Politik | L'intervista

Cosa minaccia il Movimento 5 Stelle

Francesca Schir, presidente del consiglio comunale di Merano (M5S), sulla discussa amministrazione Raggi a Roma e sulle conseguenze di un possibile fallimento politico.

salto.bz: Schir, che giudizio dà sulle vicende che stanno scuotendo l’amministrazione 5 stelle di Virginia Raggi a Roma, dalle dimissioni a catena alle ombre sui membri di giunta e gabinetto?
Francesca Schir: La situazione è molto difficile, Roma è un comune difficile da gestire e chiunque al posto di Raggi avrebbe avuto problemi ad amministrare. La mia personale impressione è che la sindaca romana, più di altri, abbia incontrato difficoltà perché è il momento politico ad essere complicato. Il Movimento 5 stelle, inevitabilmente, è sotto l’occhio dei riflettori, anche quello dei giornalisti, e spesso si è taciuto su alcune notizie dando risalto ad altre. Ciò non significa che le cose che sono avvenute debbano essere negate. A Torino Chiara Appendino ha fatto molto meglio, mi sarei aspettata già una giunta pronta da parte di Raggi, ma va comunque tenuto conto del fatto che le condizioni della città piemontese sono molto diverse rispetto a quelle della Capitale. Questa insistenza mediatica, in ogni caso, la dice lunga su un punto in particolare.

Quale?
Ci troviamo di fronte ad un momento di svolta, se al referendum sulla riforma costituzionale dovesse vincere il No e il governo quindi perdesse consenso, anche una serie di poteri forti, che ora probabilmente remano contro il Movimento a Roma, potrebbero indebolirsi. Credo che sia tutto molto più grande di quello che ci immaginiamo.

Quando parla di accanimento mediatico suppongo si riferisca anche al presunto attacco della Santa Sede alla giunta Raggi.
Precisamente. Una bufala. Trovo che ci sia stata un’inflazione di notizie su Raggi, certo è che anche la sindaca avrebbe potuto risparmiarsi frasi come “mi fate pena”, riferito ai giornalisti che si affollano quotidianamente sotto casa sua e che però, è innegabile, ci mettono del loro. Prendiamo ad esempio tutto quello che è stato scritto sul caso Muraro (l’assessora all’ambiente, ndr), eppure ancora non è chiaro se abbia commesso o meno reato.

Il fatto di essere così trasparenti a volte può essere controproducente.

Ma Di Maio e Raggi sapevano che Muraro fosse indagata e hanno taciuto per settimane.
Sapevano dell’iscrizione del registro degli indagati, che per inciso può essere fatta per qualunque motivo in qualsiasi momento indicando chiunque come autore di un probabile atto non conforme alla legge, ma a quanto mi risulta non è stato ancora recapitato alcun avviso di garanzia. Di Maio si è giustificato dicendo di aver preso la questione sotto gamba perché occorreva ancora verificare i fatti, ma avrebbe dovuto renderlo noto, visto che il sindaco di Parma Pizzarotti è stato sospeso dal Movimento per aver tenuto nascosta la sua iscrizione nel registro degli indagati per un presunto abuso d’ufficio. Il fatto di dichiarare apertamente che le persone che non si attengono alle nostre regole non possono più far parte del Movimento e questo genera la sensazione, in una parte dell’opinione pubblica, che tendiamo ad escludere “chi non ci piace”, ma le espulsioni avvengono in tutti i partiti. Il fatto di essere così trasparenti a volte può essere controproducente.

Purché sia una trasparenza tout court e non esclusivamente ideologica, si potrebbe obiettare, senza contare che i detrattori tornano ad accusarvi di pressappochismo e di incapacità nell’affrontare problemi concreti.
A Roma sono già state fatte 33 delibere in 2 mesi su argomenti peraltro molto importanti, come il trasporto pubblico, per cui tacciare il Movimento di immobilismo o di incapacità di agire mi pare inopportuno. Sono stata recentemente a Roma e pensi che la gente si stupiva di sentire per la prima volta il rumore di un mezzo per pulire l’asfalto. Ci sarà sempre chi dirà che le cose vanno bene e contemporaneamente chi dirà l’esatto contrario, e questo è un concetto che, per quel che riguarda la città capitolina, va moltiplicato all’ennesima potenza.

Scegliere per la propria squadra persone che possono essere oggetto anche solo ipoteticamente di critica non mi sembra una mossa furba.

