Kronbichler: “Un no eco-interetnico”
Se i numeri riguardo alla partecipazione alla consultazione popolare erano pressoché prevedibili, il risultato è stato al contrario inimmaginabile. Ad affermarlo è Florian Kronbichler, deputato dei Verdi/Sel secondo cui il voto “ha sfatato due pregiudizi. quello dei sudtirolesi ossequiosi, succubi ai comandi dei loro 'superiori', e quello dei sudtirolesi eco-etnicamente divisi. Contro l’esortazione pressoché univoca dell’establishment politico e dei poteri forti (associazioni e personalità di peso), i cittadini hanno detto no al rilancio dello scalo regionale”. Malgrado l’impegno in prima linea del presidente della Provincia Arno Kompatscher, della giunta provinciale e dei “suoi partiti di riferimento”, oltre a un dispendio di denaro notevole, quantomeno rispetto a quanto investito dai fautori del no, i cittadini hanno dato un chiaro segnale: “I sudtirolesi di tutte le provenienze, lingue ed appartenenze gli hanno detto di no. Non vogliono l’aeroporto in casa”, a costo di essere derisi in quanto “conservatori, rinunciatari, provincialotti, demodé”, così Kronbichler.
Il deputato prosegue nella sua analisi sottolineando come una domanda ricorrente abbia caratterizzato negli ultimi tempi il suo soggiorno romano, durante la sua attività parlamentare, ovvero: “Ma come si può rinunciare di libera scelta ad una struttura ovvia, ‘normale’ per un territorio altamente sviluppato?”. La risposta è stata evidentemente profetica: “I sudtirolesi, a stragrande maggioranza non credono ad un futuro ragionevole per un piccolo aeroporto regionale. Lo considerano una infrastruttura sorpassata, ecologicamente nociva ed economicamente folle. Chiedono che la mano pubblica investi piuttosto in mobilità più ecosostenibile tipo treni e navette di collegamento con gli aeroporti limitrofi di Verona e Innsbruck”. Una precisazione si rende in questo contesto necessaria, aggiunge Kronbichler: “Il dibattito politico in Sudtirolo, di norma non può fare a meno di una componente etnica. Il cliché vuole che fra la popolazione sudtirolese gli italiani sarebbero più orientati al ‘progresso’ in senso di crescita economica, più alla ‘modernizzazione’ e in genere all’urbanizzazione, mentre i tedeschi terrebbero di più alla preservazione dell’ambiente e delle tradizioni. Il no all’aeroporto, per metterla sul concreto, era considerato più un tema tedesco, quindi più dei paesi che delle città. Gli italiani erano dati per tendenzialmente a favore dell’aeroporto. Il risultato del referendum ha sonoramente confutato tale pregiudizio”.
Significativo l’esempio di Bolzano, città “italiana a maggioranza di quasi due terzi dei suoi 105 mila abitanti, ha votato no all’aeroporto così come e non meno di paesi a popolazione tutta tedesca. E così è pure stato negli altri quattro-cinque comuni a maggioranza italiana”. E dunque “è questa una felice prova all’interno della grande prova di maturità democratica segnata dal referendum sull’aeroporto di Bolzano: Non c’è, come un inestirpabile pregiudizio vuole, un Sudtirolo eco-sensibile tedesco e uno eco-indifferente italiano. La salvaguardia dell’ambiente sta a cuore ai sudtirolesi indistintamente dalla loro lingua. Il 71% di no all’aeroporto, equamente diffuso su tutto il territorio, ne è la prova”, conclude Kronbichler.
Argante Brancalion oggi sul
Argante Brancalion oggi sul Dolomiten dice l'esatto contrario per quanto riguarda l'interesse degli italiani per temi ambientali