Toponomastica, fumata bianca
La svolta arriva, a sorpresa, nel tardo pomeriggio di un mercoledì di febbraio, il 22. L’avanspettacolo è finito. Dopo una riunione a Roma durata circa tre ore, la Commissione dei Sei ha infatti approvato all’unanimità la norma di attuazione sulla topomomastica. “È accaduto un mezzo miracolo”, commenta il senatore Svp Karl Zeller, a fargli eco l’Obmann della Volkspartei Philipp Achammer che dichiara: “Proprio perché nelle ultime settimane le posizioni si sono radicalizzate sempre di più questa decisione unanime è ancora più stupefacente”. Soddisfatto, a ragione, visto l’impegno profuso, anche il senatore, eletto con i voti di Pd e Svp, Francesco Palermo: “Per fortuna, una volta tanto, c'è stata una sorpresa e siamo riusciti a trovare un accordo”.
L’intesa che, viste le inesauribili schermaglie appariva ormai come un miraggio, è stata infine raggiunta proprio sulla base dei nomi della lista presentata da Palermo completa delle modifiche introdotte dal Cai. La maggior parte degli attuali 8mila toponimi ufficiali resterà per il momento bilingue, sui nomi non condivisi interverrà una commissione paritetica che sarà composta da tre esperti di lingua italiana e tre di lingua tedesca e che sarà istituita attraverso una legge ad hoc che passerà al vaglio del consiglio provinciale. La decisione se mantenere o meno bilingui i nomi potrà essere presa solo con la maggioranza numerica e di ciascun gruppo linguistico. “Un gruppo, quindi, non potrà decidere per l’altro”, spiega Palermo. Il prossimo 8 marzo la norma sarà approvata in via definitiva.
A votare sì è stato dunque anche Roberto Bizzo il sabotatore, così come di fatto è stato considerato dai suoi avversari politici specie all’interno del suo stesso partito, il Pd. “La norma di attuazione sulla toponomastica è un fatto storico che chiude una polemica infinita e pericolosa - commenta il vicepresidente della Provincia Christian Tommasini (Pd) -. La soluzione trovata (a cui come noto ho lavorato molto e con discrezione nelle ultime settimane), grazie all’impegno del senatore Palermo e anche al lavoro del Cai, consente una soluzione equilibrata e positiva che garantirà il ripristino di molti nomi italiani sui sentieri e al contempo introduce il principio rivoluzionario della ‘doppia maggioranza’”.
Ma di sventolare il ramoscello della pace non se ne parla, inevitabile, pertanto, l’affondo a Bizzo: “Sconfitto nei fatti il tentativo di chi voleva strumentalizzare la vicenda per accreditarsi falsamente come ‘paladino degli italiani’ per meri scopi elettoralistici. Chi ha portato avanti questa linea di retroguardia (dichiarando che ‘avrebbe votato contro’ e poi non lo ha fatto), si è alla fine auto sconfessato. Una retromarcia tardiva e strumentale che dimostra chi vende solo fumo alla comunità italiana rispetto a chi cerca, con il lavoro quotidiano concreto, di risolvere in maniera positiva i problemi reali”, così Tommasini.
E se c’è da riscuotere anche Bizzo vuole la sua parte: “È stato un lavoro lungo e faticoso ma, come spesso accade, con la tenacia e la pazienza siamo riusciti ad ottenere un risultato che non solo è nel pieno rispetto dello statuto, ma rappresenta una pietra miliare nella storia dei rapporti futuri tra i gruppi linguistici nella nostra terra: la toponomastica in Alto Adige è e resta, bilingue; partendo da questo dato, un toponimo potrà essere modificato - reso monolingue - solo con l'assenso del gruppo linguistico cui appartiene”. E ancora: “È una soluzione che, se non si fosse tenuto un atteggiamento fermo e risoluto, non saremmo riusciti a raggiungere - molti erano pronti ad accettare qualsiasi tipo di elenco di proscrizione...- e la mia soddisfazione in questo momento è offuscata solo dalla constatazione che c'è chi, soprattutto nel mio partito, preferisce continuare con gli attacchi alla persona per non dover riconoscere il risultato ottenuto”.
C’è poi chi gioisce del fatto che il dibattito politicienne sulla toponomastica possa finalmente essere archiviato: “Mettiamo in cantina un tema che avrebbe tenuto banco per tutte le campagne elettorali negli anni a venire”, osserva Nadia Mazzardis (Pd), che non risparmia il rimbrotto: “A Roberto Bizzo mi piacerebbe ricordare la parola ‘condivisione’. Sarebbe stato bello e giusto sapere prima e non dai giornali, il perché del suo no e del suo sì”. Ma per qualcuno l'“ostinazione” di Bizzo è stata funzionale al raggiungmento dell'obiettivo, “senza la sua forza conflittuale, sospettata come mero calcolo elettoralista e ottusa testardaggine non solo dalla controparte tedesca, ma pure da certi suoi compagni di partito, non si sarebbe avuto alcun risultato che non fosse stato percepito da parte della popolazione italiana una capitolazione etnica”, sottolinea il deputato di Sinistra italiana Florian Kronbichler.
Sehr gut!
Sehr gut!
Onore la merito alla SVP per
Onore la merito alla SVP per la perseveranza con la quale è riuscita a stravolgere a proprio vantaggio il testo sacro ovverosia lo Statuto di autonomia. Dalla possibilità di ufficializzare i toponimi tedeschi si è arrivati al poter decidere quali toponimi italiani possono rimanere, alla faccia dell'obbligo del bilinguismo in Alto Adige.
Questo accordo in commissione dei 6 è un bel trattato di Osimo "in minore", spero almeno che i rappresentanti dello Stato e della minoranza linguistica italiana non abbiano brindato dopo questo pactum sceleris...
Peraltro, cercando il lato positivo della questione, è dimostrata nero su bianco la plasticità dello Statuto......così adesso il nostro bando Tommasini potrà istituire scuole bilingui in tutta la provincia...
Ah no, leggo oggi sulla stampa che la SVP si lamenta che ci sono troppi bambini italiani negli asili tedeschi, non vuoi mai che ci si conosca e ci si capisca un po' meglio....e che si perdano futuri pacchetti di voti. Il partito ha l'occhio lungo!
??? Thema verfehlt?
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