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Linkiesta - il debito pubblico in Italia
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Foto: © Oswald Stimpfl
Oggi, 20 maggio 2013, il debito pubblico del nostro paese è arrivato al 127% del nostro PIL. A marzo di quest'anno aveva superato la soglia dei 2.000 miliardi di euro, 17 miliardi in piu' rispetto al mese precedente. Cifre che a fatica riusciamo a immaginarci...
Nonostante la sua giovane età, il debito che la Repubblica Italiana ha sviluppato in questi cinquant'anni è quadruplicato. Quali sono stati i momenti più bui della nostra storia economica? Chi era al governo e cosa ha fatto sì che il debito pubblico raggiungesse tali cifre? Ce lo raccontano Giorgio Arfaras e Carlo Manzo in questo articolo - corredato da infografica - su Linkiesta.
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Il debito pubblico dipende anche dalla forma di democrazia.
Il consenso politico in Italia si conquista soprattutto con la spesa pubblica. Così è successo negli ultimi decenni, con le diverse coalizioni al governo. La spesa pubblica è sempre aumentata col consenso di sindacati e partiti. O meglio, loro stessi ne sono promotori nel momento in cui individuano vie di uscita dai problemi, presentando il conto all'Ente Pubblico. Una democrazia dei partiti, basata soprattutto sulla spesa. Il 2 dicembre 2001 invece, i cittadini svizzeri hanno votato di loro iniziativa e senza imposizione dall'alto i cittadini svizzeri, senza imposizione dall'Europa, hanno votato l'impegno all'equilibrio di bilancio; un nuovo articolo della Costituzione per il freno al debito. Il rapporto tra debito e PIL si è ridotto in pochi anni al 38%, in Italia intanto noi siamo saliti al 127%. Si è trattato di una legge di iniziativa popolare votata dall'87% dei cittadini. Partecipazione e responsabilità dal basso. Perchè il debito pubblico non è un affare del Governo, ma è un affare di tutti ed è la peggiore eredità che lasciamo alle prossime generazioni.
Il debito pubblico dipende anche dalla forma della democrazia
La democrazia dei partiti produce inevitabilmente spesa pubblica, la via principale per conquistare il consenso degli elettori. Se aumenta invece la partecipazione e la reponsabilità diretta dei cittadini, le cose possono andare diversamente. Il 2 dicembre 2001 i cittadini svizzeri hanno approvato con l'87% dei voti il "freno all'indebitamento" ,un nuovo articolo della Costituzione proposto con legge di iniziativa popolare. L'obiettivo dell'equilibrio di bilancio condiviso dal basso in quanto quello del debito pubblico è un problema di tutti e non solo del Governo. Risultato? Il rapporto debito/PIL sceso in pochi anni al 38%, mentre da noi in Italia è salito al 127%. Forse servono riflessioni non solo economiche, ma anche civili e politiche, per affrontare il problema del debito pubblico.
Kollaps
Was mich immer wieder wundert, ist mit welcher Leichtfertigkeit über die Staatsverschuldung gesprochen wird. Ab ca. 90-100% Verschuldung im Vergleich zum BIP kann davon ausgegangen werden, dass die Verschuldung außer Kontrolle ist. Im Konkreten bedeutet dies, dass entweder es zum Bankrott oder zu massiver Inflation kommt. Verschuldung kann nur durch Wachstum abgebaut werden, Italien hat keinerlei Voraussetzungen mehr, dass es über die nächsten Jahrzehnte 4-5% Wachstum pro Jahr aufweisen kann. Dass es mit Einsparungen nicht mehr zu schaffen ist, beweist die Regierung Monti: Trotz immensen Steuerdruck stieg die Verschuldung! Leidtragende sind vor allem unsere Jugend, wie wir bereits heute sehen. Schuld daran sind meiner Meinung nach ALLE, angefangen von den Politikern (siehe Politikkosten und Verschwendung), aber auch Gewerkschaften (siehe Arbeitsproduktivität vs. Lohnzuwächse), Unternehmer (siehe Steuerhinterziehung). Die Liste ließe sich lang fortsetzen. In einem Staat, wo die "Furbizia" noch immer ein hohes Gut ist, erleben wir nun den Niedergang. Unsere Kinder werden es uns danken.