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Aeroporto: Laives dice no

Un ordine del giorno in questo senso ieri è stato approvato dalla maggioranza con il supporto degli ecosociali. Astenuti PD, Uniti per l'Ulivo e lista Di Fede.

Che l’esperimento politico in atto a Laives con la coalizione tra destra italiana, Lega, Svp e M5S fosse una primizia assoluta già lo si sapeva. Ma con la giornata di ieri la città a due passi da Bolzano ha fatto un ulteriore passo nella direzione delle maggioranze variabili, approvando un ordine del giorno che ribadisce la piena contrarietà al progetto di ampliamento e potenziamento dell’aeroporto di Bolzano

In sostanza sul tema la maggioranza che governa il comune è riuscita ad ottenere l’appoggio convinto degli ecosociali. Nello specifico infatti con la maggioranza hanno votato a favore Verdi, Fides ed Ambiente e sicurezza. Il sindaco Christian Bianchi aveva auspicato nei giorni scorsi che l’intero consiglio comunale potesse votare all’unanimità il documento. Ma L’unanimità non c’è stata perché sia PD che Uniti per l’Ulivo e Socialisti si sono astenuti. E ad astenersi sono stati anche i due consiglieri della lista civica Con Liliana legata all’ex sindaca Di Fede

La scelta dell’astensione da parte di PD e dintorni è stata fortemente criticata sia dal Movimento 5 Stelle che dal sindaco Christian Bianchi che hanno parlato di un atteggiamento incomprensibile da parte del partito dell’ex sindaca che nella scorsa legislatura aveva combattuto senza tentennamenti l’ampliamento dell’aeroporto arrivando a spendere 80mila di fondi pubblici per un ricorso al Tar, poi vinto. 

L’ordine del giorno approvato ieri a maggioranza dal consiglio comunale di Laives come già detto esprime nuovamente la piena contrarietà al progetto di ampliamento dell’aeroporto di Bolzano, come previsto dal msterplan 2012, il progetto definitivo approvato nel 2013 ed il successivo piano di sviluppo dell’aeroporto elaborato nel 2015. 
Il documento del consiglio comunale di Laives definisce insostenibile l'impianto aeroportuale che prevede come base una media di 54 movimenti aerei giornalieri con punte di circa 100 movimenti (ed uno scenario high case in cui la media sale a 70 con punte di 130). 
Il consiglio comunale quindi impegna la giunta ad “intervenire con osservazioni” in merito al cosiddetto ‘screening ambientale’, “per evidenziare le ragioni del comune di Laives e suoi cittadini" e le “incongruenze tra lo stesso screening ambientale e il piano di sviluppo dell’aeroporto". In particolare il consiglio comunale rileva che nell’attuale screening “ci si basi su aerei non a pieno carico di persone e carburante”. 
Il consiglio comunale chiede alla giunta di attivarsi affinché venga effettuata una nuova valutazione d’impatto ambientale per quanto riguarda la pista allungata come previsto dal piano di sviluppo elaborato nel 2015 o in alternativa venga integrato o modificato lo screening ambientale

Nelle premesse del documento il Comune di Laives ribadisce di aver “sempre manifestato la propria contrarietà al progetto di potenziamento e ampliamento dell’aeroporto di Bolzano”, ritenendo che lo scalo abbia un impatto negativo sul territorio comunale sia per quanto riguarda l’inquinamento acustico ed atmosferico (le abitazioni di san Giacomo si trovano a 4o metri dallo scalo) che dal punto di vista urbanistico. Laives ritiene infatti che l’ampliamento dell’aeroporto avrebbe come conseguenza inevitabile il deprezzamento delle abitazioni a San Giacomo, pregiudicando in maniera definitiva “lo sviluppo armonioso e razionale della frazione”.

Insomma: per il consiglio comunale di Laives la qualità della vita di tutti i cittadini residenti sul suo territorio subirebbe un notevole peggioramento se l’aeroporto venisse ampliato e potenziato. 

