“Il sinodo? Un’occasione persa”
Alfons Messner ha 64 anni e dal 2000 fa il custode della scuola superiore Max Valier in via Sorrento a Bolzano. Originario del Renon, dopo essere stato ordinato sacerdote Messner ha fatto il parroco ad Egna e Maia Alta, prima di partire missionario per l’Ecuador. E’ proprio nel paese latinoamericano che all’inizio degli anni ’90 ha incontrato la sua compagna dalla quale ha avuto tre figli che hanno oggi 23, 20 e 16 anni.
Messner non ha mai accettato di l’idea di non essere più sacerdote e nel 2014 ha compiuto un pellegrinaggio andando a piedi fino a Roma per perorare la sua causa in Vaticano, un’esperienza raccontata poi in un libro intitolato “Gedanken Reines Pilgers”.
A Messner abbiamo chiesto di raccontarci come ha vissuto i due anni del sinodo diocesano e l’attuale rapporto con la ‘sua’ chiesa.
Alfons Messner, concludendo il sinodo il vescovo Muser ha chiesto perdono per le mancanze della chiesa nel passato. Questo perdono serve a qualcosa?
Io penso che lo stato di perdono e di penitenza facciano sempre bene. E forse hanno fatto un passo avanti rispetto al perdono chiesto a suo tempo da papa Giovanni Paolo II nascondendosi dietro la chiesa, quando invece avrebbe dovuto chiedere perdono a nome dei papi. Nella nostra diocesi il gesto è stato sollecitato dai laici, ma in realtà non hanno chiesto perdono della durezza di cuore manifestata in merito al celibato. Molti sacerdoti sono vittime del celibato: ci sono stati suicidi da parte di questi uomini o delle donne che non hanno potuto sposarsi con il parroco. Ci sono anche figli non possono essere riconosciuti. Qui a scuola una volta ho incontrato un ragazzo che odiava il padre sacerdote perché non lo aveva riconosciuto, mentre la madre invece ancora amava ancora il suo partner. Un storia che ci parla in pratica di tre vittime. E dell’atteggiamento durissimo nei confronti dei preti che lasciano il celibato non hanno chiesto perdono perché altrimenti avrebbero dovuto dire che devono cambiare.
In questo senso non sembra essere la disponibilità ad un cambiamento.
Sì, dicono che la chiesa locale non può fare niente in questo senso. Ma è la stupidaggine più grande: avrebbero il dovere di dire a Roma in maniera chiara quello che pensa la diocesi. Finché tutte le diocesi continuano a dire ‘tanto queste cose non le possiamo cambiare’ non cambierà mai niente. E la cosa è collegata anche alla questione dei divorziati risposati: sono vere e proprie tragedie e la chiesa martella ulteriormente su questo dolore. Il vescovo ha appena detto che non potrà benedire i divorziati risposati… ecco: dov’è la misericordia?
Ieri il papa ha aperto l’anno santo della misericordia…
Sì e loro distribuiscono caramelle. E dicono che bisogna dialogare. Ma ho bisogno di un sinodo per dire che bisogna dialogare? Una volta ad una riunione ecclesiale alla Kolping ho detto: vi invito tutti a casa però ho solo 5 piatti, allora la mia famiglia mangia e voi non ricevete da mangiare, però con voi posso parlare. La stessa cosa succede nella chiesa. Parlano ed anche pregano per la nostra conversione come se loro fossero già arrivati.
Dov’è il nocciolo della questione?
Nella chiesa loro parlano dei problemi ma non parlano con i problemi. Possiamo fare anche mille sinodi ma non cambierà nulla fino a quando la chiesa non metterà finalmente al centro la persona umana così com’è, sana o meno sana, disperata o felice. Al sinodo che c’è appena stato nella nostra diocesi non ci credo così come non ho creduto in quello del Vaticano.
Lei è stato coinvolto nel sinodo?
