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Viva la libertà

Il falso dilemma tra centri commerciali e piccoli negozi: sarà il consumatore a decidere.
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Bolzano è sempre stata una città a vocazione commerciale, a partire della costruzione dei portici e dalla istituzione delle fiere internazionali. Piazza Erbe è nominata nel 1295 in latino come platea fructum. Sotto i Portici si incontravano grandi commercianti, di Firenze o di Amburgo, incentivati a farlo dalla politica di Claudia de Medici. La città è cresciuta nello spirito dello scambio commerciale e non solo: Bolzano/Bozen, “Handelstadt”. Nelle ultime settimane si è accentuata però la discussione sulla opportunità di avere nel territorio comunale, più centri commerciali: ne esistono già due ed altri due ne sono previsti. “Sono troppi e rischiano di danneggiare i piccoli negozi di quartiere”, dicono preoccupati molti cittadini. Ma dato che la soluzione non può essere imposta dall’alto non rimane che tornare all’esercizio della libera scelta da parte dei singoli. Bolzano esprime una grande pluralità di forme di consumo: c’è chi preferisce i piccoli negozi di quartiere, chi fa volentieri spese fuori città (Innsbruck, Affi, Outlet Brennero,ecc.), chi sceglie magazzini low cost, i negozi etnici (Cina, Pakistan,ecc.), le botteghe del commercio equo e solidale, il biologico, il chilometro zero, i centri commerciali locali, le grandi catene, ecc.,ecc. Insomma, il presunto dilemma tra centri commerciali e piccoli negozi, lo risolveranno anche in futuro i singoli decidendo liberamente dove spendere i loro soldi. Sono grandi abbastanza per farlo, senza imposizioni o divieti imposti dall’alto. Viva la libertà di scelta del consumatore.
www.albertostenico.it

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Sigmund Kripp Mo., 21.03.2016 - 08:22

lieber Alberto, ich habe nicht gewusst, dass Du so eine neoliberale Haltung hast! Natürlich kann jeder entscheiden, wo er einkaufen geht. Aber eine Stadt wie Bozen sollte die Zügel über ihre Entwicklung schon selbst in der Hand behalten! Wenn nun eine Sirene mit dem unerschöpflichen Füllhorn ihre Millionen über die Stadt auszuschütten ankündigt, muss diese nicht gleich in den Tilt gehen! Die Sondergesetzgebung zu Benko war eine Kapitulation vor dem Geldkoffer, wie ich sie in Südtirol noch nie gesehen hatte! Der Gemeinderat aber hat NEIN zu Benko gesagt. Doch die Sirene singt weiter ihr Geld-für-Alle-Lied! Und viele, sehr viele fallen drauf herein! Ich verstehe nicht, warum Du nicht einfach mal einen Tag nach Nordtirol fährst, um Dir in Innsbruck - und vorallem in den umliegenden Dörfern - die Handelssituation anzuchauen! Ich würde Dich gerne begleiten, wir können einen Termin vereinabren!

Mo., 21.03.2016 - 08:22 Permalink
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Alberto Stenico Mo., 21.03.2016 - 08:38

Caro Sigmund, se avere a cuore la libertà individuale significa essere neo-liberali, allora lo sono. Io la mia spesa la faccio dove ho scelto di farla e cioè prevalentemente alla Cooperativa di Consumo (di cui sono socio fondatore e sostenitore), nelle Botteghe del Mondo (di cui condivido in pieno le finalità), al mercato settimanale, o sotto i portici a Bolzano. Non so come sia fatto né Affi, né
il Dez. Viva la libertà.

Mo., 21.03.2016 - 08:38 Permalink
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Massimo Mollica Mo., 21.03.2016 - 09:24

Ricordiamo 2 cose: 1) il centro non è altro che un centro commerciale a tutti gli effetti.
2) il più grande centro commerciale del mondo è INTERNET e si trova in ogno luogo della terra dove ci sia connessione.
Per "salvarci" si potrebbe fare come la Cina, limitare e censurare la connessione internet. Devo proporlo a quelli che si dicono di sinistra, ai grillini e a tutti coloro che in questi giorni non stanno dormendo perché hanno paura che un' offerta 3x2 dell'ennesimo centro commerciale possa intaccare la propria identità.