Nei prossimi giorni a Laives intanto proseguiranno gli incontri pubblici volti ad informare i cittadini sulla situazione ed a consentire ai favorevoli ed ai contrari di confrontarsi. 
Il prossimo appuntamento, previsto per il prossimo 15 marzo alle ore 20 al Teatro San Giacomo vedrà protagonista il Landeshauptmann Arno Kompatscher, principale sponsor del potenziamento dello scalo bolzanino.
E’ inutile dire che si preannuncia senz’altro una grande partecipazione da parte dei cittadini. 

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Markus Gufler Di., 08.03.2016 - 18:54

Ma come mai a Laives arrivano a "una media 54 movimenti aerei giornalieri con punte di circa 100 movimenti" ?

Una media di 54 movimenti per 365 giorni significa 19.345 movimenti all'anno. Neanche considerando le "punte di circa 100" questo significherebbe che per raggiungere 170.000 passeggeri bastano nove persone per ogni volo. Con 25 persone saranno quasi 500.000 passeggeri.

Secondo me (volutamente?) mettono in confusione i numeri dei voli charter/linea con quelli privati/sport che ci sono già adesso.

Quelli charter/linea secondo le studi saranno tra i 2000 e 5000 (high case) movimenti all'anno e quindi una media di 6 fino a 14 movimenti (metá arrivi, metá partenze) al giorno basta per raggiungere i 170.000 fino a 400.000 passeggeri con una media di solo 80 persone per volo

I circa 12.000 movimenti privati ci sono già e non cambieranno.

Di., 08.03.2016 - 18:54 Permalink
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Sepp.Bacher Di., 08.03.2016 - 21:20

Antwort auf von Markus Gufler

Linienflüge wird es vielleicht geben. Charterflüge soll es viele geben, die dann zu Saisons-Zeiten und Wochenenden eine Spitzenfrequenz erreichen werden. Außerdem wird es vermehrt Flugtaxis und Privatflieger von Unternehmern geben und natürlich auch die Sportflieger. Alle müssen starten und landen. Alle machen Lärm und puffen giftige Abgase aus, die einen mehr, die anderen weniger.

Di., 08.03.2016 - 21:20 Permalink
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Markus Gufler Di., 08.03.2016 - 22:16

Antwort auf von Sepp.Bacher

Mich interessiert das genauer als "vielleicht, viele und mehr".
Woher kommt der Wert mit den 54 bis 100 Bewegungen pro Stunde? Studie, Datengrundlagen, Vermutung, Behauptung...?
Die einen behaupten der Airport wird nie funktionieren, andere haben scheinbar Sorgen, dass er gar fast die doppelten Bewegungen von Innsbruck haben wird. Das verwundert mich.

Di., 08.03.2016 - 22:16 Permalink
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Alfonse Zanardi Di., 08.03.2016 - 23:20

Antwort auf von Markus Gufler

Viele Leute sind gegen den Flughafen was nicht bedeutet dass sie Argumente für diese Haltung haben.
Was hier letztens von diversen Kommentatoren/Bloggern aufgeführt wurde ist wohl irgendwo zwischen Wunschdenken und bewusster Fehlinformation anzusiedeln, wie z.B. obgenannte Zahlen oder Vergleiche mit dem Flughafen Chicago O'Hare mit seinen knapp 80 Mio. jährlichen Passagieren. Hier geht es nicht um Argumente sondern um Dogmen.
Meiner Meinung sind 6 tägliche Linienverbindungen vollkommen ausreichend für eine sinnvolle Anbindung an den Rest der Welt. Und das ist verkraftbar.

Di., 08.03.2016 - 23:20 Permalink
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Sepp.Bacher Mi., 09.03.2016 - 00:02

Antwort auf von Alfonse Zanardi

Das ist Wunschdenken: "6 tägliche Linienverbindungen"! Daran glaubt nicht mal mehr der Landeshauptmann. Warst wohl nicht bei den Info- bzw. Werbeveranstaltungen des ABD. Da spricht man von Charterflügen. In Leifers gibt es mehrere sehr erfahrene und gut vorbereitete Flughafen-Skeptiker, darunter Ärzte, Rechtsanwälte und andere Sachverständige.

