L’aria che tira? Pessima.
Sono tempi duri, questi, per la politica. Tempi in cui lo spazio per gli entusiasmi e le illusioni è davvero ridotto. Ne una prova l’attuale dibattito in merito alle possibilità che il Consiglio Regionale riesca, entro il termine ultimo del 20 gennaio, a varare una legge elettorale in grado di garantire una maggiore governabilità nei comuni principali dell’Alto Adige, Bolzano in primis.
A prevalere è uno scetticismo diffuso, in alcuni casi carico di sarcasmo, che troviamo trasversalmente alle forze politiche.
Per Carlo Bassetti della segreteria del PD altoatesino è chiaro che “non se ne farà niente, visto che l’uscita di Steger di rilanciare la riduzione del numero dei consiglieri a Bolzano da 45 a 35 è proprio intesa a far naufragare l'ipotesi di modifica della legge elettorale”. Della stessa opinione è anche il candidato sindaco del PD Sandro Repetto.
A Bassetti e Repetto fa eco Elena Artioli: anche per la consigliera provinciale di Team Autonomie “nulla succederà perché Steger pretende troppo e gli italiani sarebbero spazzati via”. Dunque per Artioli è certo ormai che anche le prossime elezioni comunali di Bolzano non riusciranno a dare la necessaria governabilità.
Toni più morbidi giungono invece da Carlo Vettori, candidato sindaco riconfermato della Lega Nord.
Vettori si dice “contrario all'emendamento per la riduzione dei consiglieri e invece favorevolissimo alle soglie di sbarramento”. Ma attendendosi molto poco dalla nuova legge elettorale l’esponente leghista decide però di spostare l’attenzione sulla necessità di ‘far ragionare’ l’elettorato.
“Bisogna far capire agli elettori che non si possono mandare i partitini in consiglio come l'ultima volta. Avere meno partiti rappresentati non vuol dire avere meno democrazia, bensì avere a che fare con meno richieste da parte di singoli consiglieri slegati dalle logiche di partito.”
Se in merito alla possibilità che il Consiglio Regionale possa varare in extremis una migliore legge elettorale si dice scettico anche il segretario generale della UIL Toni Serafini (“penso che non se ne farà nulla anche se spero che rinsaviscano per il bene di tutti”), sull’argomento a prendere posizione è anche Giorgio Holzmann, autocandidatosi nelle ultime settimane nell’ambito dell’ipotesi di una ‘grosse Coalition' al di là delle ideologie.
L’ex deputato ricorda che “se una legge elettorale non garantisce a governabilità, di fatto non solo non serve a nulla ma pure danneggia le istituzioni”. “Mi pare di capire che i partiti cerchino invece di tirare dalla loro parte una coperta corta invece di tenere presente l'interesse generale” prosegue Holzmann, dicendo comunque di “non ritenere un dramma l’ipotesi di riduzione del numero dei consiglieri comunali”. L’ex parlamentare altoatesino si dice quindi favorevole all’introduzione di “soglie che incentivino l'aggregazione ed eventuali piccoli premi di maggioranza", ma anche “assolutamente contrario al paventato aumento delle indennità per i membri delle giunte comunali”.
Gli esponenti politici forse più critici rispetto a quanto sta avvenendo nelle stanze del consiglio regionale nei giorni che prevedono il voto definitivo del 20 gennaio sono i Verdi.
La consigliera Brigitte Foppa si dice sbalordita soprattutto per il tentativo di "togliere al Consiglio per dare alla Giunta portato avanti da Steger con la proposta di ridurre i consiglieri, aumentando però allo tesso tempo gli assessori a 9”. Per Foppa il problema vero resta "capire quale modello intendano adottare SVP e PD per governare la città di Bolzano".
Ancora più duro è il collega di Foppa Riccardo Dello Sbarba che ricorda come a suo avviso la riforma della legge elettorale abbozzata da Josef Noggler “abbia complessivamente pochissimo impatto, non garantendo la necessaria governabilità”.
Per Dello Sbarba infatti le piccole soglie previste avrebbero un impatto molto ridotto, riducenndo le liste che riescono a passare con i resti ma non cambiando di molto la situazione rispetto al passato (“secondo una nostra simulazione ad essere tagliate fuori sarebbero solo le liste che otterrebbero meno di 850 voti a Bolzano").
Il consigliere provinciale dei Verdi poi dà un giudizio estremamente negativo in merito alla proposta di rendere possibile l’aumento del numero di assessori da 8 a 9, senza però mantenere i costi della giunta ad 8.
