Il collo di bottiglia
“Per la realizzazione di tutte le infrastrutture si calcolano cinque anni circa, con conclusione nel 2019, nel frattempo il metrobus utilizzerà le infrastrutture esistenti” ha annunciato l’assessore ai lavori pubblici ed alla mobilità della Provincia, comunicando un aumento del costo complessivo dell’opera, giunto ormai a 21 milioni.
Nel fare il punto l’assessore Florian Mussner non quasi ha fatto riferimento alle numerose discussioni che la realizzazione dell’opera ha provocato nell’Oltradige, soprattutto in merito alla scelta del tracciato. Anche se comunque ha citato i due ultimi punti dolenti rimasti nel percorso extraurbano e cioè gli snodi Pillhof a Frangarto e Maxi Mode Center ad Appiano per i quali ha auspicato una soluzione entro settembre.
Mussner invece ha considerato solo di striscio il tratto cittadino del percorso del metrobus che con la sua corsia preferenziale ‘dovrebbe’ alla fine caratterizzare l’intera lunghezza di via Druso. Ma ha messo le mani avanti dicendosi convinto che “per la realizzazione di tutte le infrastrutture si calcolano cinque anni circa, con conclusione nel 2019”.
L’assessore provinciale non lo ha detto, ma sia lui che i suoi tecnici (provinciali) sono perfettamente consapevoli che la realizzazione della corsia preferenziale in via Druso (di fatto appena incominciata) sarà tutt’altro che una passeggiata. Sia politicamente che tecnicamente.
La situazione ci viene confermata dai tecnici dell’Ufficio Infrastrutture ed arredo urbano del Comune. Che ci ricordano come via Druso devono essere realizzati ancora 3 distinti lotti di corsia preferenziale (solo in entrata in città) del metrobus.
Dopo il tratto tra via Mendola e via Sorrento, realizzato negli ultimi mesi della seconda giunta Spagnolli tra mille fatiche e proteste dei residenti, il prossimo lotto dovrebbe essere quello tra via Resia e via Mendola, approvato in linea tecnica l’8 marzo scorso dal commissario straordinario Michele Penta. Il progetto esecutivo è stato approvato per poter essere presentato alla Provincia e quindi ottenere il necessario finanziamento, non ancora giunto. Quando il finanziamento arriverà, questa volta la giunta Caramaschi sarà in grado di indire la gara per la realizzazione dei lavori che, a questo punto, non potranno certo partire prima di primavera 2017 ed essere dunque (forse) realizzati entro l’anno. Tra molti disagi naturalmente per i pendolari.
E gli altri due lotti?
I tecnici del comune coordinati dall’ingegner Begher allargano le braccia confermando: “gli altri due lotti previsti sono ancora a livello di progettazione”. In particolare si sta lavorando sul tratto tra piazza Adriano e ponte Druso, per il quale il progetto è già a buon punto dato il fatto che in quel lotto l’intervento previsto è volto ‘solo’ a riorganizzare la sede stradale che già c’è essendo la strada a 4 corsie.
Ma i tecnici non si nascondono che il vero scoglio era e resta, vero collo di bottiglia, il tratto di corsia preferenziale tra via Sorrento e via Palermo. Questo stretto tratto di via Druso è interessato da infrastrutture degli esercizi commerciali e parcheggi per i residenti e - fino a quando non sarà allargato - è potenzialmente in grado di rimandare alle calende greche i sogni di gloria del metrobus di Mussner (e ancor prima di Widmann). In sostanza: fino a quando quell’ultimo tratto di corsia preferenziale non sarà realizzato, il metrobus potrà anche arrivare da Caldaro alla velocità della luce, ma nei pressi dell’ex (e indecenti) cantine Lager di via Druso non potrà che mettersi in coda insieme ad automobili private, motocicli, bus urbani e mezzi commerciali.
A spaventare in quel tratto di strada sono gli espropri. Ed i tecnici del comune sanno bene che si tratta soprattutto di un problema politico. Perché di per sé la legislazione è chiara. Se la strada viene classificata a grande scorrimento i privati ben poco possono fare e l’amministrazione cittadina ha le mani libere, in nome dell’interesse pubblico prevalente.
Il problema è politico perché il lavori previsti in quel tratto di via Druso comporteranno degli espropri e, normalmente, le giunte questo tipo di opere le mettono in cantiere ad inizio legislatura per non condizionare troppo il loro livello di consenso da parte dei cittadini in vista di prossime elezioni.
Proprio per questo dunque Mussner ha parlato di termine dei lavori entro il 2019. Considerando evidentemente il fatto che la giunta Caramaschi si è appena insediata e solo con l’autunno entrerà in maniera concreta nella sua prima fase operativa (di rodaggio). E dovendo combinare in questa decisione specifica - per essere ancora più specifici - le competenze di ben 4 membri della giunta comunale (sindaco Caramaschi, vicendaco Baur, Lorenzini assessora a mobilità e ambiente, Walcher assessore ai lavori pubblici). Tra l’altro sulla scia di una premessa non molto rassicurante e cioè che proprio nei primi sussulti della legislatura proprio uno dei primi messaggi lanciati dalla giunta comunale del capoluogo alla Provincia è stato quello di ‘scarsa simpatia’ nei confronti del metrobus.
I tecnici del comune confermano: per quanto riguarda il lotto di corsia preferenziale del metrobus tra via Sorrento e via Palermo tutto è fermo e nemmeno la progettazione è iniziata.
In teoria - dicono - tutti questi lavori sono stati già inseriti nel bilancio pluriennale del Comune quindi in teoria entro la legislatura si dovrebbero fare. Ma intanto il tempo passa e va considerato anche il fatto che la legislatura a guida Caramaschi per via del precedente commissariamento durerà solo 4 anni.
In comune c’è anche preoccupazione per l’ulteriore rallentamento per la realizzazione dell’opera che potrebbe derivare dal nuovo sistema di finanziamento delle opere pubbliche varato recentemente dalla Provincia. Com’è noto i Comuni non fanno più riferimento al ‘fondo di rotazione’ ma per ogni opera va richiesta un finanziamento ad hoc da parte della Provincia. Questo nuovo sistema ha complicato la gestione contabile da parte dei Comuni in Alto Adige. Comportando un ulteriore incognita temporale nella realizzazione delle opere pubbliche.
Insomma: il metrobus corre, ma fino a quando la corsia preferenziale non sarà completata a Bolzano lo scorrimento veloce sarà solo un miraggio. Staremo a vedere.
Per fortuna non abito in
Per fortuna non abito in quella zona! A mio modesto giudizio questa soluzione non va bene. L'unica cosa da fare è interrare completamente viale DRUSO e farci passare una sorta di metropolitana leggera con tecnologia LEITNER.
Antwort auf Per fortuna non abito in von Massimo Mollica
Bisognerebbe prima capire
Bisognerebbe prima capire cosa c'è sotto viale Druso perché temo che sarebbe molto costoso spostare il tutto se poi fosse tecnicamente fattibile.
La domanda invece a cui mai nessuno ha saputo dare risposta: cosa è stato mercanteggiato/promesso nell'incontro segreto tra Widmann ed i sindaci di Appiano e Caldaro che decisero per il metrobus e misero BZ davanti al fatto compiuto? Perché si sapeva già allora che il metrobus era la soluzione peggiore tant'è che ora con consigli comunali diversi nei paesi d'Oltradige anche loro vorrebbero il tram. Questa si che sarebbe una indagine giornalistica da fare.