Politik | Aeroporto di Bolzano

Un rischio che cresce

Il comitato per il no insiste: con l'ampliamento dello scalo aumenterebbe l'area di Bolzano Sud sottoposta a vincolo edilizio e limite di affollamento.

Il consigliere verde di Laives Giorgio Zanvettor e l'informatico Alessandro Zuech, anch'egli residente a Laives, non si capacitano: perché nessuno parla delle conseguenze – attuali e future – del piano di rischio dell'aeroporto per la città di Bolzano e in particolare per la zona produttiva? Del piano che delinea le zone di tutela è in qualche modo già caduto vittima il centro commerciale Twenty di via Galvani, per il quale attualmente vale un limite di affollamento di 500 persone. Ma anche altre aziende di Bolzano Sud rientrano nella superficie sottoposta a vincolo in quanto particolarmente esposta ai rischi legati al traffico aereo da e per lo scalo. E se l'aeroporto sarà ampliato, avvertono Zanvettor e Zuech, entrambi del comitato per il no, la zona di tutela inghiottirà nuove porzioni di superficie, togliendo prospettive di crescita e di sviluppo alla zona produttiva. Un rischio segnalato tempo fa anche l'avvocato Christoph Baur, candidato sindaco dell'SVP alle elezioni comunali di Bolzano.


Alessandro Zuech e Giorgio Zanvettor

L'attuale piano di rischio dell'aeroporto di Bolzano, alla cui redazione Zanvettor ha contribuito in prima persona, risale al 2010 ed è stato predisposto da ENAC (Ente nazionale per l'aviazione civile) e Comuni di Bolzano, Laives e Vadena in ottemperanza a una nuova norma del Codice di navigazione italiano. Stabilisce due zone – entrambe formate da due trapezi e un rettangolo – che si estendono dall'aeroporto rispettivamente verso nord e verso sud. In queste aree il rischio per gli edifici e le persone legato al passaggio di velivoli è da considerarsi particolarmente elevato. Alcuni tipi di costruzioni e di attività vi sono vietati tout court, ad esempio i centri commerciali, le scuole e gli ospedali.

“Nel piano - spiega Zanvettor - sono specificati i vincoli che ne derivano: si tratta di limitazioni all'affollamento di persone e alla densità edilizia, il tutto sulla base della probabilità statistica che si verifichi un incidente aereo tenendo conto della frequenza dei voli e della tipologia dei velivoli.” La zona di tutela che si estende verso nord ovvero verso la città di Bolzano è particolarmente significativa perché interessa la zona produttiva implicando conseguenze per le aziende che vi hanno sede. “Se l'aeroporto sarà potenziato”, fa notare Alessandro Zuech, “il piano di rischio andrà aggiornato, e la zona di tutela aumenterà, il che può rappresentare un pesante vincolo di sviluppo per le aziende che, ad esempio, desiderano aumentare l'organico oppure ampliare la propria sede e non potranno farlo perché il piano glielo vieta.” “Considerate le conseguenze per le imprese”, conclude Zanvettor, “il fatto che proprio gli ambienti economici altoatesini sostengano la necessità del rilancio dell'aeroporto appare come un controsenso.”

Le obiezioni relative al piano di rischio avanzate dal comitato per il no, che si oppone al progetto di ampliamento predisposto dalla giunta provinciale sul quale si voterà nel referendum del 12 giugno, non convincono più di tanto l'architetto e pilota dilettante Renzo Gennaro: secondo il professionista, i vincoli stabiliti nel piano di rischio sono negoziabili con l'ENAC.

Renzo Gennaro

“Sono problemi risolvibili”, dice il professionista, convinto che i vincoli definiti nel piano di rischio non sono scolpiti nella pietra: “Se ne può riparlare con l'ENAC”, afferma. “Ho preso il brevetto di pilota 30 anni fa e conosco molto bene l'aeroporto di Bolzano. Inoltre, come architetto ho progettato aeroporti in giro per il mondo. A titolo personale, dico che Bolzano deve rimanere uno scalo regionale. La previsione di 600.000 o più passeggeri all'anno formulata dalla Provincia è puramente teorica. Da dove verrebbe tutta questa gente, chi la porterebbe? Secondo me, Bolzano si fermerà a sessantamila utenti all'anno. Per ridurre il rischio per la zona produttiva, basterebbe spostare la pista verso sud, verso la campagna, allontanando dalla città il cono di decollo e di atterraggio.”

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Michela Dalla L. Fr., 22.04.2016 - 12:57

Signor Gennaro, affermando che basta spostare la pista verso sud per risolvere il problema del piano di rischio ha giá confermato che l'attuale progetto di potenziamento dell'areoporto presentato da ABD non va bene.

Fr., 22.04.2016 - 12:57 Permalink
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nel mondo volo… Sa., 23.04.2016 - 12:43

Gentile Renzo Gennaro,
Lei afferma “Sono problemi risolvibili”, “Se ne può riparlare con l'ENAC”.

1. L'ENAC ha predisposto i parametri aeroportuali nazionali in recepimento della normativa comunitaria regolamentante il settore. Non credo che questo gruppo di imprenditori e politici, che tanto sognano il riavvio di questo aeroporto, pensino di prendere appuntamento con i vertici dell'ENAC e, tra un aperitivo e l'altro, decidano le modifiche da apportare al piano di rischio. Non si possono spostare i coni di atterraggio così come ci si sveglia alla mattina .......

2. il valore "medium" riportato nel piano ABD di 500.000 passeggeri serve come base di riferimento per raggiungere, in 5 anni il pareggio di bilancio; vincolo questo per poter beneficiare dei contributi provinciali. Già Lei smentisce questi valori affermando che si assesteranno sui 60.000 passeggeri annui. Pertanto dopo 5 anni, non avendo ottenuto il pareggio di bilancio con i 170.000 passeggeri, la provincia è obbligata a chiudere i rubinetti .
Risultato: 80 MILIONI di euro REGALATI alle aziende che orbitano intorno a questo fantomantico progetto.

ulteriore spunto...
l'art. 6 del progetto di legge sul finanziamento della provincia per l'aeroporto prevede espressamente che deve essere valutata positivamente dalla Commissione Europea che la condizione di finanziamento, superando i 500.000 € annui, non vada in conflitto con gli "aiuti di Stato".
Se per caso vincessero i si ma la commissione boccia la legge chi paga?
di chi è la responsabilità?
Della Giunta Provinciale o del Presidente?

Lei che è architetto, inizierebbe dei lavori in un cantiere senza le previste autorizzazioni?

......per cui, mi spiega di cosa stiamo ancora parlando?

Sa., 23.04.2016 - 12:43 Permalink