Uno e separatista
“Sono contento di essere arrivato uno!” è la frase resa celebre da uno sketch comico di Walter Chiari, nei panni di un ciclista un po' sgrammaticato. Ma a ispirare quell'uno non fu uno scalatore del Giro d'Italia, bensì un discesista. Stiamo parlando di Gustav Thöni (o meglio Gustavo Thoeni, come viene spesso indicato dai media nazionali), il cui italiano maccheronico passò sempre in secondo piano rispetto ai trionfi sulle piste. Lo sciatore di Trafoi, negli anni Settanta, è arrivato spesso "uno": una medaglia d'oro e due d'argento alle Olimpiadi invernali, 5 volte campione del mondo, 4 volte vincitore della Coppa del Mondo, protagonista indiscusso della migliore stagione dello sci italiano, la mitica "Valanga Azzurra" che vinse tutto ciò che c'era in palio. Con la pettorina azzurra ha sconfitto proprio loro, gli austriaci. Ma per Thöni ciò non aveva alcun nesso con le sue idee politiche. L'Italia sarà pure "una e indivisibile", ma i sudtirolesi sono pur sempre minoranza austriaca, e al Vaterland prima o poi potrebbero pure tornarci. Chi meglio di Eva Klotz, figlia del martellatore della Passiria, rappresentava questo pensiero? Uno - e separatista.
Alla domanda del giornalista del Corriere della Sera Flavio Vanetti, se avesse mai votato Klotz, Thöni risponde: «Lei ce l’ha con l’Italia. Del resto, con il padre che ha avuto… Mediamente, qui tanti vedono bene la Klotz. Io non amo gli estremismi, ma qualche volta il suo partito l’ho votato». Quindi, sudtirolese o altoatesino? «Questo è Sud Tirolo: l’Alto Adige si lega al Trentino. Però alla distinzione non bado». Ciò nonostante, l'Italia resta nel cuore del campione sudtirolese: «Ho vinto per l’Italia e ho portato il tricolore. È un’emozione forte, soprattutto oggi che si dovrebbe pensare di più al senso del Paese». E non risparmia un commento sulla politica italiana («Se è immobile? In realtà la seguo poco, ma noto che appena uno fa una cosa, diciotto sono contro. Renzi non mi era dispiaciuto come premier… Ma non ho le idee chiare sulle prossime elezioni. Daranno di nuovo una girata di mestolo e ripescheranno un po’ tutti») e la questione dei profughi: «Nelle nostre valli ci sono pochi profughi e si può lavorare sull’integrazione nonostante la difficoltà della lingua. Il guaio è quando i numeri dei migranti sono alti: le situazioni si complicano, anche se stiamo parlando di poveracci che sarebbero da aiutare. Ma come si fa?».
Mediamente, qui tanti vedono bene la Klotz. Io non amo gli estremismi, ma qualche volta il suo partito l’ho votato
Pur essendo uscita di domenica, all'intervista ha fatto seguito la reazione indignata di chi, da sempre, si fa alfiere dell'italianità in risposta alle provocazioni vere o presunte dei separatisti. In prima fila, il sito del quotidiano di destra "Libero", che commenta: "Insomma, Thoeni non amerebbe gli estremismi, eppure li ha votati. La Klotz, infatti, da una intera vita lotta per togliere l'Alto Adige all'Italia. Una scelta piuttosto estrema. E da tempo, la signora è nel mirino delle polemiche perché, nonostante il suo rifiuto del tricolore, percepisce una cospicua pensione proprio dallo Stato italiano". Bernhard Zimmerhofer, consigliere provinciale di Süd-Tiroler Freiheit (il partito della non più consigiliera Klotz) si schiera in difesa del campione: "Anziché polemizzare, dovrebbero essere felici (gli italiani, ndr) della miriade di medaglie vinte per l'Italia da molti altri nostri sportivi! Lavoreremo affinché anche nello sport si agisca da indipendenti". Dall'Italia, una ma non più indivisibile.
Hat Italien nicht einen
Hat Italien nicht einen Vertrag mit den Siegermächten unterschrieben, dass wir uns nicht zu integrieren brauchen? Wenn das nicht passt, können sie den einfach kündigen. Dann gehen wir dahin zurück wo wir herkommen.
Dichiarazioni assolutamente
Dichiarazioni assolutamente di buon senso e contestualizzabili dal punto di vista storico. Quindi non vedo la necessità di fare della polemica anti-italiana dalle parole di Thoni.
D’altronde, se è vero che l’Italia si è avvantaggiata soprattutto negli sport invernali, degli sportivi altoatesini/sudtirolesi è anche vero che loro stessi ne hanno beneficiato, in quanto se fossero stati in Austria e/o in Svizzera avrebbero avuto ben altra concorrenza per emergere nelle squadre nazionali ed essere selezionati nelle grandi manifestazioni.