Mi., 09.03.2016 - 00:02 Permalink
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Sepp.Bacher Mi., 09.03.2016 - 10:27

Antwort auf von Alfonse Zanardi

Die Zahlen, die oben genannt wurden, sind jene, die Dr. Michaeler und Dr. Pappalardo bei der Veranstaltung in St Jakob genannt haben. das sind keine Erfindungen.
Außerdem möchte ich dich daran erinnern, dass du vor einigen Wochen bei einer Auseinandersetzung mit Sigmund Kripp schon einmal zu Einsicht gekommen bist, dass der Standort des Flugplatzes in St. Jakob ungeeignet und deshalb abzulehnen ist.

Mi., 09.03.2016 - 10:27 Permalink
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Markus Gufler Mi., 09.03.2016 - 11:16

Antwort auf von Sepp.Bacher

Ich denke es ist wichtig die Zahlen korrekt
- zu nennen
- zu verstehen
- und dann auch wiederzugeben
Wenn man berücksichtigt - und auch klar unterscheidend sagt - dass es in Bozen 2015 bereits 12.000 Flugbewegungen gegeben hat, welche aber KEINE Linien und Charterflüge oder gar Düsenjets sind sondern Sportflieger, dann waren das (gleichmäßig) verteilt auf 365 Tage ca. 33 Starts oder Landungen pro Tag. Wie gesagt hauptsächlich von kleinen, einmotorigen Flugzeugen die z.B. eine den Motor einer Mercedes A-Klasse (mit Turbo-Kompressor) an Bord haben.
Man nennt das "General Aviation" bzw. wenn für geschäftliche Zwecke durchgeführt "Business Aviation".

Aber selbst dann wäre man mit 33 immer noch sehr weit von den behaupteten 54 bis 100 (Spitze) entfernt. Ein Spitzenwert von 100 würden ja bedeuten, dass es umgekehrt auch einen Tag mit keiner einzigen Bewegung, oder zwei Tage mit 25 Bewegungen geben muss, damit der behauptete Durchschnitt von 54 weiterhin gültig bleiben kann.

Was mit Linien und Charterflügen in Bozen dazu kommen könnte, kann man sich mit durchschnittlichen Belegungen der Flugzeuge und den anvisierten Passagierzahlen ja ungefähr ausrechnen. Vielleicht nicht ganz unpassend wäre es einen Blick auf das Faktum Innsbruck zu werfen. Dort gibt es aktuell ca. 43.000 Flugbewegungen und 32.000 davon sind general und business aviation. Insgesamt gibt es dort 11.000 Flugbewegungen von Linien- und Charterflügen mit Düsenjets. Das aber mit einer Landebahn welche nicht im abwechselnden Einbahnverkehr betrieben werden muss. Damit schafft man aktuell knapp 1 Mio Passagiere pro Jahr und hat keine freien Slots mehr um noch mehr zu machen.

Demnach scheinen mir für Bozen die 2000 Bewegungen mit Düsenjets in der Startphase mit einem praktischen Maximum von 5000 Bewegungen durchaus realistisch zu sein.

Um zu den einleitenden 3 Punkten (korrekt nennen, verstehen & wiedergeben) zurück zu kommen:
Der High-Case von 5000 Bewegungen entspricht einem Tages-Durchschnitt von 7 landenden und 7 startenden Jets. Das ist etwas anderes als die skandierten 54 pro Tag für den Basecase und gar 70 für den Highcase (also das 5fache von dem was man sich vernünftigerweise ausrechnen kann, wenn man realistisch annimmt, dass man immer deutlich kleiner als Innsbruck mit seinem laufenden etablierten Betrieb sein wird.

