Swisscoin, dopo il Bitcoin prosegue l'utopia delle criptovalute
Con le criptovalute chi arriva prima ci guadagna. È stato così con il Bitcoin e potrebbe essere così anche per lo Swisscoin. Durante l’intervista con Luca Zatelli, 51 anni di Trento, che fa parte del gruppo “fondatori” dello Swisscoin ho cercato di ripescare nei ricordi nebulosi di politica monetaria durante gli studi universitari. Riaffiorano la fine della convertibilità oro-moneta, quindi del sistema di Bretton Woods, ma probabilmente per capire meglio la visione macro di quello che succede bisognerebbe restare qualche mese e carpire i grandi movimenti nella Eurotower di Francoforte.
Sta di fatto che in ogni caso le criptovalute non sono più un qualcosa di esoterico o per nerd, tanto che Luca mi invia degli articoli via Whatsapp sui quali si spiega come Ubs, Deutsche Bank, Santander e Bank of New York Mellon stiano studiando una nuova forma di valuta digitale, “copiando” quindi in un certo senso il bitcoin.
Zatelli viene dal network marketing: prima assicurazioni, poi Herbalife, quindi Kyani. E adesso la sfida dello Swisscoin. «Si tratta di un’evoluzione del bitcoin, partito 8 anni fa da zero e che è passato da 8 centesimi di dollaro a coin di valore agli attuali 487 dollari».
Questo articolo non vuole essere un incentivo all’investimento in prodotti finanziari, si dovrebbe scrivere per rispettare le indicazioni del giornalismo economico, anche perché forse da nessuna parte come nella finanza contano le asimmetrie informative.
«Il bitcoin è “vecchio” - spiega Zatelli – ed è arrivato ad un limite di valore, attorno ai 500 dollari a coin». Il valore è calato anche in seguito ad un furto per un controvalore di 65 milioni di dollari.
Tornando allo Swisscoin, siamo ancora in fase di prelancio e le compravendite vere e proprie partiranno dal 10 settembre. «In questa fase sto cercando di far capire ai negozianti la comodità della criptomoneta. Ad esempio per gli albergatori il pagamento sarebbe diretto, non rimarrebbero scoperti per 4 settimane come avviene per i pagamenti con carta di credito».
Zatelli non si sta muovendo con operatori regionali, ma soprattutto online in Turchia, Brasile, Australia, Svizzera, Spagna.
«Delle 5 criptovalute riconosciute, l’unica con una sede fisica è Swisscoin». Sul sito www.swisscoin.eu si legge Ruessenstrasse 12, 6340 Baar (Cantone Zugo).
Nella fase di pre-lancio Swisscoin acquisisce moneta reale creando un fondo. Il singolo individuo può decidere di versare del proprio risparmio a scopi di investimento, di network marketing o un mix delle due attività.
«L’investimento può essere anche di breve periodo ed il conteggio degli interessi avviene su base giornaliera. Siamo partiti – spiega Zatelli – con il valore di 3 centesimi di euro per ogni singolo token, oggi il valore è salito a 10 centesimi».
La criptovaluta quindi assume sempre più il ruolo di “bene rifugio”, tradizionalmente occupato da oro, opere d’arte, investimenti immobiliari. «Anche perché oggi – aggiunge Zatelli – la deflazione in atto fa perdere valore anche ai depositi su conto corrente».
Transazioni quindi non più in maniera reale, ma attraverso degli script interscambiando piccoli pacchetti. L’utopia delle criptovalute senza intermediazione bancaria con l’obiettivo di una ricchezza condivisa e diffusa avrà un futuro o torneranno le disuguaglianze del mondo della finanza?
«We have chosen our company headquarters in Canton Zug, - si legge sul sito Swisscoin - the digital financial center of the new Crypto Valley in Switzerland. We are surrounded by Fintech thought leaders as BitCoin, Ethereum, Monetas, Block Chain Source, Swiss mining and many other innovative companies in the field of crypto currencies. Here the future standards in cryptography and the algorithms for crypto currencies are placed».
Zatelli viene dal network
Zatelli viene dal network marketing: prima assicurazioni, poi Herbalife, quindi Kyani. E adesso la sfida dello Swisscoin. «Si tratta di un’evoluzione del bitcoin, partito 8 anni fa da zero e che è passato da 8 centesimi di dollaro a coin di valore agli attuali 487 dollari».
Herbalife e assicurazioni. Allora proprio di tutto, basta vendere.
«Il bitcoin è “vecchio” - spiega Zatelli – ed è arrivato ad un limite di valore, attorno ai 500 dollari a coin». Il valore è calato anche in seguito ad un furto per un controvalore di 65 milioni di dollari.