Mo., 21.03.2016 - 09:24 Permalink
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Sigmund Kripp Mo., 21.03.2016 - 09:32

Antwort auf von Massimo Mollica

Waren Sie schon in Innsbruck - nicht im DEZ! - und haben Sie sich die umliegenden Dörfer angeschaut? Diese Wüste? Wer immer noch glaubt, dass durch Kaufhäuser Waren billiger und das Angebot größer wird, hat sich den Rest noch nie angeschaut und bewertet. Und Kaufhäuser produzieren Autoverkehr: Wenn in den Dörfern keine Geschäfte mehr sind, müssen die Menschen ins Auto steigen, um ihre Einkäufe zu tätigen. So produziert man Autoverkehr.

Mo., 21.03.2016 - 09:32 Permalink
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Salto User
Sepp.Bacher Mo., 21.03.2016 - 09:55

@sigmund kripp
Ich stamme aus dem Passeier, leben aber schon seit Jahrzehnten nicht mehr dort. In ST. Martin und St. Leonhard gibt es jeweils zwei Supermärkte. Sehr viele fahren aber auch dorthin mit dem Auto. In der Gewerbezone gibt es die Landw. Hauptgenossenschaft mit einem Gartenmarkt. Obwohl es in jedem Dorf auch Blumengeschäfte gibt, fahren viele dort hin, weil es billiger erscheint. Oder sie fahren nach Riffian zum M-Preis oder in die Meraner-Gegend zum Interspar oder anderen Megastors. In Moos probiert eine Genossenschaft auch in den kleinen Dörfern noch die Dorfläden zu erhalten, aber mit Schwierigkeiten. Die Leute wollen ganz etwas Bestimmtes und wollen Auswahl. Ich hoffe auch, dass die Dorfläden erhalten werden gerade auch wegen der immer mehr werden alten Menschen. Südtirol muss im Durchschnitt mehr für die tägliche Ware bezahlen, verdient aber nicht mehr! Und die Alten kriegen häufig die geringsten Renten. Billiges Einkaufen ist wichtig!

Mo., 21.03.2016 - 09:55 Permalink
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Sigmund Kripp Mo., 21.03.2016 - 18:11

Antwort auf von Sepp.Bacher

Wenn ich aber fürs Einkaufen-Gehen ein Auto benötige, ist es dann wirklich noch billiger? Selbst ein kleines Auto kostet etwa 400€ im Monat! Da ist es doch besser, wenn die Ladelen im Ort sind und wir zufuß einkaufen können! Gerade ältere Frauen am Land haben oft keinen Führerschein - wie sollen die da noch einkaufen gehen können? Billige Ware aus dem Ladenregal muss nicht immer billiger sein, bis sie auch zuhause im Regal liegt! Zur Auswahl: wenn überall nur mehr M-Preis-Läden sind, ist die Auswahl kleiner: Die kaufen alle beim gleichen Großhändler ein! Hier und jetzt in Partschins sehe ich aber, dass jedes Ladele durchaus verschiedene Waren anbietet: Die Auswahl ist also größer!!

Mo., 21.03.2016 - 18:11 Permalink
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alfred frei Mo., 21.03.2016 - 10:03

Stenico, con un passato glorioso nel mondo cooperativo, di tradimenti se ne intende, sopratutto quando afferma che “Il cliente è re e sta determinando una trasformazione profonda del sistema distributivo nella nostra città di Bolzano”.
Quindi i cittadini di Bolzano, in barba al commercio tradizionale, vogliono la città più cara d'Italia, non hanno mai abbastanza di centri commerciali dove passare la domenica, si godono il traffico di via Galilei oggi e di piazza Verdi e collaterali domani, respirano a pieni polmoni l'area inquinata ed incominciano la loro giornata con un bel: grazie Benko di esistere. Beato lui.

Mo., 21.03.2016 - 10:03 Permalink