Sobald das geklärt und verstanden worden ist, kann man auf die sich nicht von der Hand zu weisenden Umweltbelastungen eingehen. Aber bitte nicht zuerst einfach 50-100 behaupten und dann direkt mit den Schadstoffen hochrechnen, damit man auf eine möglichst astronomische Zahl kommt, die es dann in eine reißerische Titelzeile schafft.

Genau diese (Un)Art der Südtiroler Diskussionskultur ist das was mich an der ganzen Flughafendiskussion so unmöglich stört. Im Prinzip setzt und vertraut sie auf ein relativ dummes, undifferenziert gutgläubiges Wahlvolk. Und damit befürchte ich werden wir bald gar nichts mehr schaffen. Schon gar nicht wenn wir mehr direkte Demokratie ausüben wollen.

Mi., 09.03.2016 - 11:16 Permalink
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Sepp.Bacher Mi., 09.03.2016 - 13:08

Antwort auf von Markus Gufler

Das was du beanstandest, resultiert daraus, dass das Land den Aspekt der gesundheitlichen Belastung und deren Folgen ignoriert und hofft, dass niemand dieses Thema aufwirft. Sonst hätten sie entsprechende Studien in Auftrag gegeben. Das heißt, das hätte sie nicht können, weil bisher keine bzw. kaum Düsenflugzeuge gestartet sind. Also hätte sie andere Studien hernehmen, vergleichen und bewerten lassen müssen. Das hat sie nicht getan, also haben wir das Thema aufgegriffen um das Land unter Zugzwang zu setzen. Kompatscher sorgt sich nur um die Gesundheit der Obstbäume und spricht von nur 1% mehr an Emission, weil er dafür nur 3-4 verschiedene Schadstoffe hat messen lassen. In der erwähnten Studien wurden aber über 50 verschiedene Schad- und Giftstoffe gefunden. Diese sind laut Studie für eine Reihe von Krankheiten verantwortlich. Du kannst sie unter http://www.flughafen-braunschweig.info/Aktuell/130927_Krebsrisiko_durch… nachlesen. Dazu ziehst du meine Überlegungen weiter oben in Betracht.
Was die genauen Daten über den geplante Flugverkehr am Flugplatz St. Jakob/Bozen betrifft, empfehle ich dir, zu einer Info-Veranstaltung des ABD zu gehen und genau und kritisch nach zu fragen. Die oben genannten Daten stammen eben von der Veranstaltung in St. Jakob.

Mi., 09.03.2016 - 13:08 Permalink
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Markus Gufler Mi., 09.03.2016 - 18:25

Antwort auf von Sepp.Bacher

Ich fände es auf jeden Fall vernünftig, wenn man sich Umweltstudien aus vergleichbaren Standorten anschaut. Ich denke Innsbruck könnte da von der Geografie her gut geeignet sein, auch wenn es heute schon doppelt so viele Flugzeuge abfertigt als in Bozen im höchsten Fall möglich sind.

Zudem finde ich solche Formulierungen wie "die Zunahme der Krankheiten durch Flugzeugabgase wird der Flughafen von Seattle erwähnt. ... Seattle ist zwar sechs-mal größer als Bozen..." extrem manipulativ bzw. fern von jeglicher Realität. Es mag zwar stimmen, dass die Stadt Seattle ca. 6x so viele Einwohner hat wie Bozen. Der Flughafen hat aber 340.000 Bewegungen pro Jahr und 22.000 Beschäftigte die für 37 Millionen Passagiere pro Jahr sorgen. Also in allen drei Kennzahlen ungefähr der Faktor 100 von dem was im Konzept des ABD steht.

Das was Du hier machst fällt nicht mehr in die Kategorie Äpfel mit Birnen vergleichen sondern wohl eher in ein ziemlich großes Missverständnis.