Una volta ho chiesto quanti sposati risposati e quanti sacerdoti laicizzati fossero membri del sinodo. La risposta è: nessuno. Ci sono state delle partecipazioni ad alcuni eventi ma tra i sinodali queste figure non c’erano.
Quindi hanno parlato di voi ma senza di voi.
Io ho chiesto ad un certo punto di partecipare ad un riunione per portare una mia testimonianza, ma hanno votato e hanno deciso di no. E’ molto triste: vuol dire che non prendono sul serio il problema. Nelle malattie il medico parla con il paziente prima di fare la sua diagnosi, no? La chiesa non lo fa.
Del gruppo dei protagonisti dei ‘temi caldi’ dunque preti spretati e sposati risposati non c’erano. C’erano invece le donne e, probabilmente anche se nascosti, gli omosessuali.
Non è solo un paradosso ma anche una tremenda falsità. La chiesa dovrebbe spogliarsi e dire: siamo così, peccatori, la massima trasparenza. Dovrebbero dire “riconosciamo di essere peccatori però vogliamo cambiare”. C’è poi un’altra questione importante.
Quale?
La chiesa mette oggi una grande enfasi sul lavoro dei laici. Quando i preti erano tanti questo tema non veniva toccato ed ora invece improvvisamente riconoscono che tutti siamo chiesa.
Accade anche che i laici coinvolti nelle gestione delle parrocchie siano più clericali dei preti…
Sì e questo è un grande problema. Ci dovrebbe essere una commissione composta da tutta la comunità, sacerdoti e laici, per vedere giudicare se le persone sono adatte. Se uno prega giorno e notte e fa parte di una setta può diventare anche un pericolo. D’altronde prima di ordinare i sacerdoti viene fatta una verifica sull’opportunità o meno di effettuare questo passo. La stessa cosa avviene anche per quelli che si sposano attraverso le pubblicazioni. Se un laico si assume la guida pastorale di una comunità è giusto che abbia il consenso da parte della comunità stessa. Ci vuole democrazia.
La chiesa di lamenta della crisi delle vocazioni. Ma ci sareste voi preti sposati. Per non parlare dei laici sposati che farebbero molto volentieri il sacerdote.
Sì e siamo decine di persone.
Com’è la vita del prete che abbandona il celibato?
Dalla chiesa viene costretto a ‘spretarsi’, in pratica lo buttano fuori. Se accetti di tornare allo stato laicale un lavoro poi magari lo trovi anche all’interno della chiesa. Ma se non lo fai con la tua formazione teologica che vai a fare? Il prete non puoi più farlo e neanche insegnare religione. Io personalmente ci ho perso molti soldi. Se non avessi trovato un lavoro per la diocesi sarei anche potuto finire sotto un ponte. Questa è la loro misericordia. Per fortuna io dipendo direttamente dalla misericordia di dio.
Si dice che nella diocesi in realtà diversi sacerdoti abbiano una compagna ed anche dei figli. Ma non ufficialmente…
Mi fanno pena e io non li giudico: sono delle vittime. Sia loro che le loro compagne che i loro figli. Da condannare è la chiesa ufficiale che invita i sacerdoti a non riconoscere i figli dicendo “così sei a posto”. Ci costringono a dire bugie. Ci castigano per la nostra onestà e ci dicono che in realtà siano noi che ci siamo messi fuori. La chiesa non prende sul serio l’essere umano e in certi casi si sovrappone a dio. Se dio non volesse il sesso non ci avrebbe creati così. La vita sessuale è importantissima, senza sesso nulla può esistere e sopravvivere. E secondo me il celibato è contro il piano di dio.
Mich beeindruckt immer wieder
Mich beeindruckt immer wieder, wie einzelne Leute (z. B. auch Robert Hochgruber) und auch ganze Initiativgruppen oft schon seit Jahrzehnten an der Kirche leiden und mit ihr kämpfen, aber ohne Aussicht auf Erfolg!
