Dopo le numerose discussioni e polemiche seguite all'elezione dei due rappresentanti del gruppo italiano del Forum dei 100 desidero anch'io, come membro dei 100, dare la mia opinone in proposito.

Si è tanto discusso se Olfa Sassi possa o no rappresentare il gruppo italiano essendo lei di origine tunisina e avendo lei stessa dichiarato durante il Forum che avrebbe rappressentato gli interessi dei nuovi cittadini, non tanto quelli del gruppo italiano. In realtà, a parer mio, la questione è un'altra e risiede nel metodo in cui ci hanno fatto votare. In mattinata era stato detto che tutti avrebbero votato per tutti, cosa che mi aveva fatto pensare che avremmo avuto a disposizione un numero di preferenza spendibili tra i vari candidati dei diversi gruppi etnici. Invece non è stato così, ognuno di noi ha rucevuto tre schede: una per i ladini, una per i madrelingua italiana e una per i madrelingua tedesca. Nella prima scheda potevamo segnare una preferenza, nella seconda due e nella terza cinque. In questo modo tutti hanno avuto modo di scegliere i propri rappresentanti e quelli dell'altro gruppo. Per il gruppo ladino non ci sono problemi perché la candidata era una per un posto nei 33.

Per quanto riguarda gruppo dei madrelingua italiana e tedesca invece la cosa cambia perché non è stato fatto un gioco ad armi pari, in quanto alla composizione dei 100 è stata applicata la proporzionale e quindi la maggioranza erano di lingua tedesca.

Le tante polemiche sollevate da alcuni sul fatto che bisogna superare il principio di apppartenenza linguistica o etnica e sentirsi rappresentati da tutti, lasciano qui il tempo che trovano in quanto per definire il gruppo dei 100 si è ricorso alla proporzionale e per le votazioni i candidati sono stati rigidamente divisi per gruppi ed è stato chiesto di votare in modo rigidamente diviso, diviso in tutto tranne per il fatto che un gruppo che costituiva la maggiroanza dei presenti ha votato anche per la minoranza.

Personalmente ritengo che sarebbe stato più coerente allo schema proposto votare divisi per gruppi linguistici, in modo tale che ognuno avrebbe potuto davvero scegliere i propri rappresentati. Il risultato potrebbe essere stato lo stesso, ma almeno sarebbe stato legittimato dal gruppo che poi questi eletti sarebbero andati a rappresentare. Sembra paradossale che almeno dieci candidati su tredici del gruppo italiano abbiano parlato di metodi per favorire l'incontro tra i gruppi e il bilinguismo, manifestando chiaramente questa esigenza dal punto di vista italinao,e nessuno sia stato scelto.