Mi., 09.03.2016 - 18:25 Permalink
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Sepp.Bacher Mi., 09.03.2016 - 10:35

Antwort auf von Alfonse Zanardi

Lieber Zanardi, hast du die Zusammenfassung der Studie gelesen?
Wenn ich richtig verstanden habe, besteht die Studie aus zwei wissenschaftlichen Arbeiten:
A) die Erhebung der Gesamtheit der Schadstoffe, das sind mehr als 50 verschiedene Gifte, die sich in der Luft des Flughafens Chicago oder eines jeden Flughafens befinden.
B) Im Zusammenhang mit der Langzeitstudie betreffend die Gesundheitsschäden und die Zunahme der Krankheiten durch Flugzeugabgase wird der Flughafen von Seattle erwähnt. Nun dazu eine Überlegung: Seattle ist zwar sechs-mal größer als Bozen. Aber diese Stadt liegt einerseits in einer weiten offenen Landschaft und andererseits am Pazifischen Ozean. Die Flugzeugabgase können sich also frei – wie in der Studie geschrieben – 18 km weit ausbreiten, während in St. Jakob und Leifers zwischen dem Felshang unter Seit oder dem Breitenberg einerseits und dem Mittelberg andererseits aber höchsten 3-4 km liegen. D. h. der Ausstoß, der sich sonst auf 18 km streut, konzentriert sich hier auf weniger als ein Viertel des Luftraumes. Die Abgasbelastung ist also vier-mal konzentrierter bzw. höher. Wie wir alle wissen, verursacht ein großer Ozean ständigen Wind und sorgt für Luftaustausch. Im Bozner Talkessel herrscht aber in der Regel Windstille. Im Winter gibt es zudem oft eine Inversionslage. Die Zone Bozen Süd, St. Jakob und Grutzen, Leifers, Branzoll und Pfatten sind bereits durch andere Quellen am Schadstoff belastetsten. Wenn dann einmal ein Nordwind vom Sarntal kommt, dann kann man deutlich wahrnehmen und die Umweltagentur kann es messen, welchen positiven Effekt der Wind hat, wenn er den Talkessel ausputzt. Im Sommer hingegen kommt regelmäßig am Nachmittag ein warmer Wind vom Süden. Der drückt dann die Flughafen-Immission mit voller Wucht Richtung Bozen und auch Richtung Altstadt und Gries, wo sich die Luft dann staut. Dadurch ist dann die ganze Stadt, über 100.000 Menschen plus jenen der Anrainerdörfer des Flugplatzes – nochmals bis 25.000 Menschen – sehr belastet.
Ich glaube, dass ich zwar als Laie und nur mit einem Hausverstand die Hypothese aufstellen kann, dass die im vorherigen Satz beschrieben Bevölkerung vergleichbaren gesundheitlichen Belastungen – wie in der Studie beschrieben – ausgesetzt sein wird. Und das muss verhindert werden!

Mi., 09.03.2016 - 10:35 Permalink
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Alessandro Zuech Mi., 09.03.2016 - 12:57

Da tempo sto leggendo dati, relazioni, posizioni pro e contro. Come i dati esposti nei post prima del mio in questo blog. I numeri sono utili quando sono pochi, contestualizzati e significativi. Inutili quando troppi o basati solo su proiezioni.
Non credo peraltro che chi voterà questo referendum si prenderà il tempo di passare giornate a studiarci sopra, per cui a volte la logica aiuta. (Ri)Proviamo con un semplice esercizio.
Se l'aeroporto dovesse in futuro miracolosamente funzionare dopo anni di disastri, avremmo dei vantaggi per l'economia. Questo è un fatto. A pagare l'investimento sarebbero in sequenza: i taxpayers che hanno contribuito fino ad ora (ci tengo sempre a ricordare che i soldi pubblici sono soldi nostri), gli abitanti limitrofi alla struttura residenti nella bassa che si vedrebbero deprezzare case e terreni. Di quanto si può discutere, circa il fatto che ciò avvenga no. Più i costi hidden, ovvero quelli sanitari ed ambientali. Quanto esattamente, non si sa.
Su questa ipotesi resta da capire perché un abitante della bassa debba quindi 'investire' di più di uno della Pusteria o Venosta (Inceneritore docet).
Se, al contrario, non dovesse funzionare abbiamo i soli costi del taxpayer e non credo si tratti solo di quelli espressi dalla delibera, perché le delibere sono pezzi di carta e la storia ci insegna che una volta in ballo non si disinveste con facilità.