Da scheint mir der Weg, den der Franziskaner-Pater Georg Reider gegangen ist schon sinnvoller und erfolgreicher: auch er hätte müssen die Weihen ablegen, wenn er offiziell zu seinen Lebenspartnerin stehen wollte. ER hat sich für den Übertritt zur Evangelischen Kirche, die in Südtirol zwei Gemeinden hat, entschieden. Warum kommt für Alfons Messner oder anderen Betroffenen sowie von der römischen Kirche Enttäuschten ein ähnlicher Schritt nicht in Frage? Es gibt nicht nur die Evangelischen Kirchen sondern z. B. auch die Altkatholische. Ich glaube gelesen zu haben, dass diese die Priesterweihe auch anerkennt. Sicher gibt es in Südtirol mW noch keine Gemeinde. Wenn sich die genannten aber Zusammen täten, könnten sie eine Gemeinde gründen. ES müsste ja schön und befreiend sein in eine Gemeinde von Gleichgesinnten einen Neustart zu wagen und alles das tun können, was in der römischen Kirche nicht möglich ist. Oder brauchen sie das Leiden, das Abgelehnt werden oder geht es sogar um Trotz? Eine weitere Möglichkeit wäre, dass sie immer noch die Kopfwäsche im Sinne " nur die röm.-kath. Kirche ist die wahre und von Gott gewollte" nicht überwunden haben. Hoffentlich nicht! ES ist ja immer der gleiche Gott; gehe ich doch dort hin, wo mir vermittelt wird: ich bin so wie ich bin ok, gewollt, geliebt und anerkannt. Was wollt ihr mehr?
Antwort auf Mich beeindruckt immer wieder von Sepp Bacher
Die Weihe wird nur anerkannt
Die Weihe wird nur anerkannt wenn sie in der apostolischen Sukzession steht. Durch eine Frauenpriesterschaft wird das vereitelt. Die Altkatholische Kirche ist eine schismatische Bewegung die am Ende sich selbst die Grundlagen nimmt um von der römisch-katholischen Kirche als solche anerkannt zu werden.
Lieber Sepp Bacher, danke,
Lieber Sepp Bacher, danke, dass Du die Altkatholiken so im Blick hast.
Ich als Altkatholik bewundere ja auch das Stehvermögen von Robert Hochgruber und Sepp Messner. Ich seh ja auch die altkatholische Kirche als Möglichkeit für Menschen, die sich in anderen Konfessionen nicht aufgehoben fühlen, ihre Spiritualität konstruktiv zu leben.
Ich kenne ja beide und beide wären bei uns jederzeit willkommen, weil sie beide tief spirituelle Persönlichkeiten sind. Ich weiß aber nicht, ob es ihre Lebenswahl wäre, bei uns Mitglied zu werden. Für beide ist es eine existentielle - fast prophetische - Lebensaufgabe, auf die Reform in ihrer Kirchen hinzuarbeiten. Beide sind die inkarnierten Fragezeichen gegen die Alltäglichkeit ihrer Kirche. Das ist, so empfinde ich es, ihre selbstgewählte Rolle und ihnen vermutlich würde bei uns Altkatholiken schlichtweg langweilig.
Ich war ja früher auch römisch-katholisch und der Prozess meiner Umpfarrung in die altkatholische Kirche hat fünf Jahre gedauert. Ich habe mich bewusst für die Altkatholische Kirche entschieden, weil mir Synodalität und die Rolle der Laien so wichtig waren. Auslöser war eine Fernsehsendung über die anglikanische Bischofsweihe einer Frau in Neuseeland. Mit Bischöfin Penny wollte ich in spirititueller Gemeinschaft sein. Seit meinem Wechsel ärgere ich mich auch nicht mehr über die römisch-katholische Kirche sondern über die Altkatholische. Wer hat denn gesagt, dass bei den Altkatholiken alles in Ordnung ist?
