Waiting for the Greens
Sembrava procedere a vele spiegate la formazione di “Liberi e Uguali” (LeU), la lista di sinistra che aggrega attorno alla figura del presidente del Senato Pietro Grasso “Sinistra Italiana” e i fuoriusciti del PD di “Articolo Uno” e “Possibile”. Dopo il lancio a dicembre e l'adesione della presidente della Camera Laura Boldrini (e dei Verdi sudtirolesi in rotta di collisione con i Verdi italiani), domenica i soci fondatori Roberto Speranza, Pippo Civati e Nicola Fratoianni si sono dati appuntamento per l'assemblea programmatica del nuovo soggetto politico, aperta a Roma dalla relazione introduttiva di Rossella Muroni, presidente uscente di Legambiente. “Per i molti, non per i pochi” la scritta che campeggiava dietro al palco, citazione del “For the many, not the few” di Jeremy Corbyn, leader del partito laburista inglese. Nel suo intervento, Muroni ha elencato le linee programmatiche e i criteri per la definizione delle candidature nei collegi alle elezioni, approvati all'unanimità.
La tegola del “codice etico”
Ma a Bolzano la scelta delle candidature ha subìto una battuta d'arresto – anche a causa dei criteri appena prescritti da Roma. Come pronosticato da qualcuno, il lungo temporeggiare dei Verdi nell'indicare il proprio “partner” nazionale in vista del voto del 4 marzo, ha fatto slittare all'ultimo momento la scelta dei nomi da presentare nei tre collegi dell'Alto Adige e nella lista proporzionale regionale, costringendo i neo-alleati ad attendere ancora una volta i tormenti degli ambientalisti. E quando Sinistra e Verdi sembravano convergere su Riccardo Dello Sbarba per il collegio Bolzano-Bassa Atesina, ecco che il codice etico di “Liberi e Uguali” ha messo i bastoni tra le ruote: incompatibilità tra il ruolo di consigliere regionale e quello di candidato al Parlamento "salvo limitate e motivate eccezioni". Perciò, all'assemblea territoriale di LeU convocata per stasera al "Circolo della Stampa" per esprimere le candidature di Bolzano, si arriverà a un nulla di fatto. Si prende tempo, rinviando al fine settimana le scelte definitive.
Lantschner, Mair – oder doch Dello Sbarba?
Pausa di riflessione anche in casa verde, dove già circolano nomi alternativi: il consigliere comunale e già candidato sindaco a Bolzano Norbert Lantschner nonché la ex-sindacalista della CISL Tila Mair. Ma nella Sinistra/Linke altoatesina si spera ancora in un ripensamento di Dello Sbarba. La sua esclusione formale appare infatti più come un pretesto, una scusa per non essere costretto a lanciarsi nella candidatura, esponendosi a una competizione non certo facile. I Verdi sudtirolesi non avrebbero infatti grosse difficoltà a chiedere una deroga al nazionale, prevista dallo stesso codice etico. La decisione di allearsi con LeU rompendo definitivamente con i Verdi nazionali (alleati di PD e SVP/PATT con la lista “Insieme”) potrebbe essere “ricompensata” proprio ammettendo nelle proprie liste elettorali il consigliere regionale dei Verdi. E così, il premio potrebbe tradursi in un'eccezione che conferma la regola. Sempre che i Verdi lo vogliano.
Non ci sarà nessuna richiesta
Non ci sarà nessuna richiesta di deroga, né per me, né per Brigitte, né per Hans. Sono convinto che un codice etico, una volta scritto ed approvato, si deve solo rispettare per serietà e lealtà verso le persone a cui si chiede fiducia. Fissare regole e poi inventarsi deroghe, questo lo lasciamo volentieri ad altri partiti. Grazie.
Diese Regelung verstehe ich a
Diese Regelung verstehe ich a priori nicht: sollen also nur politisch Unerfahrene oder inaktive Politiker zum Zuge kommen? Würde ein Rücktritt von Dello Sbarba vor der Kandidierung ihn somit aufstellbar machen?