La AfD è in crisi (o forse no)
Crisi in Alternative für Deutschland (AfD): a sorpresa, la carismatica Bundessprecherin Frauke Petry non si candiderà come cancelliera alle prossime elezioni tedesche, in settembre. Motivo di scontro all'interno del partito di destra, la sua linea più “moderata” sull'eventuale partecipazione a governi di coalizione. Il momento di difficoltà della AfD è dovuta anche al contraccolpo subito con la candidatura a cancelliere per la SPD dell'ex-presidente del Parlamento europeo Martin Schulz.
“Petry è la figura di punta della AfD e ha fatto un passo molto intelligente” spiega a Salto.bz il consigliere provinciale della BürgerUnion Andreas Pöder. “Ha rinunciato all'essere capolista, ma restando segretaria del partito: se altri vogliono battersi per la testa di lista, lei si concentra sui contenuti. L'alternativa è tra un'opposizione di estrema destra oppure l'ingresso nel Bundestag con la prospettiva, in un ipotetico futuro, di diventare un partner di coalizione”. Ma da cosa nascono le difficoltà della AfD? Secondo Pöder perché “il tema dei profughi è meno sentito rispetto allo scorso anno, e per Schulz, che all'inizio è stato glorificato, ma ora si è capito che non cammina sulle acque”. Ma la AfD deve ringraziare Petry: “Presentare un programma per il futuro al congresso del partito, rinunciando alla candidatura, ha reso la convention di Colonia del prossimo weekend – che altrimenti sarebbe passata un po' inosservata – molto interessante per l'opinione pubblica e per i media”.
C'era bisogno di un'opposizione alla politica di apertura delle frontiere di Angela Merkel
Se Frauke Petry riuscirà a far prevaere la sua linea “che è di centrodestra, ma un po' più progressista”, Andreas Pöder è convinto ci siano possibilità di entrare con il 6-10% al Bundestag: “Se invece vincerà la linea di estrema destra, la AfD sarà distrutta”. Spiega il consigliere della BürgerUnion: “L'unica populista vera è Petry. Altri sono vicini alla NPD, persone che all'interno di un partito che ambisce al Bundestag non dovrebbero trovare posto. Il problema sta nel fatto che la AfD è cresciuta quando la popolazione ha capito che nel Bundestag non c'era chi si opponesse alla politica di apertura delle frontiere di Angela Merkel, la gente ha chiesto un'opposizione e la AfD era lì. Ora la situazione è cambiata, e per un partito è importante presentarsi unito, cosa che la Alternative in questo momento non è. Fermo restando che non è necessario presentare una candidata cancelliere. Quelli come Bjoern Hoecke (aveva dichiarato che la Germania non dovrebbe pentirsi del proprio passato nazista, ndr) sono matti. Bisogna ancora ricordarsi di quel passato bestiale”.
L'unica populista vera è Frauke Petry
A detta del consigliere sudtirolese, “per tutta la democrazia tedesca sarebbe importante all'interno del Bundestag un'opposizione di sinistra e di centrodestra: ho molto rispetto anche per la Linke di Sahra Wagenknecht, lei mi piace non per i contenuti (dai quali sono lontano) ma come figura di opposizione. Vista dal contesto italiano, questa paura tedesca per la AfD anche nel dibattuto sui media, è un po' strana. Da noi è naturale avere partiti di destra o di sinistra, che entrano in Parlamento. Non è in pericolo la democrazia”. Ma per la cancelleria, allora, Schulz o Merkel? “Se dovessi scegliere tra i due, a me piace Schulz, come in passato la SPD: c'è bisogno di cambiare, che sia un cambiamento in meglio non saprei dirlo. Dopo 15 anni Angela Merkel è vuota, e né i Verdi, né la Linke, né la AfD possono ambire al cancellierato. Se Petry vincesse il congresso, ovviamente sceglierei lei”.
Stiamo pensando a una Alternative für Südtirol
La AfD è un modello per il Sudtirolo? “Sono realtà molto diverse – risponde Pöder –, da noi ci sono già partiti di centrodestra italiani e tedeschi. Negli ultimi mesi, molti si rivolgono a noi chiedendoci di fare una Alternative für Südtirol, e a dir la verità ci stiamo anche pensando, ma non è detto che questo modello convenga pure qui. A me piaceva l'idea originaria della AfD, con Bernd Lucke, di un'alternativa “bürgerlich konservativ”, come in Italia era una volta Forza Italia, anche se non mi è mai piaciuta. C'è la necessità di riempire questo vuoto”.
Andreas Pöder defnisce Frauke
Andreas Pöder defnisce Frauke Petry "di centrodestra, ma un po' più progressista". Mi permetto di ricordare che la suddetta signora ha proposto - solo per dirne una - nel 2015 di fermare i profughi - cioè civili disarmati, donne e bambini compresi - in arrivo sulla rotta balcanica sparandogli addosso. Non mi sembra un approccio propriamente di destra moderata (anzi pure un po' più progressista). Applicando gli stessi singolari parametri del Sig. Pöder dovremmo allora dire che Horst Seehofer è quantomeno un socialdemocratico e Angela Merkel una esponente della sinistra radicale.