Aber auch Unzufriedenheit, die Energie zu kritisieren, von Alternativen zu täumen, ist eine Bindung. Beide sind in reformoffenen Netzwerken in ihrer Kirche verbunden. Sie haben auch eine Verantwortung ihren Mitgläubigen gegenüber. Die können sie nicht in Stich lassen. Ob es daher gerade für die beiden eine gute Idee wäre, sich in unserer so kleinen Kirche zu engagieren?
Aber sich die Altkatholiken anschauen, ist keine schlechte Idee, für alle. Man muss aber darauf gefasst sein, dass vieles anders-katholisch ist. Sonst könnte man es ja auch bleiben lassen.
Informationen unter: https://www.facebook.com/AltkatholikenInSudtirol/?ref=aymt_homepage_pan…
Antwort auf Lieber Sepp Bacher, danke, von Stefan Wedra
Altkatholiken sind kaum mehr
Altkatholiken sind kaum mehr als Protestanten mit Weihrauch.
Antwort auf Altkatholiken sind kaum mehr von gorgias
Protestant sein, ist ja etwas
Protestant sein, ist ja etwas ganz Schlimmes.
Irgendwann werde ich mit meinen Freunden von den Altkatholiken, Anglikanern, Lutheranern, Reformierten, Rom-Katholiken, Orthodoxen, Buddhisten, Moslems, Bahai, Agnostikern und Atheisten durch den Himmel wandern, bis wir an einen Lattenzaun kommen, der sehr hoch ist und mit sehr eng aneinander gesetzten Latten, so dass man weder rein, noch rausschauen kann. Das Grundstück, das er umzäunt, ist sehr klein und man fragt sich, ob bei der Höhe und Enge des Zauns überhaupt die Sonne auf das Grundstück scheint?
Und plötzlich, werden alle sagen: "Pssst, dahinter ist Gorgias, der Katholik. Der meint, er wäre alleine im Himmel!"
Antwort auf Protestant sein, ist ja etwas von Stefan Wedra
Hier geht es nicht wie
Hier geht es nicht wie schlimm oder nicht schlimm es ist Protestant zu sein. Ich finde es zumindest lustig wie diese bei den Katholiken um
Antwort auf Protestant sein, ist ja etwas von Stefan Wedra
Hier geht es nicht wie
Hier geht es nicht wie schlimm oder nicht schlimm es ist Protestant zu sein. Ich finde es zumindest lustig wie diese bei den Katholiken um Anerkennung werben und den Katholiken die Protestanten einerlei sind.
Die Reformation ist im Grunde ein Verfallsprozess der kirchlichen Institutionen der in Verweltlichung , Materialismus und Atheismus führt. Wer die Gebiete der EX-DDR mit Polen vergleicht kann sehen welcher Glauben standhaft ist.
Wer diesen Verfallsprozess bei Angelikaner, Reformierten und den sog. Altkatholische sieht kann sehen dass dieser obwohl in ungleicher Geschwindigkeit geht sich am Ende durchsetzt. Einige wie bei den Angelikaner finden den Weg zum Schoß der Mutter Kirche zurück, andere bleiben orientierungslos dort wo sie stehen.
Außerdem finde ich es geschmacklos dass sie sich als Schwesterkirche Anbiedern.
Sich als katholisch zu bezeichnen ist im Grunde Etikettenschwindel. Das wollte ich mit "Protestanten mit Weihrauch" ausdrücken.
Antwort auf Hier geht es nicht wie von gorgias
Das, was Sie schreiben, ist
Das, was Sie schreiben, ist so dumm, da braucht man sich nicht mit auseinander zu setzen. Da sind über ein Jahrhundert ökumenischer Bewegung und seit dem II. Vatikanum 50 Jahre ökumenischer Dialog von Ihnen nicht wahrgenommen worden.
Wie anders sind doch die Worte von Papst Franziskus an die Bischöfe der Utrechter Union (https://w2.vatican.va/content/francesco/de/speeches/2014/october/docume…). Das ist ein Dialog auf Augenhöhe, der die Unterschiede sieht, aber deshalb die andern nicht geringschätzt.