Il bitcoin non invecchia. Questa è una stronzata. Ovviamente come puro elemento di speculazione ha passato il suo periodo d'oro, dove aumentava da un paio di euro a un centinaio in pochi anni.
Il prezzo del bitcoin era sempre il prezzo di mercato. La quantità non viene definita da un ente centrale, che ha la possibilità di aumentare deliberatamente la quantità da un attimo all'altro come ogni banca centrale e anche nel Swisscoin e poi producendo la classica inflazione che conosciamo. Il bitcoin invece funziona attraverso algoritmi e con un limite totale. è proprio chi diffida a un ente centrale che può essere controllato che porta a persone a fidarsi di bitconi. Chi compra oggi Swisscoin prima dell'emmisione non sà quanto valerà il giorno dopo. Per questo è meglio stare critici.
Herr Frizzera sollte eine
Herr Frizzera sollte eine wenig auf englischen Seiten recherchieren bevor er solche Artikel verfasst.
Sehr bedenklich, dass solche Artikel auf salto erscheinen.
Ich zitiere: "Questo articolo non vuole essere un incentivo all’investimento in prodotti finanziari"????????
Antwort auf Herr Frizzera sollte eine von Marcus A.
Eigentlich ist dieser Artikel
Eigentlich ist dieser Artikel kaum mehr als Schleichwerbung und sollte entfernt werden. Ich werde jetzt Ihren Kommentar melden um die Redaktion auf dem Artikel aufmerksam zu machen, weil das super tolle Layout von salto nicht die Möglichkeit gibt einen Artikel zu melden.
Antwort auf Eigentlich ist dieser Artikel von gorgias
Non si tratta di pubblicità
Non si tratta di pubblicità occulta, ma di un'intervista legata ad un tema interessante visti gli sviluppi che la questione sta avendo ad esempio in Svizzera. Ho espresso i miei dubbi nella frase sulle asimmetrie informative e Gorgias ne ha giustamente aggiunti nel suo primo commento. A Gorgias e Marcus, se conoscete meglio l'argomento e avete controargomenti rispetto a quanto detto nell'intervista a beneficio del lettore può essere utile che ne scriviate in un articolo loggandovi su Salto. Per non rimanere solo dei "leoni da tastiera" nei commenti.
Antwort auf Non si tratta di pubblicità von Mattia Frizzera
Ha ragione Signor Frizzera, è
Ha ragione Signor Frizzera, è un tema veramente interessante ma anche molto complicato.
E quando diventa complicato mi sembra strano di chiedere un "esperto" proveniente dal mondo del Network Marketing su questo tema.
Ich möchte ja ungern die
Ich möchte ja ungern die Werbeveranstaltung für Swisscoin stören, aber bereits bei der Suche nach Swisscoin in www.gogle.de/news erscheinen ein paar Suchergebnisse die zu denken geben..
Herrn Frizzera anscheinend nicht...
Antwort auf Ich möchte ja ungern die von Marcus A.
Ja wirklich:
Ja wirklich:
"Magazin Finanztest (Stiftung Warentest) warnt vor den beiden virtuellen Währungen OneCoin und SwissCoin. Beide machen seit einiger Zeit mit sehr offensivem Marketing auf sich aufmerksam und versuchten von der Bekanntheit von Bitcoin zu profitieren. Allerdings sind sie nicht mit Bitcoin zu vergleichen, weil sie nicht dezentral organisiert seien (genau diese Dezentralität macht Bitcoin jedoch besonders und interessant) und es keinen freien Markt gebe. Auch das mehrstufige, pyramidenähnliche Vertriebssystem wird kritisiert." coinspondent.de , n-tv.de
"Swisscoin: Ein toller Name ohne Fundament ... Finger weg!" Markus Miller, geopolitical.biz
badbitcoin.org
Hab einiges zum Thema gelesen und ein hoch gehandelter Nachfolger von Bitcoin könnte Ethereum werden (Vertragsmanagement inklusive) aber sicher nicht ein "Provisions-Multimarketing"-Coin.
Ich schließe mich den
Ich schließe mich den Kommentaren hier an: das auf ein Medium wo ein Franceschini schreibt Schleichwerbung für solche Unternehmen gemacht wird ist echt schade. Schon wenn man "Network-marketing" hört, läuten doch bei jedem Menschen mit ein wenig Hirn sämtliche Alarmglocken. Das sind doch seit Jahrzehnten immer wieder die gleichen Leute die mit der gleichen Masche ihre "Produkte" verkaufen und letztendlich doch nur auf Provisionen durch dumme Käufer aus sind.