“Dilaniata la bandiera italiana”
Il dovere chiama lo strenuo difensore dell’italianità Alessandro Urzì. Il consigliere provinciale di Alto Adige nel cuore, pronto ad entrare in Fratelli d’Italia (la decisione di creare una federazione fra Alto Adige nel cuore e FdI, benedetta dalla leader nazionale Giorgia Meloni, ha provocato l’effetto domino delle dimissioni del direttivo locale, a partire da quelle del coordinatore Alberto Sigismondi) ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica “per vilipendio della Bandiera in relazione alla presentazione nell’ambito della mostra ‘Hämatli & Patriæ’” ospitata al Museion di Bolzano (inaugurata il 16 settembre scorso) che mostrerebbe un filmato in cui alcuni lupi strappano una bandiera italiana.
“Il Museion ancora una volta provoca giocando sui sentimenti italiani usando un linguaggio volgare e banale giustificato come esibizione artistica”, tuona Urzì ricordando il precedente del 2006: l'installazione artistica, sonora, del duo Goldiechiari al centro di una querelle giudiziaria. In quel caso l'oggetto dell'opera d'arte era l’Inno di Mameli accompagnato dal rumore di uno sciacquone del water.
A fare da combustibile, stavolta, un post Facebook di Francesco Bragadin, già consigliere di circoscrizione nelle file del centrodestra, e insegnante, che scrive: “Ho partecipato a un corso per preparare i ragazzi alla visita del Museion di Bolzano, interessante e stimolante ma improvvisamente all'ultimo piano vi è un video che mostra due lupi che sbranano la bandiera italiana. È arte provocatoria o vilipendio alla bandiera? Propenderei per quest'ultima ipotesi, inoltre perché la bandiera italiana e non magari quella tedesca? Gruppo linguistico italiano dove sei?”.
L’appello è stato prontamente raccolto da Urzì: “Non sfugge come l’uso violento e lacerante della Bandiera italiana sia inserito in una mostra che ha per tema le Patrie e sottende dichiaratamente, come ammesso dall’autore Filippo Berta, lo spregio dell’identità nazionale”. Un tale affronto sponsorizzato con i nostri soldi? Giammai, di qui l’appassionata intemerata: “Che ciò avvenga in una istituzione come Museion che dipende economicamente, e quasi esclusivamente, dai contributi del denaro pubblico, in una terra in cui ancora di più questo tema avrebbe la necessità di essere trattato con equilibrio e rispetto, impone uno scatto d’orgoglio”.
"Non si vuole neanche pensare cosa sarebbe accaduto se ad essere sbranato da lupi fosse stato un gonfalone biancorosso della Provincia"
Con l’esposto il consigliere provinciale di Alto Adige nel cuore intende “riaffermare il valore del rispetto dei simboli nazionali usati con leggerezza e ignoranza da sedicenti artisti che solo nella polemica riescono a richiamare su di sé uno straccio di visibilità e dai responsabili (irresponsabili) che gestiscono strutture che vivono esclusivamente sui denari dei contribuenti che chiedono rispetto e che l’arte non sia piegata a polemiche pseudo-politiche e pseudo- intellettuali. Non si vuole neanche pensare cosa sarebbe accaduto se ad essere sbranato da lupi fosse stato un gonfalone biancorosso della Provincia”. Seguirà interrogazione urgente, fa sapere Urzì, per conoscere “i costi sopportati per questa sedicente installazione artistica”, nonché “le ragioni di una scelta tanto violenta per un territorio peraltro tanto delicato come quello dell’Alto Adige. Dal dilaniare una bandiera al bruciarla il passo è breve. Ecco perché non si deve tacere”.
corsi e ricorsi al Museion >
corsi e ricorsi al Museion > der gekreuzigte Frosch di Martin Kippenberger e i lupi con la bandiera > due forme di blasfemia o due attacchi di "stupidità" a voi l'ardua sentenza !
COPIO E INCOLLO IL COMUNICATO
COPIO E INCOLLO IL COMUNICATO STAMPA DELLA SINISTRA die LINKE
Leggiamo che il consigliere provinciale Alessandro Urzì ha deciso di fare un esposto alla procura della repubblica contro il Museion per l’esposizione dell’opera “Homo Homini Lupus” di Filippo Berta.
Secondo Urzì si tratterebbe di vilipendio alla bandiera.
Ci teniamo a precisare che uno speciale sul video è stato promosso da Rai Arte e Cultura e l’opera è stata esposta ovunque (e non solo in Italia).
Sicuramente, con i suoi riconoscimenti di artista italiano, ha fatto più per l’Italia Berta che Urzì.
E’ chiaro che il senso dell’opera stessa non è stato percepito come è chiaro che il consigliere Urzì, a nostro avviso, abbia recato estremo danno all’immagine della comunità di lingua italiana altoatesina facendola passare come bigotta e provinciale.
E ricordiamo anche i'esposto
E ricordiamo anche i'esposto per l'anello luminoso che ha gravemente deturpato uno dei fasci di Piacentini....
Ma se pure ex ministri della
Ma se pure ex ministri della Repubblica hanno già detto che il tricolore va messo al cesso.
Homo homini lupus, 2011, di
Homo homini lupus, 2011, di Filippo Berta è l'opera più forte della mostra Hämatli & Patriae al Museion di Bolzano. Perché? Perché rivela ancora una volta il patriottismo (culturale) profondamente patetico e ipocrita in Italia e in particolar modo in Alto Adige - un luogo i cui vantaggi sono proprio nella mélange delle due culture. E perché mostra quanto retrivo e fatale per il nostro mondo é pensare nei colori della bandiera nazionale. Questo é un contributo che l'arte può e deve fare. Via Arte Viva! Anzi: Viva il Lupo!
Die Freiheit der Kunst ist
Die Freiheit der Kunst ist Freiheit der Meinungsäußerung, auf einen bestimmten (abstrahierendem) Niveau, und eine Grundfeste der Demokratie: In Südtirol wankt diese Säule: Kruzifix-Frösche, Angst vorm Wolf ... wie vor der Kunst...