Kultur | EMYA

And the winner is…

Il Monumento alla Vittoria di Bolzano è nella rosa dei candidati per il premio European Museum of the Year. La cerimonia in Spagna il prossimo aprile.

“Miglior museo europeo protagonista”, il Monumento alla Vittoria di Bolzano si tira a lucido per partecipare agli Oscar della cultura. Lo European Museum of the Year Award 2016 (EMYA), il riconoscimento conferito ai migliori spazi museali europei, ha infatti inserito fra i candidati di questa edizione il percorso espositivo permanente denominato “BZ ‘18-’45, una città, un monumento, due dittature”. Già l’anno scorso l’Italia, e il Trentino-Alto Adige in particolare, si fece notare con una menzione d’onore per il Muse – Museo delle Scienze di Trento. Una struttura che “rappresenta l’innovazione e la creatività in ogni sua funzione. Stimolando l’unione di natura, scienza e società, dimostra grande attenzione alla democratizzazione dell’accesso, all’esplorazione, alla scoperta e alla consapevolezza dei temi attuali in relazione con il patrimonio naturale e la sostenibilità ambientale”.

Sul red carpet sfileranno in tutto i 49 musei che sono stati ammessi alla fase finale; gli italiani in gara, oltre alla Vittoria, sono le Terme di Diocleziano (Museo Nazionale Romano), il Museo d’arte orientale di Torino e il Foof - Museo del cane di Mondragone. Il progetto bolzanino sarà presentato a San Sebastián in Spagna davanti a una giuria internazionale; la cerimonia di premiazione  si terrà dal 6 al 9 aprile prossimi.

ll Monumento, progettato dall'architetto Marcello Piacentini ed eretto a simbolo del regime fascista, fu “battezzato” il 12 luglio 1928, anniversario della morte dell’irredentista trentino Cesare Battisti. Il museo è stato invece inaugurato il 21 luglio 2014, dal ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Dario Franceschini il quale, lodandone l'intervento di storicizzazione, in quell’occasione sentenziò: “Oggi non inauguriamo soltanto una nuova pagina nel rapporto tra Bolzano e la sua storia ma anche una nuova pagina dell'autonomia”. Il percorso espositivo, che documenta la storia del monumento e le vicende locali dal 1918 al 1945, correlate alla dittatura fascista e all’occupazione nazista, è stato elaborato dalla commissione scientifica composta dal presidente Ugo Soragni, Andrea Di Michele, Hannes Obermair, Christine Roilo e Silvia Spada, e realizzato grazie all’impegno dello Stato, della Provincia Autonoma di Bolzano e del Comune di Bolzano. Nel 2015 oltre 24.300 persone hanno visitato la struttura spesso al centro di urticanti polemiche e il cui tentativo di stoccaggio della memoria contribuisce, un giorno alla volta, ad infiacchire il suo ingombrante valore simbolico.

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In der Endausscheidung gibt es auch Museen aus Österreich und der Schweiz bzw. andere Museen, die sich mit dem Themenkomplex Krieg/Unterdrückung/Totalitarismus befassen, aber für Salto gibt es mal wieder nur den »nationalen« Blickwinkel.

So., 07.02.2016 - 10:54 Permalink

nur weil ich aus bozen bin, heißt das doch nicht, dass ich einem in südtirol sehr gängigen reflex notwendigerweise erliegen muss. ich kann doch auch mal über den tellerrand blicken und über die (nicht existierenden) grenzen hinausschauen, anstatt mich einzuigeln.

Mo., 08.02.2016 - 08:54 Permalink

ok. eine metapher, damit du's vielleicht kapierst.

angenommen ich habe ein auf mehreren hunderten quadratmetern, mit einer zentralen schaltstelle, über die sämtliche kommunikation der menschen im büro zu laufen hat. mit der alle entscheidungen abgesprochen werden müssen.
und dann haben wir ein ähnlich großes büro, in dem die mitarbeiter selbstständig arbeiten können und sich nur bei fragen, die tatsächlich das gesamte büro betreffen in einer gemeinsamen sitzung treffen. ansonsten arbeitet man bei bedarf selbstständig und auf augenhöhe - ohne die zentrale schaltstelle zu fragen - mit den nachbarbüros zusammen.

welches büro glaubst du arbeitet effizienter und beherbergt die erfüllteren, selbstständigeren und demokratischeren menschen?

du konstruierst immer zusammenhänge, die es zwar unter umständen geben kann, die aber nicht notwendigerweise welche sind.

Mo., 08.02.2016 - 16:25 Permalink

Der Vollständigkeit halber hätte salto noch anfügen können, dass bereits zwei Südtiroler Museen diese Auszeichnung erhalten haben: das Touriseum in Meran und 2012 auch das MuseumPasseier für seine Dauerausstellung "Helden & Hofer". Bei Helden & Hofer lobte die Jury des EMYA "die große Professionalität, mit der es eingerichtet wurde - für die Besucher eine angenehme Überraschung am Ende eines abgelegenen Alpentales." Alle Südtiroler sollten es einmal gesehen haben. Wirkt gegen übertriebenen Patriotismus.

Mo., 08.02.2016 - 08:04 Permalink

das andreas-hofer-museum in paüsseier ist in der tat eines der gelungensten, das ich in den vergangenen jahren besucht habe. sollte wirklich jeder gesehen haben. nicht nur südtiroler. es steht nämlich in einem weiteren kontext. (interessant in diesem zusammenhang die übersicht mit den andreas-hofer-straßenbezeichnung).

Mo., 08.02.2016 - 08:56 Permalink

Date a Patrizia ciò che è di Patrizia!
Il fatto che il Monumento alla Vittoria con il percorso espositivo permanente “BZ ‘18-’45, una città, un monumento, due dittature” sia tra i 49 musei ammessi alla fase finale dell'EMYA è senz'altro un grande riconoscimento per la nostra città e per tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione del progetto. Accanto ai nomi dei membri del comitato scientifico mi sarebbe però piaciuto leggere anche quello di Patrizia Trincanato, l'assessora alla cultura del Comune di Bolzano che durante il suo mandato si è impegnata con competenza ed entusiasmo affinché un simbolo a dir poco "ingombrante" potesse essere trasformato in un centro di documentazione di grande interesse.

Mo., 08.02.2016 - 22:55 Permalink