Mi., 09.03.2016 - 12:57 Permalink
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Markus Gufler Mi., 09.03.2016 - 18:07

Antwort auf von Alessandro Zuech

Wenn die Diskussion auf diese Ebene erweitert wird muss man aber auch "Investitionen" wie zum Beispiel jene in den Technologiepark erwähnen und berücksichtigen. Dafür sind 99 Millionen Euro innerhalb von wenigen Jahren vorgesehen. Es entstehen hochwertige Arbeitsplätze mit kürzesten Anfahrtswegen für Bozner und Leiferer. Im der Peripherie schließen währenddessen Betriebe wie z.B. das Passeirer Hoppe Werk. Um von dort aus zu den Arbeitsplätzen nach Bozen zu kommen müsste man täglich im Schnitt 3 Stunden im Auto, Zug oder Bus verbringen (das sind 25 volle Tage pro Jahr mit erheblichen laufenden Kosten)
Auch die IDM wird optimiert und gar einige wesentliche Funktionen und Aufgaben in Bozen zentralisiert. Diese dort entstehenden Arbeitsplätze werden mit hohen zweistelligen Millionenbeträgen finanziert. Das finde ich an und für sich nicht schlecht. Nur sind es eben jene Investitionen in und für Bozen die ich in ihrer Abrechnung vollständig vermisse.

Natürlich wünschen wir uns alle eine Villa im Grünen mit mega schnellem Internet, sowie Supermarket, Schule, Sportplatz, Spielplatz, Naherholungszone, Bushaltestelle und Autobahnauffahrt direkt um's Eck. Damit will ich jetzt nicht behaupten dass die Anwohner von St.Jakob in allen Belangen zu beneiden sind. Es gibt aber andere Bedürfnisse, die in Bozen und St.Jakob seit Jahrzehnten selbstverständlich sind, auf die große Gebiete Südtirols aber nach wie vor warten bzw. es aufgrund geografischer und wirtschaftlicher Rahmenbedingungen so gut wie sicher NIE erhalten werden.

Aus diesen und einigen ähnlichen Gründen verzeichnen Gemeinden in der Peripherie tendenziell eine Abwanderung während Städte und zentral - an verschiedensten Infrastrukturen - gelegene Gemeinden eine überdurchschnittlich hohe Zuwanderung erfahren. Das sind - wenn man will - demokratische Entscheidungen dieser Bürger.

Mi., 09.03.2016 - 18:07 Permalink
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Mensch Ärgerdi… Mi., 09.03.2016 - 18:34

Antwort auf von Markus Gufler

"Damit will ich jetzt nicht behaupten dass die Anwohner von St.Jakob in allen Belangen zu beneiden sind. Es gibt aber andere Bedürfnisse, die in Bozen und St.Jakob seit Jahrzehnten selbstverständlich sind, auf die große Gebiete Südtirols aber nach wie vor warten bzw. es aufgrund geografischer und wirtschaftlicher Rahmenbedingungen so gut wie sicher NIE erhalten werden."
Auf gut deutsch haben die Leute in Sankt Jakob Pech gehabt. Nur mal so als Info am Rande, wo wohnen Sie denn Herr Gufler? Auf was müssen Sie und die Mitmenschen in ihrer Umgebung verzichten was eine drastische Verminderung der Lebensqualität anderer rechtfertigt und gleichzeitig in Sankt Jakob selbstverständlich ist?
Wie die Abwanderung aus den Passeiertal durch den Flugplatz verhindert wird wäre auch schön zu wissen.

