Chiamata persa
Questa unione non s’ha da fare. Dopo l’annuncio delle nomine da parte della coordinatrice regionale di Forza Italia del Trentino-Alto Adige Michaela Biancofiore che venerdì scorso (6 ottobre) aveva nuovamente auspicato l'unione del centrodestra a guida azzurra, la risposta degli altri esponenti del centrodestra non è stata quella sperata. Di “svolta estremista, peraltro in netta contraddizione con la linea più volte indicata dal Presidente Berlusconi, anche rispetto alla volontà di dialogo nella fermezza dei principi con la Svp” parlano infatti Alessandro Urzì, Christian Bianchi (sindaco di Laives), Mario Tagnin, Renato Stancher (vicesindaco di Brunico), Franco Casotti e Mario Di Berardino.
La scelta di Ivan Benussi quale vice-coordinatore di FI per l’Alto Adige “già membro di numerosi partiti appartenenti ai più diversi schieramenti, di recente candidato sindaco delle destre estreme e poi in modo irresponsabile divenuto stampella del Centrosinistra in comune a Bolzano (ha dato la fiducia a Caramaschi)”, non va giù ai detrattori che criticano anche la scelta della sede del partito: “Chiari segnali di una linea confusa e che invece di rilanciare il Centrodestra e la sua unità lo ricaccia nell'isolamento ideologico totalmente improduttivo e dannoso per i cittadini”.
E ancora: “La scelta di voler spaccare le alleanze già da tempo faticosamente costruite per le elezioni a Bronzolo e per l’Amministrazione del comune di Bolzano”, inoltre, avrebbe portato Urzì & co. alla consapevolezza di non poter “costruire con chi non vuole costruire, ma soprattutto non possiamo nemmeno dialogare con chi non vuole il dialogo e con chi ha obiettivi diversi e deleteri”. E dunque “preso atto dell’incompatibilità politica e valoriale con i vertici locali di Forza Italia, che hanno peraltro fatto scelte diametralmente opposte a quelle suggerite nei giorni scorsi proprio da Silvio Berlusconi, interrompiamo ogni relazione con i vertici locali dello stesso”.
“Il centrodestra c’è, resta unito e più determinato che mai ad isolare gli estremisti e colori che vogliono riportare all'isolamento e all'insignificanza (ma anche al ridicolo) l’intera area”, affermano infine. Nel frattempo anche con la Svp le prospettive di dialogo di FI non sembrano particolarmente favorevoli. Non è stata una grande idea scegliere la vecchia sede del Msi, dichiarano il senatore Karl Zeller e il deputato Daniel Alfreider al quotidiano Alto Adige, “padroni di farlo ma noi altrettanto padroni di cogliere un segnale non di riconciliazione”. Zeller evidenzia inoltre: “È un fatto che finira non ho mai avuto difficoltà a discutere di questioni altoatesine a Roma, anche con governi di destra e invece le abbiamo sempre avute qui, in casa”.
Biancofiore replica che sulla nuova sede sventolerà la bandiera del Partito popolare europeo e difende Benussi: “È un cattolico liberale”. Liquida invece Urzì sottolineando il fatto che il consigliere provinciale di Alto Adige nel cuore non è iscritto ad alcun partito del centrodestra e a Christian Bianchi suggerisce di prendere la tessera di FI invece di “militare in listarelle”. L’amazzone non demorde.
Da kennt sich niemand mehr
Da kennt sich niemand mehr aus
https://www.salto.bz/de/article/27032016/der-swingerclub
Quindi dei vaneggiamenti
Quindi dei vaneggiamenti della Biancofiore non gliene importa nulla a nessuno? Così potrebbe rimanere senza poltrona! Dai, che è la volta buona!
Faccio presente che non si
Faccio presente che non si sta parlando di NULLA. Sono 4 gatti (e mi scuso con i gatti per il paragone) che parlano come quelli della casa del grande fratello. Non c'è alcuna idea politica, nessuna proposta. Niente di niente. Non si ha nemmeno la decenza di ascoltare la base, la gente che vive in Alto Adige. Men che meno fare un congresso pubblico. Segnalo solo che c'è gente che si mette a stampare su fogli A4 per protestare sullo IUS SOLI perché questo è quello che passa in TV (oltre i migranti).