Non crede che ci sia stata quantomeno una certa miopia di giudizio da parte di Raggi nello scegliere la sua squadra? Quello di Muraro del resto non è l’unico caso ad aver sollevato un polverone, c’è anche quello dell’assessore al Bilancio De Dominicis, per non parlare dell’ex vice capo di gabinetto Marra protagonista di una compravendita immobiliare sospetta. Un po’ troppi esempi oscuri per un Movimento che ha fatto dell’onestà il suo manifesto, non trova?
È così e me ne dispiace. Noi facciamo della trasparenza e dell’onesta la nostra bandiera e cerchiamo di essere quanto più possibile coerenti con quello che diciamo. Scegliere per la propria squadra persone che possono essere oggetto anche solo ipoteticamente di critica non mi sembra una mossa furba. Credo che da una parte ci sia stata la volontà di trovare una soluzione affidandosi a persone competenti e con una certa esperienza e dall’altra parte l’esigenza di trasparenza che evidentemente è difficile da far collimare.

Come andrà a finire secondo lei la questione legata alla candidatura di Roma per le Olimpiadi del 2024? Raggi prende tempo, probabilmente volendo affermare la propria autonomia decisionale rispetto al direttorio, ma il niet di Grillo resta categorico.
Sono convinta che anche quello di Raggi sarà un No, credo che il suo temporeggiare sia solo di ordine tecnico-burocratico, non mi sembra questo il momento ideale per investire tutto quel denaro in un evento che poi restituirebbe a Roma nient’altro che ulteriori debiti e disagio. Il Movimento ha una linea chiara: non si costruisce più ma si rinnova quello che c’è, fatta eccezione naturalmente per la costruzione di scuole, ospedali e strutture pubbliche che possano essere utilizzate per il bene comune. A Roma sappiamo come andrebbe a finire l'impresa delle Olimpiadi con le ben note lobby dei palazzinari.

Prima di esprimere un giudizio reale sulla gestione di Roma occorrerà attendere almeno fino a dicembre, ma lei crede sia ipotizzabile una conclusione anticipata dell’amministrazione Raggi?
Spero vivamente che regga, perché un fallimento a Roma equivarrebbe per il Movimento anche a una perdita delle elezioni politiche, il danno d’immagine sarebbe molto grave. Viene da pensare che sia stato studiato tutto ad hoc per metterci i bastoni fra le ruote ma non voglio fare del facile complottismo. Non credo che la giunta cadrà, sono fiduciosa che una certa modalità di fare politica possa significare un cambiamento reale. Se guardiamo alle derive destrorse che stanno prendendo piede in Europa anche sotto il profilo del capitalismo imperante, il Movimento 5 Stelle ha ottenuto il grande risultato di non far precipitare anche l’Italia in questo precipizio.

Tutto ciò che accade a livello nazionale influirà sull’Alto Adige.

Ha parlato del rischio per il Movimento di perdere le elezioni politiche se dovesse fallire a Roma, la perdita di consensi dunque potrebbe minacciare anche una vittoria alle prossime elezioni provinciali in Alto Adige?
Tutto ciò che accade a livello nazionale influirà sull’Alto Adige, soprattutto sull’elettorato di lingua italiana, perché su quello di lingua tedesca i fatti di Roma hanno meno presa. Anche per questo ci auguriamo che Raggi possa andare avanti, ed è bene ricordare che in molti altri comuni i “nostri” stanno facendo un lavoro eccellente a dimostrazione del fatto che sappiamo anche governare e non solo stare all’opposizione.

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Mensch Ärgerdi… Fr., 16.09.2016 - 12:23

La Raggi a Roma non può permettersi altri passi falsi, ma a me personalmente da a pensare l'evoluzione interna al movimento. "L' Uno vale uno" è stato sin dall'inizio più uno slogan che una linea decisionale, ma con quest'ultimo capitolo è stato definitivamente sepolto. Il problema è che la trasparenza manca e continua a mancare proprio qui! Direttorii mini e maxi, Grillo che chiama a destra e manca, sms, mail e messaggi whatsapp da Parlamentari più o meno noti, per non parlare del caso Pizzarotti: che casino! Se il movimento vuole riuscire a mantenere il suo elettorato (e a Roma deve fare in fretta) urge risolvere in primo luogo questo problema.

Fr., 16.09.2016 - 12:23 Permalink
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Albert Hofer So., 18.09.2016 - 14:00

"Il fatto di essere così trasparenti a volte può essere controproducente."

Schön gesagt. Letztendlich lässt sich die Geschichte des M5S am besten verstehen, wenn man sie als regionalen Ableger der Piratenparteien versteht (wenn auch mit autoritären Einblendungen). Und jetzt gerade kommen die Grillini auf Sachen drauf, die die deutschen Piraten schon so um 2012 herum entdeckt haben, nämlich dass die propagierte totale Transparenz und Durchlässigkeit des politischen Systems erstens nicht erreichbar ist, sich zweitens in vielen Fällen als gar nicht mal wünschenswert herausstellt und drittens auch die eigene Partei zerlegen kann.

So., 18.09.2016 - 14:00 Permalink