema è che la schifezza, come ha fatto giustamente notare bbd, non è pubblicizzata come monumento civilizzato (cioè adattato al periodo civile in cui viviamo con l'intento di spiegare e condannare il periodo e la mentalità dittatoriale e barbara in cui è nato), ma come un'opera artistica qualsiasi.

Di., 13.10.2015 - 17:17 Permalink

im bbd-artikel geht es nicht darum, dass es notwendigerweise falsch ist, wenn die smg ein motiv des siegesdenkmals verwendet. würde die smg auf das dokumentationszentrum aufmerksam machen wäre das wunderbar und eine tolle sache. tut sie aber nicht. stattdessen eine neutrale beschreibung ohne jeglichen hinweis auf das, was dahinter steckt.

Di., 13.10.2015 - 18:51 Permalink

Nessuna elaborazione del lutto, come era da immaginarsi. Chi solleva questioni ha l'occhio fisso sul suo ombelico. Nulla di consolante per la nostra terra, anzi.

Di., 13.10.2015 - 17:36 Permalink

Angesichts der sachlichen Fehler, die einem Historiker die Haare zu Berge stehen lassen, und der politisch bedingten Auslassungen, die ein völlig verzerrtes und geschöntes Bild des Faschismus ergeben, ist das sogenannte "Dokumentationszentrum" als Feigenblatt für das faschistische Denkmal völlig unbrauchbar. Ob die SMG darauf hinweist oder nicht spielt also keine Rolle und ist bei der erwiesenen Unfähigkeit der SMG-Manager auch ohne Bedeutung.

Di., 13.10.2015 - 19:07 Permalink

Auch wenn ich nicht zur Zielgruppe des verwendeten Kanals gehöre: das martialische Foto des Faschistentempels empört mich, da keine visuellen und textlichen Inhalte die Wirkung entschärfen. Der Vergleich mag abgelutscht und alt sein, aber ein ähnliches Monument mit Hakenkreuzen, Reichsadlern, etc. derart herausgeputzt und präsentiert ist einfach undenkbar und unerträglich. Das anbringen einer Hinweisleuchtschrift und eines Museums im Keller mag das politisch maximal Umsetzbare sein; ausreichend finde ich es nicht.

Di., 13.10.2015 - 23:25 Permalink