Antwort auf Das, was Sie schreiben, ist von Stefan Wedra
Dass das ein diplomatischer
Dass das ein diplomatischer Text ist wird wohl jedem klar sein der nicht ganz naiv ist Wer den Text aber aufmerksam durchliest wird nichts finden das man als verbindliche Anerkennung der altkatholischen Kirche als gleichwertige Kirche ansehen kann.
Des weiteren wird auf das Abdriften dieser hingewiesen. Natürlich in einer diplomatischen Ausdrucksweise:
Die theologischen und ekklesiologischen Fragen, die unsere Trennung begleitet haben, sind jetzt schwieriger zu überwinden aufgrund unserer wachsenden Distanz in Bezug auf die Themen des Amtes und des ethischen Urteils.
Wenn das so weiter geht wird in Zukunft einmal ein Papst das gleiche über euch sagen was Benedikt über die Protestanten gesagt hat: Dass wesentliche Teile fehlen um eine Kirche zu sein: http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con…
Im Text steht auch dass für die katholische Kirche der Dialog mit anderen Christen eine Priorität darstellt, darüber hinaus geht dieses Dokument auch nicht.
Und die Altkatholische Kirche ist dabei in den Augen der römisch-katholischen Kirche zu einer kirchlichen Gemeinschaft downgraded zu werden.
Antwort auf Dass das ein diplomatischer von gorgias
Das macht uns auch ganz
Das macht uns auch ganz furchtbar traurig.
Antwort auf Das macht uns auch ganz von Stefan Wedra
Bitte in Zukunft dann nicht
Bitte in Zukunft dann nicht mehr von Schwesterkirche und von Augenhöhe sprechen. Es ist schon genug dass Sie einen kurz vor dem Kollaps stehenden Gaul weiter reiten wollen, Sie brauchen nicht noch weitere da hinein locken mit falschen Suggestionen.
Antwort auf Bitte in Zukunft dann nicht von gorgias
Ich lasse mir meine
Ich lasse mir meine Begrifflichkeit von einem theologisch Halbgebildeten nicht vorschreiben. Dafür habe ich zu lange Theologie studiert, als dass ich mir das von Ihnen gefallen lasse. Also kommen Sie von Ihrem selbst angemaßten Richterstühlchen runter und lernen erst einmal die christliche Tugend der Demut.
Antwort auf Ich lasse mir meine von Stefan Wedra
Herr Wedra, dass trotz
Herr Wedra, dass trotz langjährigem Theologiestudoums Ihnen schon im letzten Post die Argumente ausgegangen sind, ist leider offensichtlich. Zuerst das Herumgespöttle und dann das argumentum ad autoritären.
Und bevor Sie mir etwas von christlicher Demut erzählen wollen, sollten Sie Ihr präpotentes Pfaffengehabe ablegen.
Antwort auf Herr Wedra, dass trotz von gorgias
Das sollte argumentum ad
Das sollte argumentum ad auctoritatem heißen. Danke Autokorrektur.
Antwort auf Das sollte argumentum ad von gorgias
Es heisst ja auch argumentum
Es heisst ja auch argumentum AB auctoritatem.
Bei Ihnen hilft auch keine Korrektur der Autokorrektur. Irgendwann platzt jede Aufgeblasenheit.
Antwort auf Es heisst ja auch argumentum von Stefan Wedra
Wenn für Sie das das
Wenn für Sie das das Wesentliche ist. Anscheinend wird das aber trotzdem verwendet, hier ein Beispiel auf einer Seite für juristischer Beratung: http://www.miolegale.it/brocardi/argumentum-ad-auctoritatem/
Aber Sie können ja auch recht haben, zu irgendwas muss ja ein Theologiestudium ja nützen. Was Rethorik und stichhaltiges Argumentieren angeht ziehen Sie aber zumindest den Kürzeren.
Warum konjugieren Sie uns nicht ein paar Verben auf Latein? Nur so damit Sie zeigen können, dass Sie auch was drauf haben.