Mi., 09.03.2016 - 18:34 Permalink
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Markus Gufler Mi., 09.03.2016 - 18:52

Antwort auf von Mensch Ärgerdi…

Ich lebe in Marling. 4 Kilometer Luftlinie vom hochgiftigen Trichlorisan-Werk entfernt. In 50 Meter Abstand steht ein Strommasten der Strom von Schluderns miss nach Mezzocorona liefert. in 40 Meter Abstand befinden sich Teile von einem der größten Stromwasserkraftwerke Südtirols.
150 Meter entfernt verläuft die Vinschgerbahn. Diese wurde vor 100 Jahren gebaut, und vor 20 Jahren aufgelassen weil sie unrentabel geworden und im Vergleich zum PKW nicht mehr konkurrenzfähig gewesen ist. Vor 10 Jahren wurde sie mit sehr hohen zweistelligen Millionenbeträgen renoviert und seitdem kostet der Betrieb pro Jahr ca. 5 Mio Euro.
Gerade eben ist der Ausbau gestartet um ab 2017 mehr als doppelte so lange Züge in doppelter Frequenz zu fahren. Ich nenne das aber nicht "Pech" sondern notwendige Konsequenz einer Wohlstandsgesellschaft welche seit über 60 Jahren in Frieden wächst, gedeiht und sich jeden Luxus gönnen will. Wie man solche Situationen anderweitig "löst" kann man derzeit in Syrien oder großen Teile Zentral-Afrikas sehen.

Das mit dem Flugplatz und dem Passeiertal haben sie falsch gelesen oder verstanden. Ich habe beschrieben, dass es in Bozen nicht nur Investitionen wie die Müllverbrennung oder eventuell den Flughafen gibt sondern auch welche die sehr interessante Arbeitsplätze schaffen. Diese sind dann sehr wohl ein Abwanderungsgrund. Die Alternative wäre dass man Investitionen wie den Technologiepark gezielt NICHT in Bozen sondern - so wie jahrelang von der Wirtschaft gefordert - auf Kompetenzzentren in allen Landesteilen verteilt errichtet. Die Bozner und wohl auch Leiferer PD haben alles - aber wirklich alles - daran gesetzt dass dem nicht so ist und die Vorteile des NOI in Bozen zum Tragen kommen. Davon hört man aus Bozen jetzt aber nichts. Genauso wenig wie ihnen bisher die Anwohner der 60 Kilometer Gleisstrecke zwischen Meran und Mals garantiert aber so was von am Allerwertesten vorbei gegangen sind.

Ich denke wir sollten es bei dieser Art von gegenseitiger Aufrechnerei belassen. Oder?

Mi., 09.03.2016 - 18:52 Permalink
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Alessandro Zuech Mi., 09.03.2016 - 23:08

Antwort auf von Markus Gufler

Ho volontariamente usato la parola "investimenti" per evidenziare un aspetto più economico, vicino se vogliamo al modo di ragionare di coloro che dietro quest'opera ne vedono i vantaggi, non considerando gli aspetti negativi anche e soprattutto perché probabilmente non li riguardano. Non vedo niente di male nell'investire di per se, l'operazione del Parco Tecnologico è sul serio un'ottima cosa, ne sono più che convinto. Ma come investitore mi aspetto di avere anche sulla questione Aereoporto un profilo di rischio normale e un ritorno proporzionale al capitale investito. Che, a differenza del caso di prima, non è lo stesso per tutti. Non credo che Kompatscher possa venire a San Giacomo la prossima settimana a raccontare che pioveranno aerei a 0db alimentati ad energia solare. E neanche 'sorry boys', avete comprato casa nel posto sbagliato, fate le valige e trasferitevi a Renon. E non penso neanche che si possa chiedere allo stesso abitante della zona di finanziare in modo coatto attraverso la svalutazione della propria abitazione i viaggi dei manager delle aziende in zona o le flotte di turisti dirette verso un albergo di Eppan o Kronplatz. Fatta così mi sembra più una forma di redistribuzione sociale al contrario.

Mi., 09.03.2016 - 23:08 Permalink