Bolzano beffata?
Giornata di tensioni quella di ieri, 13 marzo, all'interno della commissione legislativa del consiglio provinciale. Pietra dello scandalo l'eliminazione di un passaggio della nuova legge urbanistica “Territorio e Paesaggio”, relativo alla sua prima finalità: “Una pianificazione territoriale funzionale allo sviluppo sociale ed economico sostenibile del territorio urbano e rurale con particolare considerazione delle esigenze del capoluogo della Provincia”. Il passo era stato richiesto dal comune di Bolzano, come ha illustrato l’assessore Richard Theiner. Sarebbe stato, in sostanza, il primo importante riconoscimento per legge del ruolo del capoluogo.
Se non che i consiglieri della Svp Josef Noggler, Albert Wurzer, Maria Hochgruber Kuenzer e Oswald Schiefer, insieme a Bernhard Zimmerhofer (Südtiroler Freiheit) e Sigmar Stocker dei Freiheitlichen hanno votato a favore della cancellazione dell'ultima frase, quella riferita a Bolzano.
Ho fatto presente che l’articolo era stato concordato con l’amministrazione del capoluogo e che stralciarlo "significa prendere a schiaffi Bolzano"
Unica voce fuori dal coro, nel perimetro di un dibattito molto acceso, quella di Riccardo Dello Sbarba dei Verdi. “Prima ho cercato di illustrare le funzioni che il capoluogo esercita nei confronti di tutta la provincia - spiega il consigliere ambientalista - poi le caratteristiche insediative della conca di Bolzano che richiedono una attenzione urbanistica e paesaggistica particolare. Macché: i rappresentati Svp in commissione, spalleggiati dai due rappresentanti della destra di lingua tedesca, hanno sostenuto che Bolzano è una città come le altre e che la legge deve essere una legge uniforme per tutto il territorio. L’ultimo mio intervento è stato allora direttamente politico: ho fatto presente che l’articolo era stato concordato con l’amministrazione del capoluogo e che stralciarlo ‘significa prendere a schiaffi Bolzano’”. Ma a poco è servito. Con 6 sì allo stralcio e un solo no, “Bolzano è stata cancellata dalla nuova legge urbanistica provinciale”. La parola passerà ora all'Aula.
Update:
Nel frattempo, se da una parte il consigliere di Alto Adige nel cuore Alessandro Urzì annuncia battaglia in consiglio provinciale, dall'altra si fa sentire anche il vicepresidente della Provincia Christian Tommasini. In un post pubblicato su Facebook l'esponente del Pd sottolinea: “L’articolo che riconosce la specificità di Bolzano Capoluogo nella nuova legge urbanistica è fondamentale e va assolutamente ripristinato, altrimenti la legge per noi non sarà più votabile” e assicura che il Partito democratico si adopererà affinché la norma venga reintrodotta attraverso un emendamento durante la discussione in consiglio provinciale.
Siamo già in campagna
Siamo già in campagna elettorale e una parte della SVP rincorre la destra. Vogliono umiliare Bolzano Bozen. Spero che la città se lo ricordi in futuro!
E dove starebbe la notizia?
E dove starebbe la notizia? Che Bolzano, ossia il capoluogo non conti nulla è chiaro e lampante da sempre. La città, che capoluogo è solo quando le si deve sbolognare qualcosa di sgradevole, subisce costantemente umiliazioni di ogni sorta senza che per altro nessuno se ne faccia poi un grande cruccio. Vi ricordate quando il vecchio sindaco Spagnolli, provocatoriamente (era ormai a fine corsa e senza nulla da perdere) rivendicò un ruolo che, in un mondo normale spetterebbe senza discussione al capoluogo, ossia la presidenza del Consorzio dei Comuni? Fu sommerso oggetto dell’ilarita generale, deriso da tutti. E l’attuale rivendica la vicepresidenza (ossia il nulla) come un successo!
La verità è che se si vuole sedere in certi tavoli, occupare certi ruoli, si deve implicitamente accettare questo stato di cose. E delle (legittime) speranze ed aspirazioni della città chissenefrega. Realpolitik la chiamano... Spero che di questo, signor Mollica, i cittadini di Bolzano, si ricordino alle prossime elezioni.
Antwort auf E dove starebbe la notizia? von Sergio Sette
Concordo in parte con le Sue
Concordo in parte con le Sue considerazioni. Che Bolzano conti poco nel consorzio dei comuni è anche colpa di Bolzano stessa che si è sempre atteggiata come superiore agli altri (provato sulla mia pelle). Che ci sia poca considerazione comunque è vero. Ma il problema anche qui è che Bolzano Bozen non ha mai fatto squadra, non ha mai battuto i piedi. Oggi però c'è Caramaschi, uomo di una concretezza eccezionale.
I cittadini di Bolzano, prima di ricordarsene alle prossime elezioni, secondo me dovrebbero prendere coscienza di se stessi. Alcuni della SVP stanno facendo una guerra spietata contro i lupi per gli interessi dei contadini e cacciatori (e questa non è politica ma populismo). Chi fa invece gli interessi di chi abita in una città di 100.000 abitanti? Chi tutela i commercianti dalle spaccate, i cittadini dal traffico e smog? Chi fa la voce di coloro che non trovano lavoro o tirano la cinghia? Nessuno.
Ultima considerazione. Nei prossimi anni la città cambierà notevolmente e in meglio. E questo senza considerare la riqualificazione dell'areale e lo spostamento dell'autostrada. Più che aspirare a occupare certi ruoli, sogno una comunità più coesa, che si perda meno nei discorsi destra/sinistra, una comunità fieri di vivere a Bolzano Bozen.
La mia esperienza, che è
La mia esperienza, che è diretta, mi dice l’esatto contrario. Bolzano esclusa dai tavoli e piegata al volere e alle logiche periferiche senza che nessuno, tanto meno Caramaschi, vi si opponesse, è il segno incontrovertibile che la tattica del vivi e lascia vivere (l’ultimo a battere i pugni è stato un tale Ferretti se si ricorda, il che mi pare eloquente) è deleteria e ha portato danni enormi alla città sotto forma di mancanza di infrastrutture, investimenti, rappresentanza politica e sociale negata. Specialmente se confrontati con la periferia.
Rivendicare la propria specificità, laddove realmente esiste, e la specificità di Bolzano è inopinabile, non è avere la puzza sotto il naso, al contrario non rivendicarla è segno di sciatteria e disinteresse per i propri concittadini.
E, questo, a prescindere dai partiti. In ogni caso pretendere da un alleato che ultimamente ha ricevuto tantissimo, ben oltre la sua rappresentanza in città, correttezza e rispetto degli accordi (già per altro minimi...) e reagire con forza quando non lo fa è il minimo sindacale per chi ha il compito di rappresentare la città, specialmente ora che, come lei ricorda, siamo alla vigilia di grandi cambiamenti. Con che coraggio li affronteremo sapendo che le sorti della città sono in mano ad altri che ne dispongono come e quando vogliono ?