Antwort auf Wenn für Sie das das von gorgias
Ach wissen Sie, was soll ich
Ach wissen Sie, was soll ich Rhetorik aufwenden für jemanden, dem die Grundlagen fehlen und der dennoch meint, das große Rad drehen zu müssen. Jedenfalls verwenden Sie großspurig Zitate, die Sie nicht verstehen und reden bei Dingen mit, wo es genau so ist. Könnten Sie Latein, dann hätten Sie sich mit Lust auf einen Deklinationsfehler gestürzt, denn a, ab steht mit dem Ablativ.
Ich habe es nicht nötig, Ihnen zu zeigen, was ich draufhabe. Es reicht zu zeigen, dass Sie zu wenig draufhaben. Es reicht nicht, sich etwas zusammenzugoogeln und dann hier über andere Konfessionen herzuziehen, um die eigene Engherzigkeit als Ausdruck von "katholisch sein" zu verkaufen. Selbstbesoffene Wichtigtuer wie Sie vertreiben die Menschen aus der Kirche.
Ich habe Sie offen kritisiert, aber Sie verbreiten Ihre Trollheiten ja unter einem Pseudonym. Also brauch ich da auch keine Rücksicht zu nehmen. Es wird Sie auf der Straße deshalb niemand ansprechen.
Sie verfügen für das, wo Sie mitreden wollen, nicht nur über zu wenig Wissen, Sie haben auch scheinbar zu viel Tagesfreizeit. Das ist eine fatale Kombination. Gehn Sie bei dem schönen Wetter raus oder machen Sie etwas anderes. Ich glaube, Ihre Postings sind nur ein Schrei nach Liebe. Aber die werden Sie nicht bekommen, wenn Sie anderen mit Vorbedacht und willentlich auf Eier gehen.
Sie können jetzt noch eines Ihrer Postings schreiben. Aber ich werde es weder lesen, noch werde ich antworten. Es ist also sinnlos, wie viele Ihrer Postings.
Antwort auf Ach wissen Sie, was soll ich von Stefan Wedra
Sie plustern sich wohl auf
Sie plustern sich wohl auf mit Ihren Lateinkentissen mit der Sie wohl imstande sind lateinisch korrekt zu Deklinieren (das Konjugieren bleiben Sie uns wohl Schuldig). Zum Glück habe ich diesen Fehler gemacht, sonst wüssten Sie ja nicht mehr was schreiben.
Anstatt mir eine sachliche Antwort zu geben, haben Sie auf einem meiner Posts mit "Das macht uns auch ganz furchtbar traurig." geantwortet. Danach waren Sie nicht mehr fähig ein sachliches Argument zu präsentieren.
Sie behaupten zwar Sie wollen diese nicht äußern, weil ich zuwenig Sachkenntnis hätte, habe ich aber das Bild über das Verhältnis zwischen römisch-katholischer und der altkatholischen, das Sie gerne präsentieren möchten, zurecht gerückt mit dem selben offiziellen Dokument auf das Sie sich beziehen und ein weiteres.
Ich hoffe das Bild das Sie hier abgeben mit dieser Tirade an Ausfälligkeiten ist nicht repräsentativ für Altkatholische Kirche, denn sonst ist der Verfallsprozess schon weiter fortgeschrittenen als ich mir dachte.
Es wundert mich wirklich dass es überhaupt geistliche gibt die so die Contenance verlieren bei einer Sachdiskussion. Ich hoffe für Sie, dass niemand aus Ihrer Gemeinde das liest, weil das ist schon eher peinlich.
Ich kann mir vorstellen, das liegt daran, dass Sie einen Minderwertigkeitskomplex als altkatholischer Pfarrer haben, der Sie dazu auch noch verführt sich als Schwesterkirche zu bezeichnen.
PS Dass Sie meinen Post nicht lesen werden, haben Sie noch nicht mal in dem Moment geglaubt, in dem Sie das niedergeschrieben haben.