Gesellschaft | Intervista

Solo promesse elettorali?

Il generale Carlo Bosin sulla Pista Zero di via Genova a Bolzano: “È un impianto che ha una valenza cittadina e non solo rionale, e merita di essere riqualificata”.

Un palazzetto dove poter ospitare un ventaglio di attività sportive, dal pattinaggio all’hockey, da tornei di scherma a quelli di tennis, la Pista Zero (schettinodromo in estate, pista da ghiaccio in inverno) di via Genova a Bolzano è tornata in questi giorni alla ribalta delle cronache. Il motivo: la ferma volontà palesata da alcuni imprenditori privati e associazioni come l’Hockey Academy Bolzano, le Eagles, il club Scherma Bolzano, l’Unione delle Società Altoatesine (Ussa) di restituire al quartiere Don Bosco un polo sportivo polivalente riqualificato - con l'aggiunta, inoltre, di due campi da beach volley -, il tutto con una minima partecipazione del Comune (se questo deciderà di concedere l'area ai privati). L’idea è quella di ampliare la Pista, metterla a norma e infine coprirla; nel piano inferiore una piastra del ghiaccio e in quello superiore un campo da gioco dove disputare i campionati nazionali di serie A e B per l’hockey inline (a rotelle), una disciplina che sta prendendo sempre più piede a livello locale. In prima linea, fra coloro i quali hanno puntato i riflettori sulla necessità di insufflare nuova linfa vitale all’impianto di via Genova, c’è il generale Carlo Bosin, presidente dell’Ussa.

Bosin, per quale motivo è importante riqualificare la Pista Zero?
È un impianto sportivo che viene utilizzato tutto l’anno e non solo in inverno. Pensi che noi, come Ussa, facciamo 500 ore di lezione all’anno tra pattinaggio a rotelle e sul ghiaccio sulla Pista Zero, è una struttura facilmente raggiungibile dai ragazzi e non dovrebbe essere relegata a impianto di “serie B”.

Dunque sarebbe anche un’occasione per coinvolgere ancora di più i giovani e rivitalizzare il quartiere?
Assolutamente sì, bisogna tenere conto del fatto che la Pista possiede ormai una valenza cittadina e non solo rionale, a proposito di raggiungibilità va detto che altre strutture presenti a Bolzano come il Palaonda non soddisfano in questo senso tutte le esigenze della popolazione con il risultato che molti rinunciano ad andare a pattinare.

Se il progetto verrà portato a termine anche discipline considerate “minori” potrebbero essere maggiormente valorizzate, visto che lo stadio Druso, il cui cantiere verrà aperto nel 2017, sarà evidentemente destinato solo al calcio.
Sono diverse le modalità di intervento necessarie in ambito sportivo a Bolzano, soprattutto per alcune discipline, occorre stabilire le priorità, prendiamo anche la pista di atletica di Santa Gertrude che verrà ristrutturata in modo da poter omologare l’impianto per le gare diurne nazionali e internazionali. In quel caso sarà il Comune ad accollarsi l’intera spesa.

Il presidente dell'USSA Carlo Bosin (foto Francesco Servadio)

Da tempo si parla di intervenire sulla Pista zero, ma nessuna amministrazione comunale è arrivata fino in fondo, ora, con la partecipazione dei privati, crede che sarà la volta buona?
È quello che auspichiamo, la Pista è molto utilizzata e meriterebbe di essere trasformata, protetta e resa totalmente efficiente in modo che tutti possano usufruirne, spero che quelle che ho sentito finora non siano solo promesse elettorali.

Si riferisce al candidato sindaco del centrodestra Tagnin che ha inserito nei punti del suo programma proprio questo progetto, puntualizzando tuttavia che i consiglieri comunali della sua parte politica ci stanno già lavorando da anni?
Parlo in generale. È chiaro che pretendere di ristrutturare l’impianto tutto d’un colpo sia un’ipotesi piuttosto inverosimile, già se si riuscisse ad ampliare le dimensioni della piastra dagli attuali 45 metri per 22 ai 60 per 30, così da renderla a norma, sarebbe già un ottimo risultato. Ero presente quando Tagnin ha indetto una conferenza stampa sul tema insieme al consigliere provinciale Alessandro Urzì e all’europarlamentare Elisabetta Gardini in via Genova, ma non ho notato un grande impegno riguardo al progetto, per la verità. Si trattava più che altro campagna elettorale, ma già il fatto che si siano presentati è da tenere in conto, un certo interesse quantomeno è stato manifestato.

Tagnin è stato l’unico a farsi vedere?
A onor del vero, va detto che anche Renzo Caramaschi (candidato sindaco del centrosinistra, ndr) è venuto recentemente a fare un sopralluogo alla Pista.

Come si procederà adesso?
Si sta preparando la gara d’appalto per la gestione che scadrà a giugno. I privati, tutti fruitori dell’impianto, potrebbero investire con la prospettiva di rientrare dei finanziamenti se la concessione fosse trentennale, a quel punto la struttura passerebbe al Comune. Sull’onda dell’entusiasmo è stata avanzata la proposta di mettere sul piatto la cifra di 5 milioni, bisogna vedere se davvero questi soldi si riusciranno a collezionare, se basteranno e in quale tipo di intervento verranno impiegati. Sono fiducioso, comunque, che almeno qualcosa verrà fatto per questo progetto.

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Massimo Mollica Mi., 20.04.2016 - 14:18

Diciamo che con i 70 milioni che il comune riceverà dalla riqualificazione di via Alto Adige si potrà anche considerare la riqualificazione di questo impianto sportivo. Per cultura e sport il soldi non sono MAI sprecati.

Mi., 20.04.2016 - 14:18 Permalink