Marmotte, un danno?
“Con le marmotte caccerete anche i turisti“: questo lo slogan con cui, anche quest‘anno, la LAV (Lega Anti Vivisezione) di Bolzano si batte contro la Provincia per salvare le marmotte alto-atesine che sono al centro del mirino dei cacciatori.
La LAV lancia un appello tramite il suo comunicato stampa: “la Provincia di Bolzano blocchi l’ipotesi di abbattimento delle marmotte, favorendo lo studio di metodi incruenti di prevenzione dei millantati danni. Solo così facendo eviterà una pessima pubblicità di se stessa nei confronti di tutti coloro che amano e rispettano la montagna, anche perché popolata dalle marmotte”.
La risposta è dell’ex sindaco e ora responsabile dell’Ufficio Caccia e pesca della Provincia di Bolzano, Luigi Spagnolli: “Agiamo secondo la legge. Si interviene con dei controlli quando ci sono situazioni particolari. Nessun animale andrebbe ucciso e alcuni per legge non possono essere cacciati, eccetto in cinque casi particolari e questo è uno dei suddetti: vanno prevenuti i danni alle infrastrutture. È quindi stato proposto un prelievo di marmotte ‘pericolose’, che scavano in natura dove per loro è più semplice farlo, quindi dove ha già scavato l’uomo (es. edifici, barriere paramassi, tralicci, pali).
Le marmotte ‘pericolose’ - prosegue Spagnolli - sono diverse centinaia, non è quindi materialmente ed economicamente possibile prenderle e spostarle. Pur essendo tante, sono solo una piccola parte di tutte le marmotte che vivono sulle nostre montagne, quindi i turisti non vengono privati di questi animali a cui sono tanto affezionati. La LAV combatte una nobile battaglia in difesa degli animali, ma viviamo in un ambiente fortemente influenzato dall’uomo e non possiamo tutelare una sola specie, in questo caso le marmotte, bensì dobbiamo tutelare l’intero ecosistema. Non abbiamo ancora un piano di controllo, è stata mandata una proposta molto articolata all’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) di Roma, ora aspettiamo un parere dell’Istituto per poter emanare il decreto sul piano di controllo delle marmotte, che sarà reso pubblico e dato anche alla LAV, quando sarà approvato il documento definitivo”.
“Eppure i metodi preventivi (incruenti ed efficaci) esistono: lo dice lo stesso osservatorio faunistico di Bolzano. Si tratta di utilizzare recinzioni elettrificate per impedire l’ingresso degli animali nelle aree circoscritte. Un metodo efficace che però richiede una minima manutenzione di cui gli agricoltori non vogliono evidentemente farsi carico” ribadisce la LAV nel proprio comunicato stampa.
È una lotta che alla fine sarà decisa probabilmente dal Tar, che l’anno scorso, come anche negli anni precedenti, aveva accolto il ricorso portato avanti dalla LAV, sospendendo la delibera della Provincia di Bolzano sull’abbattimento di quasi mille marmotte. Chi avrà la meglio?
Una puntualizzazione: sia nel
Una puntualizzazione: sia nel 2014, sia nel 2015 il TAR ha respinto i ricorsi LAV contro i decreti di abbattimento delle marmotte, dando ragione alla Provincia, così come per altri abbattimenti straordinari. Anche se nel sito della LAV è scritto il contrario. Quanto alle misure alternative, l'Ufficio Caccia e Pesca ne ha sperimentate diverse, con poco successo invero, e tuttora vi sono prove in corso: nulla impedisce a LAV di sperimentare a sua volta, in modo scientificamente fondato, recinzioni e/o metodi di cattura (verificando poi se le marmotte catturate e successivamente liberate sopravvivono allo stress, che è il vero problema) per poterci poi confrontare in modo documentato e magari collaborare. Altre associazioni animaliste stanno battendo questo percorso, più fattivo e meno parlato.
A me sorge qualche dubbio in
A me sorge qualche dubbio in tema di recintazione. Potrebbe funzionare al massimo una rete a maglia piuttosto piccola a contatto con la terra, ma se elettrica non impedirebbe a tutti gli altri mammiferi di transitare per il loro habitat? E sopratutto: le marmotte non ci passerebbero semplicemente sotto?