L'A-Team dell'Artioli
Cambiare tutto per non cambiare niente? La celebre formula gattopardesca pare non adattarsi al nuovo corso impresso da Elena Artioli alla Lega Nord altoatesina. A dare una scorsa ai punti contenuti nel programma, il movimento non ha certo cambiato anima: autonomista, mistilingue, attento ai temi della casa e della famiglia e con le consuete bandiere acchiappavoti legate alla sicurezza e alle politiche sugli stranieri. E quindi perché questo cambio di simbolo, peraltro approvato anche a Milano? A margine della presentazione del nuovo logo avvenuta all'hotel Laurin a Bolzano l'abbiamo chiesto direttamente alla consigliera provinciale leghista.
Questo cambio è dettato da ragioni di marketing politico?
Elena Artioli: Il simbolo è stato cambiato per venire incontro alla richiesta di molti dei nostri candidati, che non desiderano far parte di un partito ma si possono invece identificare con una lista civica.
Non è che il simbolo del Carroccio ha invece perso appeal in questo periodo di scandali?
Magari avessimo potuto presentare due liste (una con il simbolo della Lega e un'altra collegata con il nome del candidato di punta, ndr) come è avvenuto a Verona con Flavio Tosi e in Lombardia con Roberto Maroni. La nostra legge elettorale purtroppo non lo consente, ne saremmo stati felici.
Non tutti i militanti hanno accolto bene questa scelta...
Guardi, ci siamo mossi nel modo più democratico possibile: abbiamo votato questo delicato passaggio con il direttivo aperto ai militanti ed è stato un sì all'unanimità. È incredibile che tre persone si permettano di andare sui giornali per danneggiare l'immagine della Lega, ma esistono gli strumenti per intervenire.
Però il simbolo della Lega Nord avrebbe potuto essere inserito in piccolo nel nuovo logo, no?
Si vedrà in futuro, non è un tema decisivo.
Intanto le elezioni si avvicinano. È ottimista alla luce dei risultati nazionali ottenuti dal movimento?
Sono molto ottimista. L'esperienza che ho vissuto in Consiglio è stata assolutamente positiva e il riscontro lo vedo tutti i giorni, con molti cittadini che mi chiamano e mi accordano la loro fiducia. È un onore per me. Capire come si può combattere all'inizio non è semplice, per questo è importante avere tra i candidati persone di esperienza. Prima in Comune a Bolzano, poi in Provincia sono otto anni che lavoro nelle istituzioni.
Il genocidio della stirpe italica
Se Artioli passa di qui, mi piacerebbe sapere cosa ne pensa di queste parole; ma, soprattutto, cosa ne pensa il suo A-team:
"E comunque anche se la storia ha bloccato i crimini del comunismo, la totale e indiscutibile incapacità dei suoi eredi di combinare alcunché di positivo si sta rivelando in pieno. Infatti, la nostra gloriosa civiltà sta crollando sotto vittima degli ideali fasulli che essi le hanno imposto. Libertà religiosa acritica (vedi accettazione di una religione antidemocratica come l ‘Islam); amore disordinato (vedi distruzione della famiglia), la tutela vergognosa che avvolge i malfattori (ormai le pene sono talmente esigue che l’Italia è diventata il paese della cuccagna di tutti i criminali nostri e stranieri), il genocidio della stirpe italica perpetrato con una immigrazione senza controllo, abolizione della meritocrazia, culto della diversità [...]"
Chi ne è l'autore? Elena Artioli, in un foglio elettorale di un paio di anni fa. Questo A-team è sulla stessa frequenza d'onda? È ancora preoccupato del "genocidio della stirpe italica"?
Antwort auf Il genocidio della stirpe italica von Gianluca Trotta
il canto del gallo
Si, si, c'é un proverbio dalle nostre parti che tradotto in italiano suona piú o meno cosí:
Certi galli sono convinti,
che il sole sorge solo
a causa del loro canto.
Antwort auf Il genocidio della stirpe italica von Gianluca Trotta
ha cantato tre volte .....
Anche se é vero, che il gallo ha cantanto tre volte, non era la mia intenzione, di imitarlo nella sequenza. Questo purtroppo succede, quando, una volta cliccato su "speichern", non succede nulla. Ritenti, pensando di non averlo fatto. Alla fine ti trovi la raffica come risultato. Qualcuno della redazione lo sistemerá. Grazie.
Detto questo, aggiungo, che sarebbe molto comodo, poter correggere, cioé rielaborare, anche i commenti. Purtroppo non siamo cosí perfetti a non sbagliare mai. Grazie ancora.