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Benito d'oro: la ‘versione’ di Bonazza

Tra le reazioni alla farsa inscenata da Süd-Tiroler Freiheit vi è anche quella dei veri diretti interessati e cioè dei cosiddetti fascisti del terzo millennio.
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Foto: web

Ieri il siparietto andato in scena nella sala di giunta in Comune a Bolzano ha suscitato una valanga di reazioni, prima tutte quella del sindaco Renzo Caramaschi, in indignato al punto da mandare in mille pezzi la statuetta dorata del duce a lui assegnata come premio dalla delegazione bolzanina degli indipendentisti di Süd-Tiroler Freiheit composta da Cristian Kollmann, Eva Klotz e Oswald Ellecosta

Ebbene: tra le varie reazioni critiche è giunta puntuale anche quella del leader bolzanino di Casapound Andrea Bonazza. Il consigliere comunale si chiede: “E poi saremmo noi i nostalgici?”, proseguendo poi con le sue considerazioni e prendendosela con STF. Ossia quei politici locali che a suo avviso “sedendo in consiglio provinciale e percependo migliaia di euro pubblici” non farebbero altro che avanzare "proposte contro il fascismo e contro la comunità italiana e la sua cultura”. 
Dopo aver in questo modo pericolosamente affiancato fascismo e comunità italiana, Bonazza prosegue la sua invettiva, apostrofando gli esponenti di Süd-Tiroler Freiheit (“malati mentali”) ed accusandoli di “infettare la popolazione altoatesina con il cancro dell’odio e della discordia”. Quasi come se Casapound fosse invece un movimento che fa della pacificazione e della concordia i suoi principali obiettivi. 

Bonazza in un suo post su Facebook allarga quindi il discorso, ricordando il forcing in atto da parte di Casapound per cercare di scongiurare la copertura del bassorilievo del Mussolini a cavallo in piazza Tribunale sempre a Bolzano. Bonazza non si smentisce arrivando a definire “idiota” la scritta di Hannah Arendt che è stata prescelta da un gruppo di storici per depotenziare il bassorilievo (“Nessuno ha il diritto di obbedire”). 
Dopo aver definito gli esponenti di STF “schizofrenici anti-italiani e fuori dal tempo”, Bonazza fa riferimento anche alla toponomastica dicendosi convinto che gli odiati ‘depotenziamenti’ “non si fermeranno fino a quando non avranno cancellato anche l’ultimo nome italiano dalle nostre strade e sentieri”. 

Il consigliere comunale di Casapound richiama quindi quelli che a suo avviso sono i "veri mali di oggi”, e cioè il degrado, l’immigrazione incontrollata, la crisi economica e le ingiustizie sociali. Concludendo poi la sua presa di posizione con una caduta di stile che va assolutamente stigmatizzata ma che risulta essere perfettamente in linea con i valori rivendicati dai fascisti del terzo millennio. 

“offro a questi poveretti nostalgici una buona bottiglia di olio di ricino, così, giusto per gradire un po' di storia in attesa che si "depotenzino" da soli…”

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Mensch Ärgerdi… Di., 07.02.2017 - 11:05

Povero Bonazza! Vedere quel ducetto dorato scaraventato a terra e rotto in mille pezzi deve avergli procurato una dolorosa fitta al cuore. Come riparazione propongo di donargli il duce a cavallo di piazza tribunale. Così può appenderlo dentro casa sua e farlo ammirare a chi vuole vederlo senza che venga "deturpato", allo stesso tempo possiamo così lasciare le scritte "idiote" in pubblico dove con ogni evidenza c'è fin troppo bisogno di loro.

Di., 07.02.2017 - 11:05 Permalink
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Jürgen Holzer Di., 07.02.2017 - 15:19

Caramaschi per ripicca regalerà un busto di Hitler alla Klotz, a Kollmann e a Ellecosta.
I tre gli hanno risposto: "No grazie, ce lo abbiamo già."

Di., 07.02.2017 - 15:19 Permalink