Per il resto Dello Sbarba dà un lettura politica di quanto sta avvenendo che davvero lascia poche speranze in merito alla prospettiva che nei prossimi mesi a Bolzano si possa mettere in moto un processo virtuoso, in grado di restituire alla città un governo stabile nell’interesse di tutti i partiti e soprattutto dei cittadini.
“La riforma è diventata una sorta di bandiera attorno alla quale si sta svolgendo una sorta di teatrino. Steger ha rilanciato sulla riduzione del numero dei consiglieri comunali, sapendo che non c’è maggioranza per questa cosa (PD e destra italiana sono contrarie). Lo scopo di Steger è quello di parare il colpo della destra tedesca che spinge molto su questo aspetto. E la SVP per la prima volta oggi paura che a Bolzano si formi una lista civica tedesca di destra. La proposta di Steger è dunque una finta, mentre si preannunciano due ostruzionismi contrapposti sulla riduzione dei consiglieri: a favore Andreas Pöder di BürgerUnion e contrario Alessandro Urzì, entrambi chiaramente già in campagna elettorale.”
Per chiarire quale effetto
Per chiarire quale effetto avrebbe sul quadro politico cittadino la mini-legge elettorale di Noggler, col sistema delle "piccole soglie", riporto la proiezione che un amico affidabile ha fatto sulla base dei risultati delle ultime elezioni, calcolando le differenze tra i risultati effettivi e quelli che ci sarebbero stati con le soglie di Noggler.
Il Centro sinistra ha avuto 19 seggi, ne otterrebbe 20.
Il Centro Destra ha avuto 15 seggi, ne otterrebbe 13.
Il gruppo ecosociale 5 ne ha avuti e 5 ne manterrebbe.
il movimento 5 stelle ha avuto 4 seggi, ne otterrebbe 5.
il Centro (Gennaccaro e Duzzi) 2 ne ha avuti e 2 ne manterrebbe.
Ovviamente ci sarebbero passaggi di seggi all'interno dei diversi schieramenti.
Nel centrosinistra il Pd avrebbe 2 seggi in più e la Svp 1 in più, mentre sparirebbero Projekt Bozen e Socialisti.
Nel Centro, Duzzi sparirebbe e Gennaccaro gli soffierebbe il seggio, passando a due.
Tra gli ecosociali, SEL non avrebbe il seggio e i Verdi aumenterebbero di un seggio.
Nel centrodestra Casapound e Fratelli d'Italia perderebbero il seggio.
Comunque sia, ai fini della formazione di una maggioranza la differenza sarebbe di un solo seggio a favore della coalizione Pd-Svp-Centro, che dunque dovrebbe chiedere i voti o agli ecosociali (con cui Spagnolli e Ladinser avevano rotto e di cui volevano a tutti i costi fare a meno), oppure a parte del centrodestra (grande coalizione benkiana?), oppure al M5S (mission impossible).
Morale della favola: la miniriforma Noggler con la famosa "governabilità" non ha nulla a che fare.
Non saranno i commi di una leggina a dare un governo alla città, ma solo la politica se sarà in grado di costruire una maggioranza solida, credibile e convincente per l'elettorato (e ciò vale per tutti, centrodestra come centrosinistra).
NELLA SOSTANZA, CON QUESTA
NELLA SOSTANZA, CON QUESTA LEGGE, SPAGNOLLI E BENUSSI SAREBBERO ANDATI A CASA UGUALMENTE E I COSTI DELLA POLITICA AUMENTEREBBERO ANZICHE' DIMINUIRE PER LA NORMA SUGLI ASSESSORI VOLUTA DALLA SVP.......le soglie proposte non cambierebbero quasi niente perchè è evidente che in base ad esse sia le liste, sia gli elettori cambierebbero i loro comportamenti...basta fare una serie di simulazioni sulle elezioni precedenti ipotizzando alcune liste unitarie e i risultati sia con 45 consiglieri che con 35 non cambierebbero anche dal punto di vista degli eletti, SEL compresa...sarebbero stati, forse, 2 o 3 a rimanere "fuori" (e non è neanche detto...), ma comunque i loro voti rimarrebbero nelle rispettive coalizioni...inoltre è truffaldino il ragionamento sui piccoli e sui grandi...i "veri" problemi di governabilità sono sempre venuti da consiglieri appartenenti ai grandi partiti, o dal Sindaco e dalla Giunta...era possibile una proposta alternativa senza costi aggiuntivi fondata sull'introduzione di un premio di maggioranza (compatibile con lo Statuto) alle coalizioni, sull'efficienza (e valorizzazione) del Consiglio Comunale...indovinate voi perchè non è stata presa in considerazione....